Il trentesimo di Castellinaria si conclude con una notizia per molti di noi, decisamente triste: dopo 30 anni di appassionato lavoro in vari ruoli, e parecchi anni come presidente, Gino Buscaglia lascia. È stato molto commuovente il momento dei saluti sul palco. Saluti che gli sono valsi una vera e propria standing ovation del pubblico. Doppia tristezza per la sottoscritta, che ha sempre filmato innumerevoli momenti di Castellinaria… E proprio questo momento oserei dire storico, non l’ha potuto documentare a causa di un intoppo tecnico! Vi rimando però alla bacheca FB dello stesso Gino: per fortuna, una collaboratrice ha filmato eccome e ha taggato il nostro! Per chi non fosse stato presente, potrà dunque far capo a Facebook, se lo desidera, per vedere il ricordo video di quel momento.
>> A parte questo, qualche considerazione. Come Buscaglia ha ricordato, in questo periodo della sua presidenza, lui ce l’ha messa tutta per far crescere Castellinaria. “Non sono arrivato al milione come volevo… Ma quasi!”, ha affermato.
Ciascun presidente aveva già messo del proprio, per rendere sempre più grande il festival. Chi raccogliendo contatti, chi come lui, mettendo a frutto le proprie competenze. E speriamo davvero, che chi si troverà dall’anno prossimo a raccogliere una eredità non solo culturale, ma anche umana, come quella appena lasciataci, abbia la stessa competenza (ne abbiamo bisogno!), la stessa fervente ed inesauribile passione e la stesse signorilità e simpatia. L’ultimo filmato “lampi di memoria” è stato infatti a lui dedicato. Per intero. Un Buscaglia giornalista cinematografico, alle prese con interviste quasi “impossibili”, oppure in momenti da presentatore di Castellinaria. E poi l’ingresso al ruolo di presidente.
Ci mancheranno anche gli annali scambi di battute ironiche sul palco, con il direttore artistico Zappoli, anche lui a bordo da vent’anni, come ha ricordato.
Grazie, Gino!
Ed ora passerò al breve riassunto dell’ultima giornata di questo 30o.
L’elenco delle premiazioni e delle menzioni, sarà consultabile a fine articolo.
Nel tardo pomeriggio, è stato proiettato “The Real Thing”, CH 2017, 72′. Fuori concorso. Prima ticinese.
Trattasi di un film di finzione totalmente elaborato in ogni sua parte, da 70 giovani e giovanissimi e prodotto dalla Verein Film-Kids.ch di Zurigo.
Davvero ben fatto, la trama prende avvio da una gita scolastica di una classe di superiori. Il viaggio in pullman diventerà metafora di crescita e opportunità di scambio. Nascita di amori e amicizie, e approfondimenti con i professori che si sveleranno non poi così disumani.
Una parentesi è poi dedicata ad un sottostoria fantastica, che vede protagoniste fate buone e streghe cattive (forse voluta dalla parte femminile del progetto? Chissà); ma non sono mancati anche istanti ad alto contenuto umoristico, come pure spunti di profonda riflessione sulla vita… Quel professore non l’ha raccontata proprio veritiera di quando la sua giovane fidanzatina di allora, rimase in dolce attesa…
Un lavoro cinematografico molto promettente per il futuro di chi vi ha preso parte.
Durante la serata, subito dopo la cerimonia di assegnazione dei palmares, è stato proiettato un altro film di un regista italiano.
Debbo ammettere che la sottoscritta non è più da molti anni cultrice del cinema italico. Ma questo film è stato veramente bello e sicuramente lo rivedrò volentieri. Qualcuno potrebbe dire “vincono facile”, poiché si è trattato veramente di una storia (per la regia di Francesco Bruni, già conoscenza del pubblico di Castellinaria), dove la bontà e i valori sono stati i pieni protagonisti. Ma io penso che oggi abbiamo molto bisogno di messaggi positivi. E di una narrazione che non accusa, che un po’ ci fa sorridere di questi giovani di oggi, incolti e un po’ opportunisti. Il film infatti non è scevro dalle difficoltà giovanili odierne. Dalla difficoltà di prendere una strada per il futuro. Dai conflitti generazionali. Semplicemente, illustra un modo positivo di far fronte ai problemi. E questo è possibile solo se risiedono in noi le risorse e le energie per creare qualcosa di buono, partendo da una situazione apparentemente problematica.
E lo stesso attore protagonista, il giovane Andrea Carpenzano, che non immaginava di recitare in questo film, ha ammesso candidamente sul palco di Castellinaria, che nella sua vita non avrebbe mai pensato di fare qualcosa di buono. La sua recitazione in “Tutto quello che vuoi”, ha qualcosa di indicibilmente puro, che conquista.
