Laureato in giurisprudenza, insegnò materie letterarie nelle scuole medie prima dell’assunzione in Rai per concorso. “Speravo e sognavo. Poi capii che la mia passione era inversamente proporzionale al talento. Ero riuscito a laurearmi, insegnavo alla medie di Gorizia. La Rai di Trieste organizzò un concorso per programmista. Non si presentò nessuno e mi invitarono a partecipare in quanto giovane laureato”, raccontava in una delle sue ultime interviste.
E a questo punto si palesa il destino parallelo: il grande giornalista sportivo Paolo Valenti, che faceva parte della commissione esaminatrice, consiglia a Pizzul di partecipare al concorso per radio-telecronisti, sicuramente più indicato per lui. “Con me c’erano Bruno Vespa, Paolo Frajese. Beh, venni assunto, con mia somma sorpresa. Cominciò così una carriera inaspettata”, disse.
L’8 aprile 1970 commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia disputatasi sul campo neutro di Como): iniziò a partire dal 16º minuto perché era arrivato in ritardo. La prima finale di una competizione internazionale che fu raccontata dalla sua voce fu quella del campionato europeo del 1972 a Bruxelles, con la vittoria della Germania Ovest sull’URSS per 3-0.
Fonte; https://www.msn.com/it-it/intrattenimento/notizie/%C3%A8-morto-bruno-pizzul-icona-del-giornalismo-sportivo-addio-alla-voce-che-ci-ha-fatto-sognare/ar-AA1AgRam?ocid=nl_article_link