Essere giovani significa ragionare con la propria testa. Questo è bello e giusto. Trent’anni fa i giovani o seguivano i loro genitori, verso i partiti storici, perché garativano il lavoro fisso, parliamo di liberali, ppd e socialisti. Oggi che i partiti non hanno piû quest’arma letale, o meno il sistema è molto diminuito, anche grazie alla crisi. Noi giravamo allora, per contetazione, verso i PSA, solo per provocare la società tradizionale. Quella società tradizionale che meritava la contestazione, anche perché si è visto ai giorni d’oggi dove ci hanno portato queste politiche tradizionali. Eravamo additati come contestatori che non volevamo adattarci ai ritmi della società, con i genitori che ci mantenevano agli studi. Era facile contestare, ma vi era un fondo di verità assoluta. Ora ci troviamo con molti giovani capaci e che ragionano con la loro testa. Anche i nostri genitori, che per anni ci hanno consigliato (obbligato) a votare per il tipo del partito X perché ti poteva aprire la strada, anche loro sono diventati dei contestatori, solo per il fatto che non si recano più a votare e nei loro discorsi vi è la forte convinzione di aver seguito ideali giusti ma persone e rappresentanze partitiche sbagliate. Se noi ragioniamo oggi con molti giovani, vediamo in loro la fiammella dell’entusiasmo, ma con grande realismo, sapendo che la partitica è la rovina della nsotra società. Allora, e giovane significa nuovo e scoperta ideologica, ci troviamo movimenti giovanili estremisti, condannabili senza riserve, ma che sono il frutto di una responsabilità partitica chiare degli anni passati. Traspare oggi come i personaggi di ieri erano solo e unicamente ”piazzati” per loro interesse e grazie ad un boom economico hanno messo a frutto la loro posizione per garantirsi eleggibilità negli anni e giustificarsi i loro modi di agire che oggi hanno portato allo sconquasso societario sotto gli occhi di tutti. Ora il giovane non chiede ai genitori cosa deve votare, ma avvia la discussione di concetto su come eventualmente si dovrebbe votare per migliorare la situazione. E per molti genitori iniziano le difficoltà e la loro messa in crisi di un dogma durato una vita e sgretolatosi vedendo la incoerenza dei personaggi di parito. (in generale) Il giovane ragione, medita, approfondisce e poi vota, indipendentemente dalla politica che pensa ancora di poter soggiogare il popolo. Il popolo, visto che non ha mezzi concreti per contestare questi modi di agire da parte dei partiti, non va a votare, rimane assente e cerca nel limite del possibile di slalomare nella realtare. Ma i politici navigati, quelli di Berna, quelli di Bellinzona e amministratori comunali, non riflettono sulla situazione, anche perché entrare in discussione significherebbe mettersi in discusisone e questo è l’unica cosa a cui i politici non si rivolgono mai. Non si metotno in discussione e guardandosi allo specchio pensano ancora che questo mondo sia il loro. Questo mondo è dei giovani, che ragionano, che discutono, che si emozionano e che cercano con onesta di dare un vero contributo al benessere sociale della gente.