Lugano Città Aperta ‒ Conferenza su Carlo Sommaruga e Anna Maria Valagussa (7 marzo 2018)
Lo scorso mese di gennaio la Fondazione Federica Spitzer e la Città di Lugano hanno presentato un progetto inteso a promuovere la memoria dell’Olocausto e degli altri genocidi e persecuzioni razziali, religiose e politiche e a mettere nel dovuto risalto l’impegno per la salvezza e l’accoglienza dei perseguitati che molti uomini di buona volontà hanno dimostrato nei periodi più bui della storia. Sotto il titolo Lugano Città Aperta e in concomitanza con l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali in Italia, da febbraio è iniziata una serie di eventi atti a valorizzare la tradizione umanitaria di Lugano e della Svizzera italiana. Serie che culminerà – in presenza del ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis – con l’inaugurazione di un Giardino dei Giusti al Parco Ciani il 26 aprile, cui faranno seguito lo spettacolo “Serata colorata” al LAC e la consegna del Premio Spitzer 2018. Il Giardino renderà omaggio a quattro figure di Ticinesi che con il loro impegno tangibile verso chi ha subito l’oppressione politica, la persecuzione razziale e religiosa e la negazione della libertà, hanno contrastato l’oppressione o/e salvato la vita di chi era perseguitato. Sono il pastore valdese Guido Rivoir (1901-2005), già ricordato alla Biblioteca Cantonale di Lugano lo scorso 8 febbraio, il sacerdote cattolico e giornalista Francesco Alberti (1882-1939), sulla cui personalità ci si soffermerà in un prossimo appuntamento alla Biblioteca dei Frati di Lugano (14 marzo), e Carlo Sommaruga con la moglie Anna Maria Valagussa, ai quali sarà dedicato l’incontro di mercoledì 7 marzo all’Università della Svizzera italiana.
Carlo Sommaruga, economista e diplomatico svizzero nato a Lugano nel 1902, fu attivo a Roma quale funzionario della missione diplomatica elvetica durante i difficili anni del secondo conflitto mondiale. La posizione di consigliere capo della legazione svizzera gli permise, non senza rischi per la sua persona (era sulla lista di proscrizione del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler, tristemente noto per l’eccidio delle Fosse Ardeatine), di aiutare molti rifugiati romani, soprattutto di origine ebraica. Sua moglie Anna Maria Valagussa, sposata a Roma nel 1932, fu infermiera e collaboratrice della Croce Rossa Italiana. Mentre il marito svolgeva la sua delicata missione romana, nell’inverno del 1943- ’44 garantì a più riprese, da Lugano, per famiglie italiane in difficoltà, favorendo il loro passaggio in Svizzera. Il carteggio tra i coniugi Sommaruga, conservato all’Archivio federale svizzero di Berna, è tra le più commoventi testimonianze di quei mesi cruciali, un limpido esempio di generosità civile e passione familiare in cui si rispecchia la lunga tradizione umanitaria elvetica.
Introdurrà l’incontro Boas Erez, Rettore dell’Università della Svizzera italiana. Relatori saranno Cornelio Sommaruga, già diplomatico e presidente del CICR, figlio di Carlo Sommaruga e Anna Maria Valagussa, Renata Broggini, storica e ricercatrice, autrice del volume Terra d’asilo. I rifugiati italiani in Svizzera (Il Mulino, 1993), e Pietro Montorfani, responsabile dell’Archivio storico della Città di Lugano.
Conferenza su Carlo Sommaruga e Anna Maria Valagussa: Lugano, Università della Svizzera italiana, Auditorio mercoledì 7 marzo 2018, ore 18
interverranno: Boas Erez, Cornelio Sommaruga, Renata Broggini, Pietro Montorfani
Il progetto Lugano Città Aperta con tutti i dettagli sugli eventi e gli spettacoli è consultabile sui siti www.luganocittaaperta.ch e www.fondazionespitzer.ch.