(Nell’articolo vari video dell’evento come ricca galleria fotografica). Si è appena concluso l’evento che, il 3 ottobre u.s. ha visto undici chef stellati partecipare con entusiasmo alla serata organizzata da Gianni Tarabini, executive chef de La Fiorida e dal patron Plinio Vanini, per celebrare il Bitto e la sua pluralità di impieghi a livello enogastronomico.
Possiamo dire che è stato un evento di grande suggestione, che ha coinvolto un pubblico selezionato di amici e clienti nella meravigliosa coreografia proposta da La Fiorida.
Un sentiero luminoso ha condotto gli ospiti in un percorso di conoscenza di tutta l’azienda agricola, da dove tutto prende vita, con numerose degustazioni a tema (la zuppa di fieno nel fienile, l’assaggio di latte appena munto in stalla, la deliziosa Crema di Latte nel caseificio, i salumi allo spaccio vendita) fino ad arrivare al cuore pulsante dell’agriturismo, dove gli chef hanno stupito e deliziato i palati con preparazioni straordinarie.
Dodici forme di Bitto 2014 per altrettanti alpeggi e caricatori, tutti in degustazione e undici Bitto di annata, dal 2003 al 2013, portati da un mulo e scaricati sulle tipiche scalere di legno.
I vini abbinati alle degustazioni erano tutti orgogliosamente valtellinesi e di grande qualità; per questo l’organizzazione ha ringraziato tutti i vignaioli che ci hanno onorato della presenza dei loro nettari di bacco.
Gioia, stupore ed entusiasmo è ciò che abbiamo letto negli occhi negli ospiti ospiti, ai quali è stata regalata una serata da tenere nel cassetto dei ricordi indimenticabili.
Possiamo ben affermare che siamo stati proiettati in un ambiente di straordinaria raffinatezza, dove il personale in costume ci ha accolto con gentilezza, preoccupandosi di farci sentire subito a nostro agio. Una visita dedicata ai giornalisti invitati, si contavano giornalisti di rinomata fama di testate italiane nazionali, ha potuto farci vivere l’ambiente genuino di una valle che desidera appoggiarsi alle proprie eccellenze. Sfida vinta ampiamente e che di certo troverà grande entusiasmo nei clienti. Le camere, chiamiamole piccoli gioielli di accoglienza, tutte con nomi di uccelli del luogo, ampie e dotate di ogni massimo confort. Una serata passata ad assaggiare il mangiare tipico rurale reso eccellente dalla capacità del personale addetto, dove la polenta, piatto tipico della Valtellina, era di certo la regina di questa tavolata. Per poi nella serata assaggiare le delicatezza dei cuochi stellati presenti, oltre contare la presenza in sala dello Chef Massimo Bottura, tre stelle Michelin nella sua Osteria Francescana di Modena. Non ha cucinato ma ha di certo dato ulteriore lustro alla serata. Straordinario sentire le esperienze di vita di questi Chef presenti, come straordinario trovarli tutti in una serata, per poi rendersi conto della loro grande umanità nei rapporti. Straordinarie le loro storie, chi ha cucinato per la Regina Elisabetta di Inghilterra, chi ha lavorato a Dubai e via di seguito. Non da trascurare che molti chef hanno maturato esperienze nei grandi alberghi Svizzeri come a S. Moritz per esempio. Uno chef che opera su territorio Elvetico ha proprio decantato come in Svizzera la clientela apprezza i pizzoccheri, che sono di certo uno degli emblemi della Valtellina.
Le ore che scorrevano veloci, senza che nessuno desse segnali di stanchezza stanno proprio a dimostrare come l’eccezionalità della serrata sia stata ampiamente gradita.
La mattina seguente una colazione con prodotti esclusivamente casalinghi, dalle marmellate di frutti di bosco o frutta del luogo, al burro prodotto in casa e via via ai salumi di casa come al formaggio. Spremute, succhi, e torte, un’infinità di torte fatte in casa che hanno dato uno spettacolo di se straordinario. Chiamarla semplicemente colazione ci sembra forse un termine improprio.
Una visitina allo spaccio aziendale, dove bresaola, formaggi e pizzoccheri hanno attirato la nostra attenzione. Acquistarli è stato un dovuto, per poter, poi rientrati al domicilio, continuare quella pioggia di sapori locali e nostrani che sono il grande ritorno di una cucina dimenticata per anni ma che prepotentemente sembra finalmente ritornare sulle nostre tavole.
Tema che in noi ha sempre suscitato un interesse quasi paranoico e dal quale non possiamo staccarci tanto che da tre anni organizziamo un Incontro Gastronomico ”al nos mangee…” nella regione della Valle Leventina che proprio si riappropria di quei valori rurali di cui vorremmo che finalmente la clientela li facesse propri per assaporare non semplicemente un piatto ma la tradizione dei nostri avi. Questa rassegna inizierà il 17 ottobre 2014 per terminare il 9 novembre 2014.
Detto ciò un grandissimo plauso al signor Plinio e alla deliziosa moglie, come a tutto il personale che in ogni momento era presente e con discrezione ci consigliava dove andare e ci spiegava con entusiasmo la storia di questa favola reale. Complimenti.
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