La trama ruota intorno ad un incontro tra lui, ventenne scavezzacollo ma dal cuore buono, e un anziano poeta. All’inizio Alessandro (questo il nome del personaggio da lui interpretato), non è contento di questo lavoro di “accompagnatore”, al quale è in pratica costretto dal padre. Alessandro è un giovane difficile, perché ha perso da piccolo la madre. E oggi la cerca ovunque, anche in un amore più maturo, come la mamma di un suo ignaro compagno di scorribande.
Eppure Giorgio, il suo nuovo e insolito amico ottantacinquenne, farà breccia a poco a poco in lui. E lo trasformerà in un ragazzo desideroso di proteggere, apprendere e capire.
>> Molti i momenti di condivisione tra il poeta e Alessandro e gli altrettanti scapestrati amici di quest’ultimo. Per Giorgio, in iniziale stato di confusione dovuto all’età, saranno momenti per illudersi di rivivere la propria gioventù.
Delicate pennellate di umorismo e commozione, faranno da sottofondo ad un avventuroso viaggio di recupero di un misterioso tesoro, di altissimo valore per un giovanissimo soldato Giorgio e per lo stesso Alessandro, per il quale questa impresa rappresenterà la nascita del senso di responsabilità. Il finale culminerà con un messaggio lasciato dal poeta, che aiuterà Alessandro ad alleviare il dolore: “Tutto ciò che ho voluto, ho avuto”. Stupende anche l’ambientazione, la fotografia e le musiche di Virzi’.
Recensioni di Monica Mazzei – Addetta stampa eventi ETiCinforma.ch
monica.mazzei.eventi@gmail.com
Ora l’elenco dei Palmares Castellinaria 2017.
(Pluripremiato il film “Un Sacchetto di Biglie”).
CONCORSO 6-15 – Premi offerti da laRegione CASTELLO D’ORO
UN SACCHETTO DI BIGLIE (Un sac de billes) di Christian Duguay – Francia 2017
CASTELLO D’ARGENTO
AUF AUGENHÖHE di Evi Goldbrunner e Joachim Dollhopf – Germania 2016
CASTELLO DI BRONZO
TSCHICK (Goodbye Berlin) di Fatih Akin – Germania 2016
PREMIO ASPI – Premio offerto dall’Associazione Svizzera per la Protezione dell’Infanzia (ASPI)
UN SACCHETTO DI BIGLIE (Un sac de billes) di Christian Duguay – Francia 2017
CASTELLINARIA “FUORI LE MURA” – Premio offerto da Alfonso Zirpoli
UN SACCHETTO DI BIGLIE (Un sac de billes) di Christian Duguay – Francia 2017
UNICEF – Premio offerto da UNICEF Svizzera
AUF AUGENHÖHE di Evi Goldbrunner e Joachim Dollhopf – Germania 2016
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CONCORSO 16-20
TRE CASTELLI – Premio offerto dalla Città di Bellinzona
M di Sara Forestier – Francia 2017
AMBIENTE E SALUTE: QUALITÀ DI VITA – Premio offerto dal Dipartimento del Territorio del Cantone Ticino
SAMI – A TALE FROM NORTH di Amanda Kernell – Svezia 2016
UTOPIA – Premio offerto dalla Fondazione Monte Verità
LIBERE, DISOBBEDIENTI, INNAMORATE (In Between) di Maysaloun Hamoud – Israele 2016
MENZIONE SPECIALE
BORN IN SYRIA di Hernán Zin – Spagna, Danimarca 2016
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ALTRI PREMI
PREMIO DEL PUBBLICO DELLA SERA – Offerto da Raiffeisen
LA MELODIE di Rachid Hami – Francia 2017.
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Via Cattori 3 / C.P. 1239 | CH – 6500 Bellinzona
tel. +4176 336 55 53
comunicazione@castellinaria.ch | www.castellinaria.ch
PALMRES 30 CASTELLINCORTO:
PREMIO “DANIEL“ – offerto da Coop cultura
OUT OF REACH di Efrat Rasne – Israele 2016
dichiarazione della giuria: La regista dimostra di padroneggiare tutti gli aspetti dell’arte cinematografica e sviluppa un discorso sulla perdita e sulla memoria che si rivela molto toccante.
PREMIO DEL PUBBLICO – Offerto da Raiffeisen
GARDEN PARTY di Florian Babikian, Vincent Bayoux, Victor Caire, Théophile Dufresne, Gabriel Grapperon, Lucas Navarro – Francia 2017
MENZIONE SPECIALE
GARDEN PARTY di Florian Babikian, Vincent Bayoux, Victor Caire, Théophile Dufresne, Gabriel Grapperon, Lucas Navarro – Francia 2017
La giuria era composta da:
Annette Schindler, direttrice di Fantoche
Antonio Mariotti, giornalista cinematografico del Corriere del Ticino. Fulvio Bernasconi, regista.