Il Partito Comunista (PC) si felicita di essere riuscito tramite il proprio consigliere comunale di Bellinzona Alessandro Lucchini a far accogliere dal plenum cittadino tutta una serie di proposte atte a fissare dei limiti all’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza sul territorio bellinzonese, nonché di aver promosso e ottenuto dei correttivi per una maggiore trasparenza e più informazione ai cittadini.
Tra le proposte di Lucchini – seguite dalla sinistra in modo compatto – e accolte dal Consiglio Comunale della Capitale rileviamo quelle per una maggiore partecipazione democratica sulle decisioni dell’utilizzo della videosorveglianza grazie al coinvolgimento delle Associazioni/Commissioni di quartiere, l’obbligo di analisi e monitoraggi periodici degli effetti della videosorveglianza sulla privacy del cittadino e il divieto assoluto di esternalizzare e privatizzare la visione e l’elaborazione delle immagini.
Nonostante questi concreti passi in avanti rispetto al Messaggio municipale, il PC si è comunque opposto al Regolamento poiché le proposte più incisive atte ad evitare il rischio di una diffusione incontrollata e in ogni luogo (spazi aggregativi, strade e piazze) della Città di telecamere non sono state approvate dalla maggioranza. Preoccupa inoltre l’ampliamento della durata di conservazione delle immagini da 120 ore a 100 giorni e la regolamentazione delle telecamere mobili per monitorare manifestazioni e cortei di persone.
Partito Comunista
Sezione Bellinzonese