Con tutto quello che si legge, in particolare sui social, le persone normali come chi scrive, non riescono più a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Molti sui social, che usano e abusano del loro stato di personalità cercano con i loro scritti di depistare la verità, ammesso che sia conosciuta, creando confusione tra la gente, alimentando la disinformazione. Vergognoso che ancora una volta si fa di un tema di estrema importanza la politichetta di campagna. Il Governo Federale e Cantonale, consigliano vivamente la vaccinazione e pongono alcune limitazioni a chi non vuole vaccinarsi per proprio “cruccio”. Troppo spesso si sentono giustificazioni contro i vaccini di parte, medici che affermano che credono nei vaccini ma non in questo e via dicendo. Consiglieri di Stato, anche nel nostro cantone che non si vaccinano perché li fa belli e porta loro visibilità, con tanti pecoroni che li seguono. Questi politici sono inadeguati alla carica che ricoprono e dovrebbe dimettersi se solo avessero un bricciolo di sentore su cosa significa la parola coerenza. Una politica, o meglio chi la rappresenta, che non è in grado di prendere decisioni categoriche per non inimicarsi le varie lobby (sono voti per le loro elezioni) non va bene. Poi, proprio per incapacità e non volontà di decidere, intervengono con decreti di “pancia” che vanno a colpire le categorie meno forti dal profilo lobbistico. Ci vediamo decidere sulla categoria della ristorazione, additata come il diavolo Covid, con decisioni categoriche ed estreme, che ci vede concordi sulle decisioni in questo ambito, ma le stesse devono essere adottate per tutte le categorie. Pensiamo ai trasporti pubblici, ai grandi magazzini, alla scuola, al sistema sanitario, alle amministrazioni pubbliche e non da ultimo permettere ai 70mila frontalieri di entrare sul nostro territorio liberamente senza dove dimostrare il loro stato di salute. Allora avremmo un popolo vaccinato e la presunzione del pensiero di non dover passare l’autunno e l’inverno che stanno per arrivare chiusi in casa.
Inaccettabile che ci siano politici di grido (anche a livello cantonale), dei medici e personale sanitario che non si vaccina e che nessuno prenda disposizioni (chiamate sanzioni) è inammissibile.
Lo Stato prenda le sue decisioni, e sulla base dei numeri, perché sono i numeri che indicano la direzione da prendere, si decida l’obbligo di vaccinazione, come vi è l’obbligo della patente di guida per condurre per evitare incidenti e morti.
Ribadiamo che vaccinarsi non evita di contagiare ed essere contagiati, ma il tutto in misura debole, tale da non dover essere ospedalizzati (salvo casi sporadici). Questo permette di lasciare gli ospedali respirare, di non intasare il sistema sanitario, per permettere anche ad altri malati di malattie gravi di poter essere curati.
Che la politica, concludendo, si attivi obbligando il vaccino e chi non si adegua a questa auspicabile direttiva, salvo evidenti controindicazioni appurate da esami medici, venga sanzionato anche con il licenziamento. Ora siamo stufi di essere in balia di un manipolo di nullafacenti o semplicemente di gente che per suoi interessi personali o peggio ancora “bastiani contrari” oppure per ideologia partitica crea confusione e lede all’interesse sovrano della Nazione. Troppo facile fare contestazione avendo al calduccio lo stipendio che lo Stato ti versa ogni mese comunque sia.
Ma è mai possibile che si dia ascolto a trecento persone scese in piazza, di cui molti dipendenti statali, molti che provengono non dal nostro territorio e che le sparano grosse senza nessun supporto di cifre… 300 persone sulla popolazione del cantone sono lo 0,085%. Non è mai successo che un movimento o partito con questa percentuale possa delineare le linee guida di uno Stato. Suvvia iniziamo ad essere seri e facciamolo per il bene nostro e del nostro prossimo.
Io sono vaccinato e se per questo 0,085% sono un pecorone, pauroso, servo del potere e via con gli insulti, va bene così! (RB)