Finalmente ci siamo, lunedì infatti apriranno i tre centri di raccolta centralizzata sparsi sul territorio (Cadenazzo, Muzzano e Stabio) e tutti i raccoglitori, esperti come neofiti, potranno portare i preziosi frutti del proprio raccolto e venir giustamente ripagati, contribuendo altresì al mantenimento di una tradizione antica e valorizzando un prodotto locale, biologico e genuino. Ma cosa ci si può aspettare andando per boschi? Si trovano e si troveranno castagne? Tante? Poche? E come stanno le piante?
“Se quel che è capitato dal 2009 al 2014 fosse capitato nel passato, neanche tanto remoto, nella Svizzera italiana avremmo vissuto un’importante e pesante carestia”. Sono le parole che ha usato l’ing. forestale del Canton Ticino Carlo Scheggia, in occasione della recente conferenza stampa, per sottolineare la gravità del problema che ha colpito i castagni ticinesi in questi anni. La produzione di castagne infatti con l’arrivo nel 2009 del Cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus), organismo nocivo pericoloso originario dalla Cina, è andata viepiù regredendo fino all’arrivo nel 2014 del suo antagonista naturale, il torimus (Torymus sinensis). Vista la rapida diffusione del torimus però già l’anno scorso, ma ci si augura ancor più quest’anno, ci si aspetta una buona raccolta di castagne! Anche se è pur vero che altre malattie quali il cancro corticale del castagno (Cryphonectria parasitica) e il mal dell’inchiostro (Phytophthora cambivora) sono ora maggiormente presenti nei castagneti perché sono state favorite dagli attacchi del cinipide durante questi anni.
Esiste però anche un lato positivo della medaglia: con la ripresa della produzione e raccolta delle castagne è stato possibile effettuare un’interessante osservazione. Le castagne raccolte presentavano pochi parassiti. L’ipotesi più verosimile è che queste specie di insetti abbiano anche loro sofferto della scarsità di fiori e frutti non avendo a disposizione a sufficienza il substrato nel quale riprodursi diminuendo quindi il loro numero. Questa osservazione va a convalidare il fatto che sia molto importante, perlomeno nelle selve castanili gestite, eliminare tutti i frutti presenti sul terreno dopo la raccolta delle castagne.
La raccolta, cosa fare e cosa non fare
Nel bosco:
– Non raccogliere castagne ammuffite o con evidenti segni di vermi.
– Raccogliere sia le castagne piccole che grosse in un unico sacco.
– La cernita delle castagne in classi di pezzatura non è necessaria! Non perdete tempo inutilmente con la cernita – usate il tempo per raccogliere più castagne.
A casa:
– Separare rapidamente solo le castagne belle grosse (di almeno 13 grammi l’una).
– Le castagne grosse devono essere veramente ben scelte ed omogenee (stessa pezzatura e stesso colore).
– Eventuali castagne che presentano fessure o rotture della buccia (tipico di alcune varietà) o che sono di colore biancastro sono da consegnare separatamente.
– Consegnare al più presto le castagne presso un centro di raccolta.
Da evitare assolutamente:
– Mettere in acqua le castagne per più ore o giorni oppure lasciare al sole e al vento.
– Conservare le castagne in contenitori ermetici che non traspirano (es. sacco dei rifiuti).
– Eseguire la cernita delle castagne pesandole chilo per chilo.
Vi aspettiamo numerosi da lunedì in uno dei centri di raccolta!
Associazione Castanicoltori della Svizzera italiana