Mi chiamo Ricardo Pereira Mestre, ho 32 anni e sono sposato con Laura (nata Arrigoni), ho un figlio di 10 mesi (Devis). Sono un medico specialista FMH in medicina interna generale, attualmente sto facendo una seconda specializzazione in oncologia medica e lavoro presso l’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana (IOSI). Ho conseguito inoltre un diploma di tecnico di laboratorio e di Dirigente di Comunità.
Di origini portoghesi, sono in Svizzera da 22 anni e mi ritengo pienamente integrato. In Ticino mi sento a casa anche se non dimentico le mie origini alle quali sono molto legato. Sono un Ufficiale dell’Esercito svizzero e attualmente presto servizio regolarmente presso il centro di Reclutamento del Monte Ceneri. In Politica sono attivo dal 2012 nel PLR, Consigliere comunale a Mendrisio dal 2013. Membro della commissione delle Petizioni e del comitato PLR di Genestrerio. Sono membro del gruppo interpartitico “Amici della Filanda” che promuove la creazione del futuro centro culturale. A livello di volontariato sono il consulente medico dell’Associazione “The Party Crasher” che si occupa di organizzare delle feste giovanili con temi di prevenzione (abuso di alcol e di droghe, malattie sessualmente trasmissibili, violenza giovanile). Politicamente mi occupo in particolare di sanità con interesse verso le cure di prossimità e le reti di cura cercando di promuovere un concetto di medicina che mette al centro i bisogni del paziente. Sono inoltre molto attivo nei temi ambientali, culturali, sociali, di politica giovanile e di formazione con diversi progetti in corso. Mi metto a disposizione della comunità con tutto il cuore per cercare di fare qualcosa di concreto. I miei atti parlamentari sono sempre basati su dati statistici oggettivi e caratterizzati da un meticoloso approfondimento.
Se mi domandate quante probabilità ho di essere eletto in Gran Consiglio credo risponderò ben poche. La realtà politica è che l’apparire conta di più dell’essere. Alleanze strategiche tra candidati, sponsor di peso per la campagna elettorale, visibilità mediatica comandata, attacchi diretti e insulti per attirare visibilità, estenuante presenza ubiquitaria ad ogni manifestazione: tutto serve alla campagna. Tutto questo impegno per aiutare il proprio popolo oppure per il potere? La risposta io non la so. Così, con una certa ingenuità volontaria ho scelto di essere me stesso in campagna elettorale. Rinuncio completamente a sponsor, non ho alleati ma sono amico di tutti, scelgo di non attaccare nessuno per principio, faccio santini in carta riciclata a basso costo, creo da solo un sito internet gratuito e un account su Facebook e LinkedIn. Non farò nessun video né servizio fotografico. Con la crisi economica che c’è trovo più responsabile utilizzare quei soldi per fare beneficienza. Scrivo qualche articolo contenente delle proposte concrete sperando di avere un minimo di visibilità, continuo con impegno i progetti che ho a cuore rinunciando ad essere presente ovunque. Metto al primo posto la mia famiglia, mio figlio e mia moglie. Decido di andare controcorrente scrivendo con il cuore, correndo il rischio che qualcuno dica che lo faccio solo per i voti. Scelgo la libertà di essere solo un numero in una lista ma anche il coraggio di essere un sognatore che non molla e insegue il suo sogno di diventare un medico del popolo, anche se in disparte, nella penombra della politica, dove i progetti si realizzano veramente. Probabilmente non entrerò in Gran Consiglio ma con tanti progetti concreti in corso mi sentirò comunque un uomo felice.