1) Chi è Natalia Ferrara Micocci nella vita di tutti i giorni? (sposata, figli, hobby, interessi, sport, musica preferita, ecc.)
Da giovane ero tutta scuola e sport, ho fatto ginnastica attrezzistica per molti anni e ho imparato come convivere con gli altri e con le ambizioni di ciascuno. Ho sempre lavorato, anche duranti gli studi, perciò il tempo per gli hobby era poco allora e lo è tuttora. Ma va bene così, sono tanto esigente sul lavoro quanto spontanea nella vita privata, mi basta poco per ricaricare le batterie. Una passeggiata nel bosco dietro casa, un buon rosso con gli amici, o ancora, nottetempo, un libro sulla sedia a dondolo dell’ingresso, guardando fuori e pensando al domani. Sono contenta del mio stile di vita e delle scelte fatte, anche quando richiedono impegno e fatica, come la carica di Municipale subito dopo la laurea o ancora quella di Procuratrice Pubblica negli ultimi quattro anni. Quando il tempo a disposizione è poco, si impara a goderne appieno.
2) Noi vorremmo in CdS anche persone di categorie diverse come ad esempio casalinghe o artigiani, impiegati e operai di fabbrica. Come fanno avvocati, liberi professionisti o impiegati quadri dell’amministrazione cantonale di cercare di risolvere i problemi della gente comune?
Le persone, tutte, non sono la loro professione. Sono la loro personalità, la loro storia, i loro affetti. Non esiste “la gente comune”: ognuno è comune e straordinario al tempo stesso. Specialmente per una liberale, questo è molto importante, a maggior ragione se, come me, ha già fatto anche la cameriera, la commessa, e tanti altri lavori per pagarsi gli studi. Credo che i cittadini, per identificarsi con i politici, non abbiano bisogno che questi facciano il loro stesso mestiere, ma, piuttosto, che abbiano lo stesso approccio alla vita. Credo che le competenze di ognuno siano importanti per contribuire alla risoluzione dei problemi, ma, non possiamo negarlo, i dossier sono sempre più complessi e non ci si può improvvisare Consiglieri di Stato. In Municipio le mie conoscenze come avvocato mi sono state utili, spero sarà così anche in Governo se le elettrici e gli elettori mi accorderanno la loro fiducia.
3) quando decide con gli amici di andare al ristorante la sua scelta cade su…. e che pietanze privilegia ?
Nonostante il mio aspetto minuto sono una buona forchetta, amo il cibo e, soprattutto, stare a tavola con familiari ed amici a conversare. Ieri sera, ad esempio, ho partecipato ad una simpatica cena a Magliaso, e, ad un passo dal lago, ho mangiato polenta e quaglie. In campagna elettorale si ricevono molti inviti, io fino ad ora sono stata fortunata, sia per le pietanze che per la compagnia. Mi piacciono i piatti nostrani, e, di questi tempi, risotto, polenta e brasato, mi danno la giusta carica per affrontare la campagna elettorale! Da piccola mi hanno insegnato a mangiare di tutto e a interagire con tutti, sono contenta di sentirmi a mio agio in ogni luogo.
4) Turismo: da vent’anni le cifre sono impietose verso il Ticino. Ora è cambiata l’organizzazione ma le persone rimangono. Una ricetta per il rilancio turistico e che in caso di elezione dovrà essere un suo preciso impegno nel perseguire!
Le ricette vanno bene in cucina. Per il turismo ci vogliono impegno, formazione, mezzi, amore per i territorio. E anche voglia di accogliere i turisti, non impazienza o sufficienza nei loro confronti. Solo se ci ricordiamo sempre di avere un bel paese, anche gli altri se ne accorgeranno, anche se, già oggi, visitano il Ticino oltre 21 milioni di ospiti, come indicato in un eleborato rapporto sull’impatto economico del turismo in Ticino, presentato nei giorni scorsi dal DFE.
Leggendo che la regione del Locarnese e le Valli continuano ad avere la più alta vocazione turistica, ammirandoli per il lavoro svolto, mi rendo conto di quanto ancora ci sia da fare altrove. La settimana scorsa ho visitato palmo a palmo la Valle di Muggio, ad esempio. Magnifica. Certamente perfetta per essere destinata a maggiore turismo, di qualità e anche di prossimità. Quanti conoscono il ponte di legno di Erbonne? La passeggiata italo-svizzera che collega Scudellate alla vicina frazione italiana abitata da svizzeri? Queste sono iniziative magnifiche, che vanno sostenute e pubblicizzate. Prima di pensare a nuovi impianti, mastodontici progetti e grandi interventi, bisognerebbe valorizzare al meglio quanto già ci offre il territorio.
5) con un si o un no senza commentare:
• raddoppio Gottardo: SÌ
• diminuire le tasse; Sì
• la scuola media un fallimento totale: NO
• diminuire i redditi al corpo insegnanti: NO
• trasporti pubblici gratuiti per giovani e AVS: NO
• cassa malati unica cantonale: NO
• prostituzione in aree definite: SÌ
• ridurre i frontalieri subito a meno di 40’000 unità: NO
Ogni risposta, anche quelle nette, devono essere accompagnate da argomenti, qui ci vorrebbe una domanda 5bis, dove poter spiegare, ad esempio, che sono favorevole al risanamento del Gottardo con costruzione del secondo tubo ma senza aumentare la capacità di transito, o che la prostituzione è un’attività lecita e non basta relegarla in zone predefinite per combattere la criminalità che si nasconde dietro alla legalità (tratta di esseri umani, sfruttamento, violenza e stupefacenti, solo per citare alcuni aspetti).
6) perché la politica attira sempre meno persone. Urge un esame di coscienza da parte dei partiti oppure è la gente che semplicemente non si interessa?
Il tema vero non è se le persone siano interessate alla politica, ma se siano ancora interessate alla collettività, agli altri, alla solidarietà. La politica è solo uno dei modi per essere vicini agli altri. Se vince l’egoismo, se l’individualismo prevale, se si “vive” solo nel virtuale, allora è evidente che la politica non può coinvolgere. Chi non pensa al “noi” non vede la necessità della politica. Naturalmente, vero è anche, che negli ultimi anni la politica non ha dato grande esempio di generosità. In Ticino, più che altrove, scadiamo troppo spesso nell’immobilismo e nell’autoreferenzialismo: messaggi parlamentari che rimbalzano, progetti nei cassetti, deputati che si parlano addosso, sessioni di Gran Consiglio infinite. La pazienza della cittadinanza ha un limite, anche per i più generosi.