Giovani UDC Ticino ¦ Le votazioni del 13 giugno scorso sono state un totale successo. Firmate ora il nuovo referendum!
Il voto del 13 giugno è stato in ogni caso un successo. La legge Covid-19 è stata respinta dal 40% dei votanti. Questo è molto più di quanto potessimo prevedere. L’approvazione della legge in questione è chiaramente legata agli aiuti finanziari che garantiva. Le altre disposizioni all’interno della legge Covid sarebbero invece state rigettate. Ecco perché ora c’è un nuovo referendum dei Giovani UDC contro la legge Covid! In questo secondo referendum, l’aiuto finanziario non sarà più un problema. Si tratta solo di combattere i poteri antidemocratici del Consiglio federale e di rifiutare la creazione di una società a due velocità.
Chiediamo a tutti i membri dell’UDC di firmare il referendum allegato e di inviarlo all’indirizzo che potete trovare in calce al formulario. È importante che questo sia fatto al più presto possibile, poiché il termine per la raccolta delle firme è tra tre settimane.
Gli argomenti dei Giovani UDC sono i seguenti:
I Giovani UDC Svizzera non vogliono che i giovani vivano una libertà fittizia e siano discriminati in futuro.
No a una società a due velocità. Perché siamo un solo paese e una sola società.
No a ulteriori confinamenti arbitrari in autunno e nel prossimo inverno.
Dobbiamo tornare alla normalità. È ora di tornare a normali processi democratici e di rispettare tutte le nostre istituzioni.
Ecco i pericolosi cambiamenti nella legge Covid-19 del marzo 2021:
1. si dà al Consiglio federale il controllo su tutta la vita dei cittadini: “Il Consiglio federale fissa i criteri e i valori di riferimento alla base delle restrizioni e degli allentamenti riguardanti la vita economica e sociale.” (Art. 1a)
2. sorveglianza di massa attraverso il tracciamento (“mette a punto un sistema elettronico di tracciamento dei contatti efficace e capillare” (art. 3(7)(a))
3. introduzione di un certificato Covid per monitorare e limitare la vita dei cittadini (art. 6a certificati sanitari).
4. Discriminazione contro le persone non vaccinate, che sarà ulteriormente estesa in futuro (art. 3a: “Le persone vaccinate contro la COVID-19 con un vaccino omologato di cui è dimostrata l’efficacia contro la trasmissione del virus non sono sottoposte a quarantena”).
I Giovani UDC vi ringraziano per il vostro sostegno.
COMUNICATO UDC-TICINO: Grazie all’UDC gli estremisti climatici non metteranno le mani nelle tasche dei ticinesi.
L’UDC Ticino è estremamente soddisfatta per il risultato delle votazioni federali di questo fine settimana. Gli elettori hanno respinto la politica ideologica della sinistra rappresentata dalla legge sul CO2 e le iniziative agricole estreme. Questo risultato rappresenta un’inversione a U nella politica energetica e ambientale svizzera, lontano dalle chimere della gauche caviar e verso soluzioni più ragionevoli, efficienti ed economiche.
Ha vinto l’UDC sola contro tutti. Contro gli ecologisti estremi, ma anche contro chi si è improvvisato ecologista pur di arrestare l’emorragia di voti. Vedere il PPD e PLR, partiti un tempo di centro, sostenere una revisione di una legge estrema, liberticida e profondamente ingiusta è inconcepibile. Soprattutto in Ticino, Cantone periferico dove vivere secondo i canoni dettati dai sostenitori radical-chic ecologisti di Zurigo si sarebbe rivelato, oltre che impossibile, pure molto caro. A questo riguardo l’UDC si chiede come sia possibile che ben 6 Deputati a Berna su 10 sostengano una legge che avrebbe impoverito ulteriormente i ticinesi. Soprattutto il PLR torni finalmente a ricomporre il fronte borghese a Berna e la smetta di giocare al piccolo ecologista estremo.
Doppia vittoria per l’agricoltura svizzera e ticinese
Nonostante i titoli fuorvianti, l’UDC è lieta che gli elettori abbiano chiaramente detto NO alle iniziative agricole estreme. Questo “No” è un “Sì” all’agricoltura svizzera. Ciò significa che l’approvvigionamento della popolazione con prodotti alimentari nazionali e regionali di altissima qualità continuerà a essere garantito.
L’ombra dello Stato sull’agricoltura ticinese
Se gli agricoltori festeggiano a livello nazionale, festeggeranno un po’ meno a livello ticinese. Purtroppo, nella Costituzione cantonale sarà introdotto il principio della sovranità alimentare in Ticino. Un tema lanciato dai comunisti e che mira a pianificare la coltivazione agricola, i consumi dei cittadini e l’intervento diretto e pesante dello Stato sul mercato agricolo. L’attrattività positiva data al titolo dell’iniziativa nasconde le insidie e le forzature che la legge di applicazione dovrà per forza di cose affrontare per applicare il nuovo articolo costituzionale. L’UDC si era già opposta anche in Gran Consiglio intravvedendo le conseguenze negative per gli agricoltori (dovranno coltivare quello che lo Stato dirà loro), i consumatori (dovranno comprare quello che lo Stato pianificherà), i comuni (dovranno dezonare per far spazio a nuovi terreni agricoli) e i proprietari di terreni (dovranno vivere nell’incertezza). Senza contare l’aumento dei prezzi, la penuria di beni agricoli stagionali e la scarsità di scelta di prodotti alimentari che deriveranno da questa infelice scelta.
