FOTO-CINE CLUB CHIASSO – La passione per la fotografia e per i video, in tutte le loro espressioni, dai reportage di viaggio alla partecipazione a mostre e concorsi, proiezioni pubbliche, collaborazioni con autorità e associazioni, sino alla didattica con l’organizzazione di corsi fotografici nonché Work-Shop con fotografi famosi, questi sono i vari campi di attività che hanno caratterizzato anche il 2019 del Foto-Cine Club Chiasso.
Ulteriore grande impegno per il 2019, è stato quello di collaborare con la Fondazione Monte San Giorgio, per la documentazione storico-fotografica nell’ambito del progetto MERIDE, villaggio di pietra e di artisti, arte e vita rurale, unite nell’abbraccio del tempo. Un affascinante percorso storico e fotografico tra i vicoli e le corti del villaggio di Meride, alla scoperta della storia della nostra gente, tra colonne, balaustre, cortili, portici e logge, oltre gli eleganti portali del nucleo, dove di solito non è possibile osservare.
Oltre a questo grosso impegno, che terminerà nel 2020, di seguito riportiamo una sintesi, per argomenti, dell’attività svolta:
Tutti i martedì sera, ad esclusione del mese di agosto, è previsto l’incontro settimanale, durante il quale i soci presentano i propri lavori e se ne discute per scambiarsi opinioni, dati tecnici, consigli. In altre serata del programma, vengono ospitati fotografi sia locali che internazionali i quali illustrano i loro progetti e le loro tecniche di ripresa. Fra questi, in ordine di data, citiamo, Didier Ruef ci ha presentato il suo ultimo libro “Homo Helveticum”, Simone Mengani con “La serie fotografica, un’opportunità di confronto”, il pluri premiato a livello internazionale Marco Urso con “il metodo BLC”, Giovanni Mereghetti con i suoi reportage a carattere sociale, Michele Dalla Palma della Nikon School Travel, con i suoi reportage di viaggio, Katia Mandelli-Ghidini con “scomposizioni multiple”, Werner Kropick con i suoi video-documentari di viaggio, Hermes Mereghetti con “Lectio Magistralis”, Luca Rossato con “Black Note” e, a chiusura dell’anno, Franco Banfi con “il fascino della natura nelle fotografie di Franco Banfi”.
L’FCCC ha inoltre partecipato al concorso fotografico, organizzato da Photo-Suisse, DIGI-CUP 2019 raggiungendo ottimi piazzamenti.
Il Club è stato pure chiamato a presentare il suo lavoro “Gino Pedroli, pittografo del mendrisiotto” presso la Fondazione San Rocco di Morbio Inferiore, con larghissima partecipazione di pubblico.
Non sono mancate la uscite fotografiche a tema e visite organizzate a mostre fotografiche allestite sul nostro territorio e all’estero.
Il Club continua a collaborare con Municipi ed associazioni per la copertura fotografica di eventi di varia natura. Ricordiamo l’annuale cerimonia per gli auguri di inizio anno a Morbio Inferiore, la collaborazione con la Cinofila Monte Generoso per documentarne i corsi , la rievocazione storica della corsa motociclistica Chiasso-Pedrinate e la collaborazione al grande progetto “Meride villaggio di pietra e di artisti, che si concluderà, appunto, nel 2020.
I momenti formativi organizzati sono stati i 12 incontri per il corso base di fotografia in aggiunta a corsi di approfondimento fotografico (Reportage, Still-Life, Lightroom base e avanzato, quest’ultimi destinati all’utilizzo e approfondimento dei programmi di post-produzione) .
Nemmeno nel 2019 è mancato un grande viaggio all’estero per un nutrito numero di soci, accompagnati da Michele Dalla Palma della Nikon School Travel, con destinazione LADAKH, il deserto di alta quota dove le presenze “vive” sono la luce e l’ombra, le nuvole e il vento e dove solo le bandiere, che portano preghiere agli dei delle montagne, tradiscono la presenza dell’uomo. È stato amore a prima vista, fin dal primo sguardo. Le atmosfere sospese nel tempo, i cieli blu cobalto screziati da nuvole imbizzarrite, uomini e donne legati a culture e storie antiche, i contrasti tra le rocce e i ghiacci dell’Himalaya, i deserti d’alta quota punteggiati da antichi monasteri buddhisti, l’energia vitale e turbolenta del fiume Indo, che da qui inizia la sua lunghissima corsa verso l’Oceano Indiano, ci hanno fatto innamorare.
Per un appassionato di fotografia e culture umane, il Ladakh è una sorta di Eden dove si scoprono le anime più autentiche delle popolazioni di alta montagna, legate dal potentissimo collante dell’appartenenza alla filosofia buddhista. Dopo la disfatta del Tibet e della sua cultura millenaria, cancellata dall’invasione cinese, questo piccolo paese è rimasto l’unico depositario del buddhismo tibetano. Qui vivono ancora, nascosti e protetti in luoghi quasi inaccessibili, i “segreti” dell’antica religione Bon, precedente al buddhismo e da questo “assorbita”.
Stagliati sull’ocra del deserto o sul blu cobalto del cielo, i monasteri rappresentano il fulcro della società rurale. Questi non sono solo luoghi di culto, ma sono anche vivaci centri di aggregazione per le popolazioni delle vallate che dalla piana dell’Indo, si inerpicano nel cuore di pietra e ghiaccio delle montagne.
A completare l’annata non sono mancati momenti prettamente conviviali come la cena sociale di marzo, la grigliata sociale di inizio settembre, così come il tradizionale incontro per lo scambio di auguri natalizi completato dalla visione della retrospettiva di tutte le attività svolte durante il 2019
(redatto da Antonella Stancheris – Pres. FCCC)
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