1) Chi è Michele Bertini nella vita di tutti i giorni ? (sposato, figli, hobbi, interessi, sport, musica preferita, ecc.)
Ho quasi trent’anni e vivo un solido e vivace legame familiare e affettivo nella quotidianità di Lugano e nella quiete della casa di Dalpe. Il mio impegno di Municipale a Lugano non mi impedisce di vivere l’associazionismo, lo sport, il piacere della montagna, di praticare lo sci alpino, il tennis e la caccia. Anche di apprezzare la bella musica delle nostre filarmoniche, il sano divertimento, la partita, il derby, i carnevali nostrani. Leggo – mi godo! – gli scrittori ticinesi e saggi sulla storia del cantone – perché la storia non si ripete ma insegna – e appoggio le ricerche sulla storia delle donne ticinesi del Novecento, della loro operosità e delle loro battaglie per ottenere il diritto di voto nel 1969 a livello cantonale (nel 1971 a livello federale).
2) Noi vorremmo in CdS anche persone di categorie diverse come ad esempio casalinghe o artigiani, impiegati e operai di fabbrica. Come fanno avvocati, liberi professionisti o impiegati quadri dell’amministrazione cantonale di cercare di risolvere i problemi della gente comune, quando non ne sono confrontati loro stessi?
La sua domanda tocca un punto fondamentale del fare politica: la capacità di ascoltare, osservare, comprendere i cittadini, di portare attenzione ai loro bisogni in tutte le fasi di età, ai problemi contingenti del momento o del contesto in cui si vive; la disponibilità di uscire dal “palazzo” e vivere la piazza, il quartiere, il paese… Per me, fare politica vuol dire avere attenzione e rispetto per la famiglia che fatica ad arrivare alla fine del mese, per la solitudine di molti nostri anziani, per il piccolo artigiano o imprenditore che lotta per tenere a galla la propria azienda, per l’associazionismo e il volontariato. Nel contempo, avere una visione sul futuro per un Ticino che crede nelle proprie potenzialità.
La mia famiglia ha un’azienda che occupa 16 persone. Sono cresciuto accanto a due genitori impegnati in questa attività, per un breve periodo ho collaborato alla conduzione della ditta, un’esperienza che mi permette di dire che conosco la realtà e le responsabilità di una piccola – media impresa, dei rapporti con i clienti, i fornitori, i dipendenti, ma anche il duro confronto con la concorrenza d’oltrefrontiera in ambito artigianale.
3) Quando decide con gli amici di andare al ristorante la sua scelta cade su…. e che pietanze privilegia ?
Sono una buona forchetta e mi piace la cucina nostrana in buona compagnia.
4) Turismo: da vent’anni le cifre sono impietose verso il Ticino. Ora è cambiata l’organizzazione ma le persone rimangono. Una ricetta per il rilancio turistico e che in caso di elezione dovrà essere un suo preciso impegno nel perseguire ! Non pensa che il fatto che molti comuni assumano addetti al turismo sia un segnale che gli enti locali del turismo non funzionano come dovrebbero?
Diamo tempo alla nuova organizzione del settore turistico di decollare e di mostrare una rinnovata propositività. La diversità del nostro territorio consente di promuovere il turismo in modo differenziato: se a Lugano arrivano i turisti dai paesi arabi, nelle nostre valli ci sono molte attrattività per un turismo svizzero che cerca la quiete, la natura e pure la prossimità di un centro dove trovare ristorazione, cultura, strutture sportive, shopping e altro ancora. Sono ottimista, anche per il futuro turistico del Ticino.
5) con un si o un no senza commentare:
• raddoppio Gottardo: si
• diminuire le tasse; dipende
• la scuola media un fallimento totale: né si né no, da ripensare
• diminuire i redditi al corpo insegnanti: no
• trasporti pubblici gratuiti per giovani e AVS: no
• cassa malati unica cantonale: no
• prostituzione in aree definite: no
• ridurre i frontalieri subito a meno di 40’000 unità; se fosse possibile..
• favorire la popolazione delle valli con aiuti mirati e concreti: si
• finanziare i piccoli artigiani indipendenti che si insediano nelle valli: sì, in modo mirato
6) Perché la politica attira sempre meno persone. Urge un esame di coscienza da parte dei partiti oppure è la gente che semplicemente non si interessa? In particolare i Liberali rimediano da anni sconfitte su sconfitte e sembra non abbiano ancora capito che il mondo è cambiato e il corso politico impone nuovi atteggiamenti !
I liberali hanno capito, eccome! Lo hanno scritto nero su bianco sul programma (►www.plrt.ch): “rilanciare questo Cantone grazie a una guida politica e progettuale dotata di coraggio e della competenza per affrontare un contesto diverso da quello che abbiamo conosciuto, nel quale la competizione non fa regali a nessuno”. Ora devono capirlo anche i Ticinesi: siamo in un mondo globale e dobbiamo darci tutti da fare, per stare in sella, cogliere opportunità per crescere, senza svenderci al “globale” e preservando le peculiarità del nostro “locale”. Li invito a leggere come la penso su www.michelebertini.ch
7) E’ corretto eticamente che il cantone deliberi lavori a ditte che nel loro organico impiegano oltre il 20% di personale frontaliere?
Delibere e aggiudicazioni devono seguire almeno tre principi. Primo: la qualità delle prestazioni offerte dalla ditta; secondo: l’affidabilità nell’eseguire il lavoro secondo le regole dell’arte e nel rispetto della legislazione e delle condizioni di lavoro del settore (né dumping, né salari differenziati fra residenti e frontalieri); terzo: l’ammontare dell’offerta. Anzi, quarto: il contributo che l’offerente dà alla formazione di apprendisti.