I deputati del Partito Comunista Lea Ferrari e Massimiliano Ay avevano depositato nel settembre 2020 una mozione dal titolo “Creare delle comunità terapeutiche cantonali per i disturbi alimentari”.
A distanza di 3 anni dall’aver segnalato un’insufficiente presa a carico del fenomeno che tocca ogni anno dalle 160 alle 200 persone con un’età media di 35 anni, si ottengono finalmente risultati concreti: due infermieri per turno presso il reparto DCA (Centro per i disturbi del comportamento alimentare) dell’OSC collocato all’OBV di Mendrisio e a procedere con il potenziamento di un’unità di lavoro di una figura psicoterapeutica (medico psichiatra o psicologo/a). In aggiunta il Consiglio di Stato dovrà rendere conto entro la metà del prossimo anno della realizzazione di 3 posti letto supplementari per pazienti di meno di 16 anni e la relativa presa a carico ambulatoriale come previsto dalla Pianificazione sociopsichiatrica.
Benché non si tratti di sviluppare il concetto proposto dal Partito Comunista di comunità terapeutica, in cui, come suggerisce il nome stesso, perno del percorso curativo è la dimensione comunitaria. Infatti, in questi casi le pazienti e i pazienti sono a contatto con coetanei che affrontano la stessa malattia ma a diversi stadi di guarigione, in questo modo è possibile instaurare dei rapporti di scambio e di amicizia anche con coloro i quali sono in procinto di guarigione. La presenza di coetanei è molto importante soprattutto in età adolescenziale, secondo le teorie della psicologia dello sviluppo infatti, in questa fase della vita il gruppo di pari diventa il gruppo di riferimento del giovane e risulta fondamentale quindi per il suo corretto sviluppo. Infine, questo contatto permette di approcciarsi al percorso terapeutico con maggiore positività.
Il lavoro dei colleghi deputati Danilo Forini e Giorgio Fonio in seno alla Commissione sanità e sicurezza sociale è ad ogni modo soddisfacente per i mozionanti comunisti in quanto permette di agire urgentemente presso una situazione preoccupante: dati del giugno 2023 rilevano 52 pazienti in lista di attesa per essere convocati per una prima visita. Per questo motivo il Partito Comunista continuerà a tenere alta l’attenzione sulle risorse disponibili presso l’OSC per far fronte sia ai disturbi alimentari sia alle altre patologie psichiche, dove il Consiglio di Stato è già intervenuto a ridurre il personale curante nell’ambito della manovra finanziaria.
Partito Comunista
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