Presi in giro due volte. Il Ticino dovrà mettere mano nelle proprie tasche in maniera più profonda rispetto il resto della Svizzera. Aumenteranno in media il 9,2% i premi cassa malattia in Ticino a fronte di un aumento medio negli altri cantoni del 6,6%. Le scuse adottate sono molteplici e ancora una volta nessuna trasparenza spese esplose a livello sanitario per una gestione a dir poco creativa e fantasiosa. Se almeno questi aumenti fossero per aumentare gli stipendi al personale infermieristico, avremmo da reclamare ma molto meno. Macché, gli aumenti sono dovuti maggiormente alla pandemia per una gestione folle. Basti pensare che in questi giorni distrutti 10 milioni di vaccini perché scaduti. La pandemia ha poi causato ritardi in interventi chirurgici non urgenti, causando minor entrate economiche. Le autorità hanno fatto i grandi generosi durante la pandemia, elargendo soldi a manca e a destra senza controlli effettivi, l’urgenza poteva anche giustificare questo, ma poi si è continuato a spendere e esagerare nelle spese sanitarie adducendo il fantasma Covid anche quando non dava più grattacapi. I carcassamalattari, si giustificano che hanno attinto alle riserve miliardarie e non giustificate per contenere gli aumenti.
Ma vogliamo una volta contestare tutto il sistema e chiedere ai carcassamalattari tutti i conti, per poter vedere e valutare effettivamente la salute economica stessa degli assicuratori.
Spetta alle autorità insistere e non le solite frasi di circostanza e andare in piazza in trecento a fare chiasso e poi tutto rientra perché questo sistema colabrodo fa guadagnare tutti gli attori: ospedali, medici, farmacisti, industrie, politici, assicurazioni e via dicendo a fronte degli assicurati che sono chiamati sempre e solo loro alla cassa.
Ma non illudiamoci, preferiscono aumentare i sussidi che fare chiarezza…. gli assicuratori saranno i futuri datori di lavoro dei politici quando si dimetteranno!
Già alcune reazioni sono pervenute in redazione, ma presumiamo che nessuno proponga soluzioni concrete e non cerottini. Importante è scrivere e far vedere che si contesta. Ma reclamare siamo capaci tutti, ci vogliono gli attributi per sbattere la porta in faccia agli assicuratori malattia e istituire un’unica cassa malattia cantonale pubblica. Tutto il resto è teatrino a cui assistiamo inermi da oltre un ventennio con i vari capi dipartimenti che si sono succeduti che ogni anno denunciano di non essere ascoltati e i partitini in Ticino che non sanno proprorre vere soluzioni strutturali e non cerottini che costano di più alle casse statali, ma non toccano gli assicuratori.
(ETC/rb)