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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Il sole è tornato a splendere e con lui anche il nostro buon umore. Oggi 22 ottobre è giornata di elezioni. Non solo si voterà per il rinnovo delle camere federali in Svizzera, ma anche l’Argentina è chiamata a eleggere il suo presidente. Vedremo se si apriranno nuove possibilità per un paese che ormai soffre da diversi decenni anche a causa di politiche economiche sbagliate.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia questa settimana sarà un po’ più concisa. A livello internazionale anche questa settimana i dati sui prezzi hanno mostrato una certa stabilità. L’indice dei prezzi al consumo nell’Eurozona ha mostrato una crescita su base annuale del 4.3% rispetto al 5.2% del mese precedente. In termini mensili l’aumento è stato solo dello 0.3%, in rallentamento rispetto allo 0.5% del mese di agosto. La Gran Bretagna fissa il suo tasso di inflazione al 6.7%, in crescita mensile dello 0.5%, mentre l’Italia segna aumenti dello 0.2% mensile e del 5.3% annuale. Sono ancora i dati tedeschi purtroppo a mostrare una tendenza negativa. L’indice ZEW Economic Sentiment Indicator che rappresenta l’opinione sul futuro economico di 350 esperti, anche questo mese mostra prospettive negative per i prossimi sei mesi. E anche i dati sulla produzione e sui prezzi all’igrosso confermano questo momento di difficoltà.
Difficoltà che tuttavia potrebbe aver superato la Cina. Sappiamo che il settore immobiliare è enormemente sotto pressione a causa di importanti banche e aziende di costruzione che faticano a pagare i loro debiti internazionali. Tuttavia, l’ultimo dato appena pubblicato sulla crescita del prodotto interno lordo (PIL) nel terzo trimestre ha mostrato un andamento migliore rispetto a quanto previsto. Il beneficio sembrerebbe arrivare proprio dalle misure governative messe in atto che favoriscono la spesa dei consumatori e l’attività industriale. Su base trimestrale il PIL è cresciuto dell’1.3% nel terzo trimestre (il dato precedente era dello 0.5%) e di ben il 4.9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
E chiudiamo dando ancora uno sguardo al legame tra la Cina e il mercato delle automobili. I dati dell’Unione Europea per il mese di settembre mostrano un aumento delle immatricolazioni del 9.2%. L’Italia guida la classifica con un incremento del 22.7%, ossia oltre 136 mila nuove automobili; segue la Francia con un aumento di quasi l’11%. Il momento di crisi economica che sta attraversando la Germania viene confermato anche in questo caso: le immatricolazioni sono diminuite rispetto a settembre dell’anno scorso dello 0.1%. Sono le Volkswagen le automobili più vendute seguite da Stellantis, Renault, Hyundai, Toyota e BMW. Per quanto riguarda l’alimentazione il mercato rimane prioritariamente dei veicoli a benzina, ma sono cresciute molto le vendite di automobili elettriche e ibride. Automobili elettriche e ibride che dovranno fare i conti con la decisione presa dalla Cina che limita l’esportazione di grafite, un elemento fondamentale per le batterie. Pechino ha invocato la salvaguardia della sicurezza degli interessi nazionali per giustificare questa restrizione che non a caso arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno intensificato le misure per impedire che i chip avanzati arrivino in Cina. Ancora una volta la guerra tecnologica per la supremazia non esclude nessun colpo.
E concludiamo con il nostro articolo settimanale pubblicato da L’Osservatore che ringraziamo. In “Le nuove incertezze geopolitiche e il loro prezzo economico” analizziamo la situazione internazionale e come questa impatti sulle decisioni economiche attuali e future.
Trovate qui gli articoli della settimana
Le nuove incertezze geopolitiche e il loro prezzo economico
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
I consumi rallentano, l’economia trema…
Ticino: la povertà nella ricca Svizzera
Svizzera 2024: salari troppo bassi e prezzi troppo alti
Un filo tra scuole e lavoro – La formazione è decisiva
Casse malati: soluzioni, non slogan
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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Le nuove incertezze geopolitiche e il loro prezzo economico
I consumi rallentano, l’economia trema…
Ticino: la povertà nella ricca Svizzera
Svizzera 2024: salari troppo bassi e prezzi troppo alti
Un filo tra scuole e lavoro – La formazione è decisiva
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!