Tenere aperto i bar sistematicamente fino alle 3’00 di notte (mattina) non risolve di certo l’economia debole di questo nsotro cantone. Se invece durante eventi e zone turistiche si possono concedere dei permessi speciali, già ora tra l’altro, gli iniziativisti intendono forse risolvere il problema degli incassi dei bar? Bisogna guardare entrambi le facce della medaglia. Se da una parte in certi casi l’apertura dei bar fino alle 3’0 può essere condivisibile, abbiamo il sospetto che aperture prolungate, in particolare in zone non turistiche, serve solo per peggiorare i problemi di ordine pubblico e acutizzare problemi sociali, costringendo il personale a dover subire le noiose “cotelette” e situazioni deleterie di alcuni clienti socialmente deboli. Nel testo dell’Iniziativa popolare Ticino 3.0 si legge che i Municipi possono regolamentare le situazioni ritenute turbative della quiete pubblica. Questa è mera teoria. La legge dice anche che i ristoranti devono notificare all’inizio di ogni anno i loro orari di apertura, le chiusure e le ferie. Questo da molti ristoranti non viene fatto e i Municipi non fanno rispettare questo intendimento. per cui venire a dirci che i Municipi possono intervenire è specchietto per le allodole. Pensiamo ai costi gestionali del personale. Queste aperture incideranno sui costi di gestione dell’esercizio pubblico, e nella maggior parte dei casi, pensiamo a zone non turistiche, l’incasso non coprirebbe neppure i costi della luce ! Facciamo un’altra considerazione: rischi maggiori di incidenti della circolazione di giovani, turbare la quiete pubblica a orari in cui molti dormono per recarsi al lavoro il giorno seguente, costi sanitari enormi per “coma etilici” e ferimenti da rissa tra ubriachi e via di seguito.
Siamo certi che si risolvono i problemi della ristorazione con iniziative simili. Noi ci permettiamo di dubitarne. (ETC/rb)
Permetteteci di fare un’osservazione: mancano una quarantina di giorni dalle elezioni federali e qui è detto tutto !!!