GastroMendrisiotto cambia volto ed è preoccupata dalla viabilità nella regione, per la crisi economica che colpisce il settore e per le conseguenze dell’iniziativa sul salario minimo. Temi importanti, affrontati durante la recente assemblea, svoltasi al Ristorante Al Gaggio di Novazzano.
Da segnalare subito che su sollecitazione dei soci la Sezione lancia un pressante appello ai politici affinché cerchino finalmente di risolvere i problemi legati al traffico nella regione. Ormai negli orari di punta, ma non solo, l’autostrada e le arterie della regione si intasano a tal punto da rappresentare un vero e proprio problema sotto ogni aspetto. Non è solo l’inquinamento a preoccupare, ma anche le conseguenze sul turismo e sull’economia. Davanti alle code chilometriche è sempre più difficile raggiungere il Mendrisiotto, con pesanti conseguenze sull’affluenza nei locali, aziende e commerci, con il conseguente scadimento dell’immagine di una regione che invece è tra le più belle del Cantone. Ai politici si chiede quindi di fare il possibile per risolvere questa situazione agendo sui piani del traffico e dei posteggi, così da identificare le soluzioni migliori e tradurle dalla teoria alla pratica.
Per quanto concerne i cambiamenti intervenuti nella Sezione, dopo 3 mandati più 1 concesso dal Comitato, sono usciti il presidente Antonio Florini e Antonio Cavadini. A loro sono andati i più sinceri ringraziamenti per tutto il lavoro prestato in questi anni a favore dei soci e dell’intera categoria. Il Comitato è ora composto da: Luca Banfi del Grotto Moderno di Novazzano, presidente (nuovo); Claudio Panzeri, vicepresidente; Sabrina Sassi, cassiera; Cristiano Canonica, membro; Maria José Soler, membro; Andrea Vassalli dal Caffè Sociale di Riva San Vitale, membro (nuovo); Flavio Quadranti del Grotto San Martino di Mendrisio, membro (nuovo).
All’assemblea sono intervenuti anche il presidente Cantonale Marco Huber e il segretario cantonale Gabriele Beltrami che hanno illustrato le attività organizzate a favore dei soci nell’ultimo anno e i servizi della Federazione; in questo senso molto apprezzato dai soci è stato Ticino a Tavola e le altre iniziative curate dall’Ufficio Stampa & PR con Alessandro Pesce e Sandy Angelucci. I vertici di GastroTicino si sono poi soffermati su alcuni dossier di attualità come il salario minimo e la votazione sull’IVA. Su quest’ultimo punto hanno ribadito quanto sia ingiusta l’imposta sul valore aggiunto, sulla quale voteremo presumibilmente in autunno dopo l’iniziativa lanciata da GastroSuisse: gli esercizi pubblici e i loro clienti sono tassati tre volte in più rispetto a un take-away. Un “no” deciso è stato invece il consiglio di voto sull’iniziativa sindacale per il salario minimo. Un’iniziativa dannosa per le gravi conseguenze sul settore della ristorazione e albergheria, che già è sottoposto a un contratto collettivo nazionale di lavoro. Su questo punto si è espresso anche il presidente Luca Banfi. Il salario minimo porterebbe parecchi problemi: “Un ragazzo che inizia a lavorare guadagnerà 4000 franchi e non vedo perché dovrebbe svolgere un apprendistato, con un guadagno molto inferiore per 3 anni” E poi qualsiasi dipendente bravo o meno bravo, guadagnerà sempre i suoi 4000 franchi. “Come si stimoleranno quelli che lo meritano?”. Senza contare che si opterà sempre di più per contratti di lavoro a ore o a percentuale, con problemi maggiori per i dipendenti e anche per i datori di lavoro. Esperienze analoghe in paesi attorno alla Svizzera hanno dimostrato che esistono con non pochi problemi, come in Francia dove il minimo è di 1300 euro!
Il presidente ha poi messo in evidenza che la crisi economica continua anche quest’anno, ma si spera sempre in una ripresa anche se la situazione rimane seria e di bacchette magiche non ne esistono. “Soprattutto in questi momenti bisogna essere uniti per cercare di trovare sinergie e cercare di risolvere problemi che ci possono toccare, come l’entrata nel territorio di catering dall’Italia”.
Nella sua carrellata sulle attività svolte, Banfi ha ricordato che nel 2013 la Rassegna Gastronomica Mendrisiotto e Basso Ceresio ha festeggiato i suoi 50 anni con un meritato successo di presenze: “Resta sempre un fiore all’occhiello del Mendrisiotto che garantisce a tutti noi un aiuto ricorrente annuale”.
Banfi ha concluso il proprio intervento, esprimendo soddisfazione nel constatare come il numero di soci della Sezione, malgrado il difficile momento economico, non sia calato: “Questo è un grande segno di attaccamento fiducia nella Sezione e in GastroTicino”.
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