Convocati ad una conferenza stampa a Chiasso per oggi senza che ci venga detto il tema, ci troviamo di fronte ad una cartella stampa che vuole trovare una soluzione lavorativa per gli over 50 anni.
Presenti il presidente cantonale Dadò, il sindacalista e parlamentare Fonio e il segretario PPD Parente. Il tema è certamente di attualità e merita ben più di una riflessione del solo PPD. Il presidente Dadò ha subito esordito che se vi sono le condizioni per sgravi fiscali (vedi votazione) ci devono essere i soldi, molti soldi per garantire il lavoro anche agli over 50 anni.
La situazione la conosciamo tutti, e non ci hanno fornito certamente dati nuovi, ma hanno fatto una mappa geografica delle problematiche lavorative che affliggono tutti i Ticinesi e in particolar modo i “vecchi” oltre i 50 anni.
Vi sono in Ticino il 90% di PMI a gestione di regola famigliare che sono anch’esse in estrema difficoltà e che per “andare avanti”, i titolari hanno già dato fondo alle risorse economiche a disposizione create nei momenti d’oro e rischiano, se non lo hanno già fatto di ipotecare anche le abitazioni private e quant’altro. Con il risultato che il prolungarsi di questa situazione precaria rischia di far sparire queste aziende che sono la vera linfa sociale-economica del nostro cantone. (ETC lo denunciava già da 5 anni!)
I vari studi, pensiamo a quello del prof. Rico Maggi che ha disegnato un cantone teorico, le affermazioni di mondi economici che affermano come il Ticino sia economicamente forte e altro ancora che ci dicono di un cantone fantastico “cozzano” contro una realtà del territorio che è ben diversa.
110 mila abitanti del Ticino costretti a chiedere sussidi per far fronte ai premi cassa malattia, oltre 8000 persone in assistenza, di cui ¼ sono over 50, 10000 disoccupati dimostrano che qualcosa non funziona. Ribadiamo come ETC da anni denuncia questo stato di cose con maggior realismo di quello sentito oggi: quanti sono gli abitanti che non entrano in disoccupazione o assistenza per la vergona e vengono mantenuti da genitori e nonni. Ve lo garantiamo che sono parecchi e i numeri farebbero rabbrividire ogni politico degno di tale nome.
Ma torniamo ai PPD e perché questa conferenza si sia tenuta a Chiasso. Se nella media cantonale in assistenza sono il 2% della popolazione, a Chiasso questa percentuale sale all’8%.
Il concetto che è assolutamente condivisibile è quello di cercare di dare dignità alle persone che per una vita hanno lavorato e ora vengono licenziate senza apparente motivo. E’ stato sorvolato il problema dei frontalieri, terreno di sabbie mobili, e è stato affermato che sopra i 50 anni è costume comune pensare che la reddittività di questi lavoratori venga meno. Queste mezze verità a noi piacciono poco. La realtà è che molti imprenditori, proprio in un periodo di difficoltà, assumere giovani socialmente costa molto meno e non è assolutamente vero che over 50 si renda meno. (Tema non detto).
Ma torniamo al tema: negli ultimi 12 anni in Ticino si sono persi 2000 posti di lavoro! (ma come se degli illustri professori SUPSI e USI affermano che sono stati creati in questi pochi anni oltre 20mila posti di lavoro – noi abbiamo sempre diffidato da questi studi di professori rifocillati di soldi pubblici che ci propinano cifre a fantasia.
Il problema vero ed affrontato dagli oratori invece è costatare la difficoltà di rientro nel posto di lavoro per gli over 50, anche per i motivi addotti pocanzi e le soluzioni proposte dal PPD sono concrete: aiutare in maniera temporale più lungo a seconda dell’età, le persone anziane con facilitazioni concrete verso quelle aziende che assumono persone over 50 in assistenza/disoccupazione.
E’ chiaro che va salvaguardata la dignità del lavoratore e che solo il lavoro permette alla persona di avere orgoglio e dignità nel nostro mondo sociale. Si accenna poi di favorire manodopera indigena.
Una soluzione, che a detta degli oratori, potrebbe divenire attiva già domani; basta volerlo e finanziata per quest’anno con i 56 milioni provenienti come grande regalo dalla BNS. Sappiamo tutti come i tempi della politica non siano immediati come ci vogliono fare credere, velatamente e polemicamente contro quelle forze politiche che non la pensano come loro, ma certamente questo documento e questo intento è lodevolissimo.
Affermiamo, noi di ETC che giriamo sul territorio a contatto con la gente, ripetiamo la gente comune, la stessa gente comune vuole lavorare, vuole avere uno stipendio degno di tale nome e non vuole vedersi soffiare il posto da parte di un frontaliere. Tematica non affrontata. Abbiamo sempre scritto che 65 mila frontalieri sono troppi e ci ricordiamo solo due anni fa come un movimento picchiava il pugno sul banco del parlamento alla moda di Krusciov all’ONU che oltre 40 mila frontalieri non li avrebbero mai ammessi. Non giudichiamo, constatiamo che siamo a 65 mila frontalieri. Significa che qualcosa non funziona e che contrariamente quello che si dice il frontaliere costa meno (come mai si dà loro la paga in busta e non tramite versamento postale? Succede, succede)
Il problema trattato oggi è degnissimo di attenzione, ma sarebbe semplicistico volerlo risolvere, senza risolvere altri temi che sono legati come un ingranaggio: citiamo premi cassa malattia, citiamo mobilità, citiamo lavoro alle donne, citiamo disoccupazione giovanile, citiamo lavoro nero sui cantieri e altrove, citiamo parità dei salari, citiamo salari minimi dignitosi e tanto altro.
Il problema va affrontato in maniera globale e ci scusiamo con gli oratori se guardando la tempistica “odoriamo” tanto di campagna elettorale avviata, proprio da quel partito che deve deviare i temi per evitare… . In ottobre arriverà ancora dallo stesso partito una proposta di soluzione sulla Sanità. Altri partiti stanno scaldando i motori elettorali con ancora ”Prima i nostri”, oppure iniziative sul libero scambio di lavoratori e altro ancora che sicuramente arriverà.
Ben venga, se grazie ai motori elettorali dei partiti, chiamasi in italiano campagna elettorale, si potrà risolvere qualche problemino per i ticinesi. Forse i ticinesi lo meriterebbero, finalmente!
ETC/rb