(Faido, 13 febbraio 2020). Siamo giunti ad un punto di probabile non ritorno, se si continua a seguire delle direttive contraddittorie di un’autorità in completa confusione e in balia di mondi economici differenti. Le stesse autorità poi ascoltano anche tutti i pareri discordanti di medici e pseudo tali che per altri interessi tendono a creare enorme confusione nella confusione. Poi l’economia forte che detta le regole, con chiaro intento di far sparire i piccoli. Manca assolutamente la sobrietà negli atteggiamenti dei politici, di medici, della stampa in particolare e di tutti quelli che continuano giornalmente a sparare di tutto e il contrario di tutto. Una dialettica studiata ad arte per annientare il pensiero del popolo e di quegli imprenditori, che piccoli, ma importanti per la vita sociale dei loro comuni, che si vedo bruciare, se già non sono bruciati, tutti i risparmi di una vita di sudore lavorativo. I politici meritano una frase dedicata a loro: giocano ai messaggini sui Social dicendo il contrario di quanto poi concretizzano. Parlano a vanvera per meri scopi partitici ed elettorali. Sono bandiere di un’arroganza indescrivibile, permettendosi di sbeffardare chi è in vera difficoltà. I media poi sono i tromboni delle varie correnti di potere, e contribuiscono anche loro a rendere la situazione imbarazzante per non dire insopportabile. Ci si chiede cosa può pensare la persona onesta che è rinchiusa a casa, che può comperare il giornale ma non i libri, che puo’ comperare i vestitini per bambini sotto un anno e non sopra, che può bersi un caffè nei vari punti di asporto ma non può andare al ristorante, e via dicendo. Siamo completamente allo sbando di persone in confusione che non ci permettono di guardare al futuro con occhi rasserenati. Siamo affamati di aperture totali, rispettando le minime regole sanitarie che ripetiamo ancora: distanza sociale, mascherina in luoghi chiusi e lavarsi le mani spesso come anche disinfettarle, evitando assembramenti. Siamo affamati di sanità vera e non di paure sanitarie. Siamo affamati di vaccini, perché l’economia passerà gioco forza da qui. Siamo affamati di economia, nel senso che vogliamo riprendere a vivere, a lavorare e a divertirci, sempre nel rispetto delle regole. Ma vorremmo finalmente una linea che possa farci guardare al futuro con meno apprensione. Siamo affamati dei pagamenti promessi e che stentano ad arrivare ai piccoli che ne hanno veramente bisogno. Se non hai mai lavorato per conto tuo, difficilmente capirai la necessità di avere finanziamenti a fondo perso per far fronte alle spese causate da decisioni affrettate e poco responsabili, volute dalle autorità le quali non hanno dato conseguenza delle loro decisioni. Non vogliamo andare in piazza a contestare, perché in un paese ricchissimo come la Svizzera, con depositi miliardari di banche, assicurazioni e istituti finanziari, non dovrebbe essere un problema ricevere a fondo perduto 100 miliardi da distribuire con senno a chi veramente ne ha bisogno, proporzionale alla grandezza delle aziende. Perché dobbiamo finanziare quasi esclusivamente i grandi gruppi che operano da anni con personale non indigeno, mentre penalizziamo il piccolo imprenditore che ha nel proprio organico l’apprendista residente e l’operaio residente… Ma poi, dulcis in fundo, dobbiamo imparare tutti a esprimerci con sobrietà, con delicatezz e pesare le parole che si dicono. Anche se per un Governante Ticinese non abbiamo nulla da imparare dai “badin” come li chiama lui, i nostri politici, e medici e giornalisti tutti, avrebbero da prendere esempio da un certo professor Mario Draghi, maestro di sobrietà, di gentilezza e di intelligenza con grandi capacità comunicative. Come anche non citare come esempio la signora Angela Merkel. Loro non giocano con i socialsmedia, ma pesano le parole e con gentile sobrietà raggiungono il cuore di ogni cittadino della loro Nazione, infondendo loro la speranza di un futuro migliore. Ma forse sarebbe troppo sperare che i nostri si ravvedano e inizino a chiedere scusa e a comportarsi come veri leader, dandoci sicurezza nel futuro!
(ETC/Pizzico)