Giustizia, equità e ordine nel trattamento dei dipendenti dello Stato
Per quanto riguarda il secondo tema in votazione, la nuova regolamentazione del sistema pensionistico per i consiglieri di Stato, salutiamo positivamente la scelta popolare che mette fine a discussioni, speculazioni inutili durate diversi decenni. La decisione di oggi ripristina giustizia, equità e ordine nel trattamento di tutti i dipendenti dello Stato e gli affiliati alla Cassa pensione.
Comunicato stampa UDF Ticino votazioni federali 13.6.2021
UDF Ticino constata, con grande soddisfazione, che il popolo svizzero non si è fatto incantare dalle lusinghe del fronte rosso-verde (con la complicità dei partiti di centro) e ha chiaramente respinto le proposte estremiste in fatto di clima e ambiente. Ci auguriamo che ora il Parlamento moderi la deriva a sinistra ed affronti le questioni climatiche con maggiore pragmatismo e con la politica dei piccoli passi che ha forgiato il benessere del nostro Paese.
COMUNICATO GIOVANI UDC TICINO: UNA VITTORIA DELLA RAGIONE, I GIOVANI RINGRAZIANO!
Legge sul CO2: una vittoria della ragione
I Giovani UDC Ticino prendono atto con estrema soddisfazione del No odierno alla cara, inutile ed ingiusta Legge sul CO2. Le conseguenze dirette per i giovani se la legge fosse passata sarebbero infatti state spropositate in confronto ai quasi nulli benefici per il clima globale: avere un’auto così come viaggiare, comprare una casa o avviare un’azienda sarebbe stato proibitivo per una grande maggioranza dei giovani, soprattutto per quelli dal reddito più basso e che vivono nelle regioni più rurali. Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC: “Il No odierno rappresenta una vittoria della ragione contro l’isteria climatica dei partiti di sinistra e del centro. Il popolo vuole sì salvare il clima, ma senza spennarsi. I giovani potranno così continuare a realizzare i loro sogni: viaggiare, creare un’azienda, guidare l’auto, e perché no, pure salvare il clima, in un modo più efficace, favorendo innovazione e ricerca invece che tasse e divieti”.
Iniziative agricole: le città non conoscono le realtà rurali
I Giovani UDC esprimono soddisfazione per la netta bocciatura delle due iniziative agricole estreme: le città non sono riuscite ad imporre i loro capricci alle comunità contadine, dimostrando ancora una volta la scarsa conoscenza della realtà rurale al di fuori dei confini cittadini. Infatti, i nostri contadini fanno già tanto per l’ambiente e la salute, ed è giunto ora il momento di sostenerli con ancora più convinzione, scegliendo di acquistare prodotti di origine svizzera nei nostri negozi. Ogni scelta di ogni singolo consumatore può fare la differenza, quindi lanciamo tutti assieme il trend #iocomprosvizzero!
Gli altri temi in votazione
I Giovani UDC si dicono pure contenti dell’approvazione della legge sul Covid-19 e sulla legge contro il terrorismo, che porterà la nostra nazione ad essere più efficiente nella lotta contro il terrorismo. Si prende inoltre atto dell’approvazione dell’iniziativa sulla sovranità alimentare (i membri del comitato Giovani UDC avevano dato libertà di voto, esprimendo dubbi sull’effettiva necessità di inserire anche questo principio nella Costituzione Cantonale, ritendendo che la sovranità alimentare debba cominciare soprattutto nelle case dei consumatori, andando a modificare le nostre abitudini di acquisto) e del sì popolare alla modifica di legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato.
Nuovo referendum contro le nuove modifiche della legge sul Covid-19
Nel frattempo, i Giovani UDC Svizzera hanno annunciato un nuovo referendum contro le ultime modifiche sulla legge sul Covid-19 del 19 marzo. La criticità più grande è data dal certificato Covid, che dividerebbe la popolazione in vaccinati e non vaccinati, rendendola una società su due classi e a due velocità.
COMUNICATO PLR SVIZZERO: Decisioni chiare da parte dell’elettorato
Le iniziative su acqua potabile e pesticidi respinte chiaramente
Gli elettori oggi hanno chiaramente sostenuto una migliore gestione della lotta antiterrorismo e una maggiore sicurezza per il nostro paese. Con il Sì alla legge Covid, inoltre, le possibili crisi future potranno essere gestite con un approccio democraticamente regolamentato. Gli elettori, d’altra parte, non si sono lasciati abbagliare dalle promesse della legge sull’acqua potabile e da quella sui pesticidi con i loro argomenti fuorvianti. Grazie al chiaro rifiuto di entrambe le iniziative agricole, il cibo sano e acqua potabile pulita in Svizzera saranno garantiti anche in futuro.
