Diciamolo subito che l’arbitraggio è stato il perdente di questa vibrante partita, tra due compagini assolutamente allineate. Il metodo di arbitraggio, a volte permissivo, a volte tolleranza zero ha messo in difficoltà molti giocatori che non riuscivano a capire il metro dell’arbitraggio. Molti colpi proibiti permessi ai giocatori del Ginevra e molti falli inesistenti fischiati contro i bianconeri. La partita ha avuto due momenti ben precisi Il primo e il secondo tempo con il Ginevra leggermente sempre in anticipo sul disco e il Lugano incapace di concludere concretamente in porta. Sotto di 2 gol negli ultimi 10 minuti del secondo tempo il Lugano ha iniziato il tiro al bersaglio arrivando alla seconda pausa in parità sul 2:2. Il terzo tempo è stato solo bianconero, con i luganesi portatisi in vantaggio meritatissimamente e raggiunti a pochi minuti dalla fine con il solito golletto estemporaneo, viziato da un fuorigioco non fischiato. Tutti all’OT e dopo 62 secondi Brunner ha gelato la pista a Ginevra, insaccando e mandando tutti negli spogliatoi con il Lugano in vantaggio nella serie per 2:1.Una costatazione: Hirschi e Stepleton non sembrano giocatori da Play-off, infatti sono gli unici due che deludono in quasi ogni loro intervento.
E fra due giorni alla Resega ci si aspetta il tutto esaurito e un clima infernale di sostegno dei bianconeri, che meritano, e lo si è visto sul ghiaccio, di avere ancora molte soddisfazioni.
Nell’altra semi finale il Davos sotto nella serie per 2:0 ha umiliato il Berna con un perentorio 7:1 facendo vedere come i grigionesi non sono mai domi. Ora la serie è riaperta.
Permetteteci di osservare con scandalosa sorpresa le dichiarazione di Fasel, presidente lega internazionale, che ha ridicolizzato Klasen per la maglia, affermando con il sorrisino che Klasen dovrebbe essere più rispettoso del suo sponsor paragonandolo a Gretzy, ma affermando che Klasen è solo un buon giocatore e nulla più. Dal presidente della federazione internazionale queste esternazioni dimostrano come le persone preposte a promuovere questo sport non siano all’altezza del ruolo che occupano. Ma d’altronde Fasel ne ha combinate di tutti i colori anche in Svizzera….