Se vi è uno sportivo che è rimasto nel cuore di noi allora ragazzini era proprio Clay Regazzoni. Sopra le righe sempre, in gara, nella vita e riusciva con quel suo sorriso magliardo a conquistare tutti. Ricordo che andavamo a Monza, ai tempi questo era il circuito di F1, durante le prove perché costava meno e ci si poteva avvicinare maggiormente ai box. Lui era lì, il nostro idolo saliva sul bolide rosso, e via a girare in prova. Erano tutti grandi campioni, da Lauda a Fittipaldi a Andretti e via dicendo. Alcuni sono morti altri hanno avuto incidenti altri si sono ritirati a fare vita mondana. Lui ha corso fino alla fine. Un gravissimo incidente di F1, se ben ricordiamo su una Ensign, una macchina catorcio che Clay era riuscito a portare a punti, non lo ha fermato. Ha continuato a correre su macchine, sui camion alla Dakar e sensibile a chi ha subito la sua sorte ma meno fortunato per ovvie ragioni ha creato una scuola di piloti per disabili. Aveva sempre il sorriso. Quando lo vedevamo sfrecciare col bolide rosso era un’emozione, ha vinto poche gare ma con grande classe e molte non le ha vinte per ordine di scuderia. Ha sfiorato il mondiale, sempre se ci ricordiamo bene, perché Lauda, prima pilota Ferrari doveva vincerlo lui, ma beffa delle beffe lo vinse Fittipaldi e lui, il nostro eroe, era il 1974 divenne vice campione del mondo. A Enzo Ferrari piuttosto di far vincere una sua seconda guida era disposto a perdere il Mondiale, questo non siamo ancora oggi riusciti a elaborare questo modo strano di pensare. Nel 2000 fu eletto, assieme a MIchela Figini, sportivo del secolo Ticinese.
Chi era per noi tifosi Clay Regazzoni: un uomo in grado di uscire sempre da ogni situazione. Era un “playiaccio” diremmo ai giorni nostri, ma prima di tutto un uomo con una forte volontà che pure nelle avversità ha cercato di affrontarle con il sorriso.
Per noi un pilota spavaldo, che voleva sorpassare, arrivare primo, altro che strategie, ma ha sempre rispettato gli ordini del patron Enzo e per noi ha sbagliato. Avremmo avuto in Ticino un campione del mondo di F1 ma merito a lui di averci fatto sognare e averci fatto stare incollati al televisore ad ogni Gran Premio perché non era mai nulla di scontato, con lui lo spettacolo fu sempre garantito Grazie Clay. Ti ricordiamo a 9 anni dalla scomparsa con lo stesso entusiasmo e simpatia di quando ragazzini ti seguivamo. (ETiCinforma.ch/RB)