No alle iniziative agricole estreme
Le iniziative sull’acqua potabile e sui pesticidi sono state chiaramente respinte. Anche se queste due iniziative hanno affrontato temi importanti, la popolazione ha giudicato troppo estremo il percorso verso l’obiettivo come. Entrambe le iniziative si sono spinte chiaramente troppo lontano secondo il PLR: la loro attuazione avrebbe infatti messo in pericolo non solo l’agricoltura svizzera, ma anche la nostra capacità di approvvigionamento alimentare. Il PLR è quindi soddisfatto del fatto che il romanticismo socialista che ha caratterizzato entrambe le iniziative abbia ricevuto un chiaro “no” da parte dell’elettorato.
Sì alla Legge sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT)
La Svizzera vuole agire prima che sia troppo tardi in particolare nella lotta al terrorismo; lo dimostra il fatto che la proposta del Dipartimento federale di giustizia e polizia è stata chiaramente accettata alle urne. L’Ufficio federale di polizia può ora intraprendere azioni preventive contro le minacce terroristiche in caso di indizi concreti. In sostanza, la legge garantisce a «fedpol» gli strumenti per monitorare le persone pericolose a tutti i possibili stadi di radicalizzazione. In accordo con il Cantone interessato, fedpol può emettere divieti d’accesso e impedire alle persone pericolose di lasciare il paese, ad esempio verso le zone di guerra. Se una persona pericolosa dovesse violare ripetutamente le condizioni imposte, come ultima ratio potrà essere posta agli arresti domiciliari per ordine di un tribunale. Il PLR è convinto che queste misure miglioreranno la sicurezza del nostro paese, soprattutto perché l’efficacia di alcune misure è già stata dimostrata nella lotta alla violenza domestica e nella prevenzione dell’hooliganismo. L’impegno in favore della legge da parte della Consigliera federale Karin Keller-Sutter è da sottolineare.
Sì alla Legge Covid-19
Grazie al chiaro “sì” alla legge Covid 19, le misure necessarie per combattere la pandemia e quelle di sostegno ai settori e ai lavoratori particolarmente colpiti dalla crisi possono continuare ad essere applicate. Tuttavia, questo non significa che il Consiglio federale abbia ora mano libera. Con la legge Covid 19, il Parlamento ha infatti creato una base legale per continuare ad affrontare la situazione di pandemia senza dover far ricorso diritto di necessità. È un passo importante: dallo stato di emergenza e diritto di necessità si passa ad una gestione della crisi legittimata democraticamente, come proposto dal Consiglio nazionale e dal Consiglio degli Stati. In particolare, le aziende colpite dalla pandemia potranno continuare a contare sulle misure di sostegno.
COMUNICATO COMUNISTI: Il Partito Comunista riesce a modificare la Costituzione: la sovranità alimentare ha saputo unire ambientalisti e contadini!
L’inserimento fra gli obiettivi sociali (art. 14) della Costituzione cantonale del principio della sovranità alimentare, come richiesto nel 2018 dall’iniziativa parlamentare di Massimiliano Ay a nome del Partito Comunista e come deciso oggi dal popolo ticinese, è un’importante conquista, a favore del settore primario e dell’autoaprovvigionamento alimentare del Paese: la Svizzera produce infatti una proporzione molto bassa di derrate alimentari utili al proprio fabbisogno: siamo quindi non solo molto vulnerabili alle oscillazioni del mercato ma dipendiamo troppo dall’estero per nutrirci, come anche la pandemia (con il relativo blocco del commercio e la chiusura delle frontiere) ha dimostrato.
Ora che la sovranità alimentare è ancorata alla Costituzione, il governo ticinese potrà riorientare progressivamente le politiche agricole a favore della produzione indigena, valorizzando così anche il lavoro dei nostri contadini. Con la sovranità alimentare si vuole dare una chiara indicazione a favore di uno sviluppo economico più omogeneo tra regioni di montagna e di pianura; per arginare le perdita costante di terre coltivabili e per valorizzare la professionalità e i diritti dei lavoratori della terra.
Oggi è anche però un momento storico per il Partito Comunista (sorto nel 1944 proprio con il nome, non casuale, di Partito Operaio e Contadino Ticinese): simbolicamente mai era successo in 77 e più anni di presenza organizzata che i comunisti riuscissero nell’impresa di modificare la Costituzione, e politicamente il dato centrale è che il Partito Comunista ha saputo unire con questa proposta due mondi che ultimamente faticano a dialogare: quello ecologista e quello agricolo. Solo uniti però si potrà evitare il “green washing” del grande capitale!
Partito Comunista