Arogno come territorio dell’anima nella mostra di Solvejg Albeverio Manzoni e Romeo Manzoni (Inaugurazione, 7 maggio)
Si inaugura sabato 7 maggio nel Municipio di Arogno
Arogno come territorio dell’anima nella mostra
di Solvejg Albeverio Manzoni e Romeo Manzoni
Si inaugura sabato 7 maggio dalle 16.30 nel Municipio di Arogno, sala Alessandro Vanini, la mostra di pittura Solvejg Albeverio Manzoni e Romeo Manzoni. Promossa dalla Commissione culturale di Arogno, si intitola “Ricordi dalla Val Mara”. Riunisce 26 opere dei due artisti originari di Arogno e si avvale del sostegno della nuova A. Manzoni & Fils, che riprende e rilancia la storica fabbrica di orologi di Arogno, fondata nel 1888. “Fabbricando orologi e prodotti di lifestyle immersi nelle arti applicate – afferma il titolare Oliver Ike – il nuovo marchio di lusso A. Manzoni & Fils di Lugano offre il meglio della tradizione artigianale immaginata dai propri partner di design contemporaneo”. Attraverso le loro opere – dipinti su tela e su carta, acquarelli, tempere, matite, collages ed incisioni – i due artisti si ricollegano alla fanciullezza trascorsa ad Arogno, alle memorie, ai paesaggi, alle emozioni che si portano dentro e che costituiscono un archivio interiore essenziale per l’insieme della loro espressione artistica. Entrambi hanno esposto in diverse occasioni, sia in Svizzera che in Italia, e per la prima volta dialogano tra loro in questa esposizione arognese, che riprende anche l’epopea dei Manzoni, una presenza significativa nella storia di Arogno.
Sabato 7 maggio il vernissage verrà introdotto da Mario Delucchi e la mostra presentata da Dalmazio Ambrosioni. Rimarrà aperta fino al 20 maggio con questi orari: lunedì 9-11 e 14-19, martedì-venerdì 9-11 e 14-16, sabato-domenica 10-12 e 15-18.
Solvejg Albeverio Manzoni è nata ad Arogno, ha vissuto in diversi paesi d’Europa e negli USA, attualmente abita a Bonn. Alterna scrittura e pittura, che concepisce come forme complementari di espressione. Dal 1973 ha allestito diverse mostre personali e collettive in vari paesi. Come pittrice ha pubblicato con Biancamaria Frabotta “Controcanto al chiuso” (Roma, 1991) e con Folco Portinari “All’ombra delle farfalle in fiore” (Balerna, 1998). Come scrittrice ha pubblicato: “Da stanze chiuse”, poesie/immagini (Pisa, 1987); “Il pensatore con il mantello come meteora”, romanzo (Bellinzona, 1990); “Frange di solitudine”, racconti (Venezia, 1994). È coautrice con Ketty Fusco e Carla Ragni delle raccolte di poesie “Il fiore e il frutto “ (Venezia, 1993) e “Spiagge confinanti” (Bologna, 1996). “La carcassa color cielo”, romanzo storico 2001 e altre pubblicazioni. Ha ricevuto numerosi premi letterari.
Romeo Manzoni, figlio di Enrico Manzoni, noto artista del bianco e nero degli anni ’40 e ’50, ha trascorso l’infanzia ad Arogno, suo paese di origine. Da adolescente si trasferisce con la famiglia a Lugano dove entra alla Scuola dei pittori. Frequenta gli studi dei pittori Filippo Boldini, Costante Borsari, Carlo Cotti e Aldo Patocchi traendone preziosi insegnamenti. Lavora in seguito per un biennio presso lo studio di architettura Orfeo Amadò a Lugano. Dal 1958 al 1962 studia all’Accademia di belle arti di Brera con Achille Funi, Gianfilippo Usellini e Guido Ballo. Insegna disegno nelle Scuole maggiori del Luganese, poi educazione artistica nei Ginnasi cantonali ed educazione visiva nelle Scuole medie del Sottoceneri. Ha sempre coltivato la pittura per lo più con spunti innovativi, ha tenuto personali e collettive in Svizzera e all’estero. Vive e lavora a Magliaso.