È iniziata la corsa verso la ricerca di candidati per le comunali del 2016. Sono stata contattata pure io.
Già, dopo una legislatura in consiglio comunale a Vacallo (terminata in anticipo a causa del mio cambio di domicilio), mi è stato chiesto di mettermi in lista per il comune in cui vivo da poco meno di un anno.
Non ci ho pensato nemmeno un secondo, anche perché se l’avessi fatto forse avrei detto di no.
Il motivo ? non mi identifico più in alcun partito.
Per me fare politica è una cosa seria, una missione e non è un gioco a chi urla più forte.
Si può e si deve imparare a discutere in modo costruttivo affinché la popolazione ne tragga il massimo beneficio.
Purtroppo però, negli ultimi tempi, ci troviamo confrontati con una politica dell’odio e dell’intolleranza. Non mi riferisco ai temi che vengono trattati, ma ai rapporti tra politici.
Invece di impegnarsi assieme e seriamente per il bene comune, non perdono occasione di offendersi a vicenda screditando l’uno il lavoro dell’altro.
Avere idee diverse non significa che uno ha ragione e l’altro ha torto. Significa semplicemente che ci sono dei punti di vista differenti che vanno messi a confronto e discussi. Solo in questo modo si può trovare una soluzione.
E in politica vince chi si impegna seriamente per risolvere i problemi e non chi non fa altro che puntare il dito contro gli altri senza proporre valide soluzioni alternative.
Io ho voglia di impegnarmi e per evitare etichette, lo farò come indipendente (ma sempre a sinistra…) ed invito chi la pensa come me a fare altrettanto.
La politica non ha bisogno di partiti ma ha bisogno di persone cariche di idee e di energie.
Non lasciatevi sopraffare dalle emozioni negative; fare politica è davvero interessante e a volte regala grandi soddisfazioni.
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile (cit. San Francesco d’Assisi)”.