Ogni volta vi è un problema. Il patron finanziatore non sembra essere la persona migliore per dare sicurezza all’ambiente e anche il presidente che si arrampica sui vetri a difendere l’indifendibile. A prescindere da pagamenti fatti ma non nei termini, da sanzioni disciplinari, da affitti non pagati, sempre a cosa si legge sui media cantonali. La ciliegina l’hanno poi offerta alla fine della partita con lo Stade Losanna, con scene di isterismo e violenza non degne di un club gloriose come i Granata.Solo per queste immagini meriterebbero altre penalizzazioni di punti, sebbene la classifica ad oggi è già molto deficitaria, tanto da rischiare di giocarsi la permanenza nella categoria. Il Bellinzona è nervoso, sia come giocatori, come staff tecnico e come dirigenza e con questo clima sarà difficile garantire una certa continuità sia di risultati che anche di immagine per il club. Sappiamo tutti cosa ha passato il Bellinzona ai tempi di Giulini, e ad oggi ci sembra che le cose con il finanziatore attuale non siano diverse. Ci aspettiamo colpi di testa e abbandoni, tanto di rischiare per un’altra volta una ripartenza dalle categorie inferiori. Se poi pensiamo che alcuni giocatori si sono rivolti ai sindacati in questi giorni, sicuramente il Club non si comporta con trasparenza e con la dovuta professionalità a cui è chiesta a squadre di calcio, semi professionistiche, per non dire professionistiche.
Che vergogna!
(ETC Media)