Ho l’impressione che man mano che passano gli anni, mi rendo conto dell’onore, ma prima ancora della fortuna, di essere Svizzero. Andare per mari e monti e incontrare una vettura con targhe svizzere, ti fa sobbalzare il cuore. Pensare a come era la Svizzera, come si è evoluta e come, la popolazione riesca a convivere con etnie diverse tra di noi, sembra che si sia avverato il miracolo dell’amore e della fratellanza.
Non tutto va bene, anche i nostri governanti sono attirati da mire di narcisismo che ledono al nostro buon nome. Molte grandi aziende si sono distinte in negativo nel mondo economico, ma complessivamente la Svizzera è ancora un esempio di paese dove la libertà e la democrazia sono valori veri e realizzati e non solo parole buttate in pasto ai media per giustificare tutte le “porcherie” di questo mondo. Le vediamo sui TG televisivi, le leggiamo sui giornale, un mondo dominato dal male, un mondo che non ha imparato nulla dalla storia e che pochi vogliono dominare con qualsiasi mezzo. I nostri governanti fanno di tutto per peggiorare lo Status degli Svizzeri in Svizzera, accettano criminalità di importazione, rifugiati che non lo sono, e a volte, non accettano decisioni democraticamente prese dal popolo. Non siamo, purtroppo un esempio interno di solidarietà ai nostri prima che agli altri. Vogliamo dimostrare, o meglio le nostre autorità, in particolare la sinistra, che ospitiamo tutti, senza tener conto di una matematica che dice come siamo pieni e una barca piena rischia di affondare. Se fosse piena di gente bisognosa, la Svizzera, o meglio il suo popolo farebbe, come sempre ha fatto, miracoli per aiutare il fratello che stà peggio, ma ci troviamo a dover rinunciare aduna nostra vita dignitosa in casa nostra defraudati dai nostri diritti veri: lavoro e libertà. Ma per accordi a noi sconosciuti, la strada che i nostri politici, che abbiamo eletto democraticamente, ci stanno conducendo ci porta alla deriva. Per fortuna, e qui il valore Svizzero fa da bilancia, la popolazione sa votare, e molte volte vota contro il volere dei potenti, i quali loro malgrado, devono accettare le decisioni popolari. In questi frangenti essere Svizzero mi riempie di gioia, mi fa capire quali valori abbiamo, quale meraviglioso sentimento di giustizia è innato nel popolo e quanta comprensione e voglia di aiutare verso i più deboli abbiamo. Essere Svizzeri, mi spiace per chi non lo è e non potrà mai provare l’orgoglio Nazionale, è prima di tutto l’amore verso i tuoi avi, l’amore per le tradizioni e la concretezza nella giustizia e nel discernimento. Molte cose vanno aggiustate, molte cose vanno migliorate, ma nessun principio che ci ha resi unici al mondo per uguaglianza, fratellanza e giustizia va modificato. Oggi sentiremo i soliti discorsi “pallosi” di politici, storici o emeriti potenti, che ci annoieranno alla morte perché parlano di un mondo che non è nostro. Ma è mai possibile che non si possa far parlare la gente in questa occasione: la persona che ha perso il lavoro a causa dei frontalieri, il contadino che prima di festeggiare ha munto le mucche, l’operaio con famiglia che non può andare in ferie per la sanità costa troppo e non riesce ad arrivare a fine mese, la casalinga che svolge il compito primordiale per una Nazione, educare il futuro, e che non viene mai riconosciuta. Non perché vorremmo fare esposizioni di tematiche che preoccupano ma semplicemente per cercare di sensibilizzare i vari consiglieri di stato, parlamentari, consiglieri federali, consiglieri nazionali e sanatori, che il mondo reale è diverso dalle loro visioni. Ecco forse l’unico auspicio per una Svizzera ancora migliore; che la classe politica si avvicini al popolo! Ma essere Svizzeri ti riempie di un’emozione che non riesco a descrivere e ogni cittadino, nel suo animo deve vivere e comportarsi per mantenere questa Nazione ancora pulita e linda, ognuno deve contribuire a migliorare, ricordandosi che viviamo comunque sempre nella Nazione migliore al mondo. Che oggi sia presa di coscienza di essere al mondo come favoriti, grazie a chi ci ha preceduto, in una Nazione che certamente ha più da insegnare agli altri che apprendere dagli altri. (Roberto Bosia)