Abbiamo l’impressione che più si va in avanti con questa sfida cantonale, più ogni sfida diventa pericolosa, non tanto a livello di sport ma tra le varie tifoserie, o meglio tra fazioni che di sport non hanno nulla a che vedere. Vuoi per l’esacerbazione dovuta all’incompetenza della classe arbitrale che ne stanno combinando di cotte e di crude, decidendo loro i risultati finali, basti pensare alla partita alla Resega di ieri e altri fatti che capitano con molta frequenza sia alla Valascia che in tutte le altre piste in Svizzera. Vuoi anche perché i club, o almeno il club della valle non ha ancora stretto la morsa contro i facinorosi che rovinano lo spettacolo. Un comunicato congiunto dei due club, che anche noi abbiamo pubblicato, che non risolve nulla ma mette a posto la coscienza delle dirigenze. Assolutamente no. Ogni club deve fare il possibile per evitare danni alle cose e alle persone. Se succedono il club deve rispondere di ogni danno, rischiando anche la qualifica della pista e se questi fatti di violenza proseguono di partita in partita, sanzionare il club con il ritiro della squadra. Tra l’altro a noi cittadini dà enorme fastidio che vengano usati corpi di polizia intercomunali e cantonali, pagati dai cittadini unicamente per cercare di limitare i danni di violenza gratuita. La fattura deve essere girata al club che la deve pagare entro 10 giorni, nel caso contrario la squadra non potrà più giocare fino a che non sarà a posto con i conti. Stiamo parlando di uno sport, dove vengono versati stipendi fantasmagorici per 25 giocatori, alcuni club tra l’altro sono in ritardo anche sugli stipendi. Quando vi sono sugli spalti 7000 persone è tanto a fronte di 330 mila ticinesi che il più delle volte faticano ad arrivare a fine mese e non riescono neppure a pagare il premio di cassa malati intero. Se con lo spettacolo si vuole giustificare tutto e di più, noi riteniamo che sia ora di porre la parola fine a questo degrado di violenza. Nella massa nessuno vede e tutto è giustificato. Vi sono le telecamere, ammesso che funzionino, e allora si vada a sanzionare uno per uno chi crea danno e disturbo allo spettacolo. Fino a che la situazione è questa di lasciar perdere per paura che poi gli stadi siano vuoti, a nostro figlio vietiamo di assistere alle partite di derby. Se invece le dirigenze, tutte, cominciano a dare segni tangibili di volere con i fatti cambiare, con ogni probabilità anche le famiglie ritorneranno allo stadio. Fate un giro dopo una partita “calda” alla Valascia e guardate cosa trovate nei giardini di abitazioni private, nelle strade e ovunque per rendersi conto che si è raggiunto il limite oltre il quale non è più giustificabile questo genere di sport.
Come vorremmo, indipendentemente dalla vittoria di un Lugano o di un Ambri, che finita la partita ci si possa tranquillamente trovare tutti a bere qualcosa senza temere di ricevere una sassaiola o di temere di trovarsi la macchina rovinata. Ai club incombe questa responsabilità reale e morale !!! Se non sono in grado di garantire la massima sicurezza, dovrà essere loro imposto ….