Nell’estate 2016, l’Osservatorio del Turismo dell’USI (O-Tur) ha sottoposto un approfondito questionario a 318 turisti che viaggiavano con le loro famiglie, singolarmente o in gruppo, e che hanno soggiornato in Ticino in case di vacanza. Tra le persone intervistate, le attività nella natura, la ricerca di relax e la gastronomia locale sono ritenute le più importanti durante il loro soggiorno. I rispondenti hanno dichiarato di scegliere case ed appartamenti di vacanza poiché erano alla ricerca di una sistemazione flessibile, che avesse a disposizione la cucina e che garantisse tranquillità. Inoltre, nonostante una grande maggioranza di questi turisti abbia viaggiato in auto, l’11% dei rispondenti ritiene probabile o molto probabile l’eventualità di recarsi in Ticino, in futuro, con il treno. Questi, in sintesi, alcuni dati emersi nell’ambito del progetto “Inchiesta su case ed appartamenti di vacanza in Ticino: comportamenti degli ospiti e caratteristiche dei proprietari”, avviato a metà 2016 dall’O-Tur in collaborazione con l’Associazione delle Case e Appartamenti di Vacanza in Ticino (ACAV). Il progetto di ricerca si è rivelato uno strumento importante per cogliere aspetti poco noti di un fenomeno turistico ormai consolidato, ma, spesso, tralasciato nelle discussioni sul tema del turismo e dell’ospitalità e assente dalle statistiche ufficiali.
I dati analizzati provengono da 318 individui intervistati tra giugno e settembre 2016 che, nel corso del loro soggiorno, hanno fornito informazioni riguardo i diversi componenti del gruppo con cui viaggiavano. La raccolta di queste informazioni è avvenuta tramite un lungo questionario cartaceo e in collaborazione con i proprietari e i gestori delle strutture che hanno, da un lato, fornito i dati relativi alle caratteristiche delle strutture presso cui gli ospiti hanno alloggiato e, dall’altro, grazie alla formazione offerta dai collaboratori dell’Osservatorio, hanno funto da intervistatori. Grazie a questa collaborazione, è stato possibile sviluppare e implementare un’inchiesta che ha toccato numerosi aspetti utili che difficilmente sono rilevabili su più ampia scala e che serviranno come base anche per future ricerche. Molti dei turisti intervistati si sono recati a destinazione con i propri figli (42.5% dei rispondenti totali), in coppia (circa il 40%) o in gruppi più numerosi. Considerando, quindi, anche coloro che hanno viaggiato assieme ai rispondenti, il totale dei viaggiatori che l’indagine ha intercettato è di 1’025, i quali hanno generato un totale di 8’875 pernottamenti.
L’obiettivo dell’analisi non era però quantificare il volume del fenomeno, ma di investigare l’eterogeneità delle attività svolte a destinazione, delle motivazioni che hanno spinto i turisti a scegliere le case di vacanza come sistemazione e la soddisfazione per l’esperienza fatta. Una larga maggioranza (82% delle 318 persone intervistate) dei turisti aveva già visitato il Ticino in precedenza anche se, per molti (63%), è stata la loro prima esperienza nell’alloggio in cui hanno soggiornato nel corso della vacanza. La durata media del soggiorno è stata di circa 9 giorni con il valore più frequente di 7 (oltre il 45% degli intervistati) e punte fino a 14 giorni (quasi il 20%). In questa indagine, i turisti hanno dichiarato di cercare la tranquillità e le comodità che possono trovare in un’abitazione e che fattori come la flessibilità, l’intimità e la disponibilità di spazio rappresentano una caratteristica molto importante di questo tipo di sistemazioni. Confrontando tra loro alcuni segmenti del campione intervistato attraverso alcuni test statistici, è emerso, ad esempio, che i first-timers (il 18% degli intervistati) tendono ad essere maggiormente sensibili ad attributi come il prezzo e a essere maggiormente interessati al contatto con la natura rispetto ai clienti che già avevano visitato il Ticino. Questi ultimi riportano valori maggiori per quanto riguarda fattori come cultura e gastronomia. In generale, osservando i risultati dei test, l’aspetto del prezzo dell’alloggio è risultato più importante per i giovani con figli e gli stranieri (circa il 18% degli intervistati).
Sul fronte dei trasporti, i dati di questo campione mostrano due evidenze che confermano quelle che erano le esperienze raccontate dai proprietari: la quasi totalità degli intervistati (più del 90%) si è recata a destinazione con il mezzo proprio ma, una volta giunti, la domanda di mobilità ha coinvolto anche i mezzi pubblici. Infatti, mentre metà del campione dichiara di aver usato esclusivamente l’auto per spostarsi, circa il 40%, ha riportato di aver adottato, per la mobilità in Ticino, diverse soluzioni combinando o alternando, a seconda dei casi, il mezzo privato a quello pubblico. Il 9% (circa 30 intervistati) dichiara di aver utilizzato, assieme ai propri compagni di viaggio, esclusivamente i mezzi pubblici per gli spostamenti in Ticino. Un ulteriore dato interessante riguarda l’apertura della galleria ferroviaria di base del San Gottardo. Infatti, tra gli intervistati, l’11% degli individui dichiara che, qualora dovesse ripetere la medesima vacanza, in futuro ritiene probabile, o molto probabile, l’eventualità di recarsi in Ticino con il treno (al momento dell’inchiesta la linea di Alptransit non era ancora in funzione). Tra le persone interessate, si ha avuto la conferma che vi sono, soprattutto, gli ospiti meno giovani in possesso di un Abbonamento generale. Per quello che riguarda le giovani coppie con figli, invece, la comodità, la flessibilità e il risparmio economico garantiti dall’auto sembrano prevalere anche rispetto alla nuova e più rapida soluzione su rotaia. In conclusione, seppur condotte su un numero limitato di osservazioni e senza che queste siano state raccolte secondo un preciso schema di campionamento, le analisi svolte hanno permesso di esplorare, per la prima volta, alcuni aspetti di un fenomeno su cui le informazioni a disposizione, sino ad oggi, erano deficitarie.
Per informazioni: www.otur.usi.ch