Fabio Isman, Quando l’arte va a ruba
(Giunti Editore – ottobre 2021)
L’arte è sempre andata a ruba, nel senso più letterale del termine: in ogni tempo, e latitudine, qualcuno ha ben pensato di sottrarre opere d’arte al legittimo proprietario.
In Italia, nel 2019, non è quasi trascorso giorno senza una ruberia: in dodici mesi sono stati denunciati 345 furti tra reperti archeologici, quadri, sculture, manoscritti, libri antichi, monete, icone, arredi, reliquie. Spesso prelevati da abitazioni private; un po’ meno dai musei; assai di frequente da chiese scarsamente custodite o da scavi illegali.
Per rimanere in Italia, nell’“anno primo” del Covid-19, soltanto i “carabinieri dell’arte”, speciale e benemerito reparto, hanno sequestrato quasi 46.000 reperti frutto di scavi clandestini.
È un’incessante emorragia di cultura, contro cui non ci sono neppure una terapia intensiva o un vaccino nei quali riporre una speranza. A livello mondiale, la più recente indagine di cui si ha notizia valutava in oltre sei miliardi di dollari il fatturato del mercato nero dell’arte.
Assai spesso, quando si ritrovano, i reperti rubati non sono più gli stessi di prima. Ormai sradicati, sono privi del loro contesto. Non sappiamo nulla di dove e come erano, e a che altro si accompagnavano. Testimonianze diventate mute: enormi ricchezze ridotte a banali soprammobili.
Ma la storia dei furti d’arte è anche un’incredibile serie di avventure, sorprese, misteri.
In questo libro rivivono alcuni tra i più incredibili casi di tutti i tempi. Dai casi della Gioconda a Caravaggio, a Munch, a Vermeer e a Rembrandt, ovunque l’arte è stata rubata, da invasori nazisti o truppe napoleoniche, dalla mafia o da semplici ma letali tombaroli.
L’Autore
Giornalista, ha lavorato al “Piccolo” di Trieste (1967-1969, seguendo anche da inviato speciale la guerra dei Sei giorni), al “Gazzettino” di Venezia (1969-1970), e fino al 2009 al “Messaggero”, di cui è stato inviato speciale e al quale ora collabora.
Ha una rubrica fissa (“La pagina nera”) su “Art e Dossier”, e scrive anche per il “Giornale dell’Arte”, “Bell’Italia”, “The Art Newspaper”.
Ha raccontato molti importanti avvenimenti in Italia e all’estero, come due sedi papali vacanti, e altrettanti conclavi, con l’elezione dei papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Si è occupato a lungo di terrorismo, scandali politici e grandi processi. Ha firmato – da solo o con altri autori – quarantaquattro libri. I più recenti sono: I predatori dell’arte perduta, il saccheggio dell’archeologia in Italia (2009), terzo al Premio Estense; Andare per le città ideali (2016), Premio Brancati per la saggistica; L’Italia dell’arte venduta, collezioni disperse, capolavori fuggiti (2017), Premio Giustolisi 2017 per la difesa del patrimonio culturale; 1938, l’Italia razzista: i documenti della persecuzione contro gli ebrei (2018), premio Fiuggi Storia; Andare per l’Italia degli intrighi (2020).