In un’intervista al quotidiano “Tages Anzeiger” Ralph Friedländer, che alcuni indicano come il futuro presidente della Federazione Svizzera delle Comunità Israelite, chiede interventi al Consiglio federale contro le manifestazioni studentesche in solidarietà alla Palestina. Questo signore invita di fatto il governo a limitare (se non addirittura a reprimere) la libertà di organizzazione e di espressione che dovrebbe peraltro essere l’essenza stessa di un’istituzione accademica.
Friedländer afferma che vi è una «narrazione dominante» secondo cui «Israele sia uno Stato coloniale e di apartheid». Premesso che questa presunta narrazione non è affatto dominante (non ci risulta infatti venga usata né sui media né a scuola) ne rivendichiamo la sua fondatezza: Israele è effettivamente uno Stato creato ex-novo dalle forze vincitrici contro il nazifascismo nel 1948. Esso è retto da un’ideologia – il sionismo – che prevede non solo l’occupazione coloniale di territori altrui, ma anche un sistema politico e sociale discriminatorio verso i cittadini arabi.
Il tentativo attraverso questa intervista è subdolo: accomunare, ovviamente senza portare alcuna prova, studenti, docenti e ricercatori che pacificamente criticano un genocidio in atto ai danni di un popolo, a fenomeni di violenza razzista di stampo antisemita. Sono calunnie, atte a confondere la popolazione e a creare un ambiente di ostilità sia verso degli accademici che esprimono quanto persino l’assemblea dell’ONU riconosce, sia in generale per gettare le basi di un irrigidimento degli spazi di libertà nel nostro Paese, arrivando a indimidire, se non direttamente a reprimere, chi osasse esprimere dissenso verso la politica in questo caso del regime sionista. I metodi antidemocratici, ben noti in Israele (dove gli studenti obiettori di coscienza vengono incarcerati e dove persino i deputati pacifisti e comunisti di Hadash subiscono pressioni poliziesche), non devono essere importati in Svizzera!
Come se non bastasse, in un delirio di onnipotenza, si pretende che “l’antisemitismo facesse parte dei programmi scolastici”. A scuola si insegnano già oggi i valori del rispetto e del pluralismo previsti dalla nostra Costituzione, inoltre il razzismo è già punito dal Codice penale e le campagne di sensibilizzazione contro questo fenomeno già oggi non mancano. Tutti i razzismi vanno perseguiti: non solo quello contro gli ebrei. Anche il razzismo sionista verso arabi e musulmani va finalmente condannato!
Partito Comunista
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