Non c’è nulla di cui stupirsi, ma l’ultima decisione del Consiglio federale relativa al finanziamento della 13a AVS è l’ulteriore conferma che questo governo è uno dei peggiori che la Svizzera abbia mai dovuto sorbirsi, dimostrandosi totalmente allineato ai diktat del padronato, e in aperto contrasto con gli interessi della maggioranza di lavoratori e pensionati.
Lo stesso Consiglio federale che recentemente si è lasciato ingannare da alti funzionari incompetenti che, sbagliando i calcoli sull’AVS, hanno indirettamente manipolato gli esiti delle consultazioni popolari; e lo stesso Esecutivo che non si pone mai alcun problema a spendere e spandere come NATO comanda in una pericolosa corsa al riarmo; ora ha deciso di “punire” il popolo per aver votato a favore della 13a AVS.
La decisione di finanziare la 13a AVS con l’aumento dell’IVA, cioè con la più anti-sociale delle tasse, è una scelta politica grave e palesemente iniqua, soprattutto in una fase storica che vede in Svizzera l’aumento del divario salariale e dell’iniquità nella ridistribuzione della ricchezza. Il Partito Comunista – da sempre contro l’IVA – sostiene la linea dell’Unione Sindacale Svizzera (USS) che chiede al parlamento di rivedere questa assurda decisione che avvantaggia solamente il padronato e i più ricchi.
Come se non bastasse il governo intende diminuire il contributo della Confederazione alle uscite dell’AVS, contrastando anche qui la volontà del popolo svizzero che invece ha chiaramente chiesto di rafforzare il primo pilastro del nostro sistema di sicurezza sociale! Alla luce poi delle ultime proiezioni finanziarie sull’AVS (quelle corrette!), il Consiglio federale avrebbe dovuto anticipare il versamento della 13a rendita al 2025 invece di attendere il 2026.
La 13a AVS andava al contrario finanziata non con una tassa antisociale uguale per tutti come l’IVA, ma con un contributo proporzionale supplementare sullo stipendio dello 0,4%: la maggioranza dei lavoratori avrebbe così incassato molto di più di quanto avrebbe spese. Per intenderci, chi guadagna 6’000 franchi al mese, ad esempio, avrebbe pagato ogni mese 24 franchi in più ma, una volta in pensione, avrebbe avuto diritto ad un aumento di rendita mensile pari a 186 franchi. Sarebbe stata una scelta conveniente per tutti, tranne che per una manciata di super-ricchi, per non dispiacere i quali il peggior Consiglio Federale di sempre ha deciso di punire la maggioranza dei salariati.
Partito Comunista
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