Quante disparità possiamo ancora accettare?
Considerazioni sulle diseguaglianze nell’accesso alla formazione continua in Svizzera
Gentili signore, Egregi signori
quando si tratta di pari opportunità, la Svizzera non ottiene risultati particolarmente buoni nel confronto internazionale. Sebbene i tassi di partecipazione alla formazione continua si collochino regolarmente nella media, se non addirittura ai primi posti, le diseguaglianze nella partecipazione alla formazione sono molto più accentuate in Svizzera rispetto alla media europea. In particolare, le persone più qualificate continuano a formarsi molto di più di quelle meno qualificate.
Come rilevato dalle ricerche dell’OCSE e confermato dallo studio PIAAC, questa disparità, nota anche come “effetto di Matthäus”, non sembra diminuire.
La Svizzera cerca di reagire a questo fenomeno, implementando misure di sostegno come i buoni di formazione per promuovere le competenze di base o promuovendo la possibilità di offrire corsi di formazione a “bassa soglia” nelle aziende. Queste opportunità possono facilitare l’accesso alla formazione continua a migliaia di persone ma non permetteranno di eliminare le diseguaglianze nelle opportunità di formazione. Per questo servirebbe una trasformazione del sistema educativo. Un primo passo in questa direzione potrebbe essere quello di pensare l’intero sistema educativo in base ai percorsi di vita e alle situazioni reali delle persone piuttosto che alle strutture. Al momento non si prospetta, però, alcuna trasformazione, così come non si intravede una strategia nazionale che definisca la formazione continua anche come un compito pubblico, come suggerisce la FSEA e come fanno già altri paesi (si veda ad esempio la Strategia nazionale della formazione continua tedesca, in tedesco).
Nell’attesa, una considerazione appare d’obbligo: i programmi di risparmio sconsiderati non portano a una maggiore uguaglianza nelle opportunità di formazione. Al contrario, mettono persino a rischio le misure attuali che hanno dimostrato la loro efficacia nel ridurre la disparità.
Irena Sgier
Direttrice supplente FSEA