Sia chiaro che le conquiste sociali non sono da rinnegare e ci mancherebbe altro. Ci stanno bombardando che siamo in difficoltà economica, creata forse ad arte da una classe politica compiacente con l’economia, abbiamo 80mila frontalieri che gioco forza impediscono il lavoro a molti residenti che devono umiliarsi a chiedere prestazioni sociali per riuscire a “campare”, abbiamo uno stallo economico per la popolazione incredibile, il cantone interpreta il risparmio come un mettere le mani in tasca alla povera gente e guarda un po’…
La cassa pensione dello Stato, mal gestita, già qualche anno fa è stata salvata con iniezioni di soldi pubblici, nostri soldi! Ora nuovamente la cassa pensione dello Stato, sempre mal gestita (sembra proprio che i preposti non abbiano imparato la lezione) è in rosso profondo. Vuoi per mal gestione, vuoi per una situazione di erosione di rendite sopra le proprie capacità, vuoi perché a certi impiegati statali non si può toccare nulla, di fatto ci si trova nuovamente a dover usare soldi pubblici e in parte a chiedere un sacrificio a chi di per suo è privilegiato, con un lavoro ben retribuito, molto tempo libero e un lavoro non certo logorante fisicamente. Ammesso e concesso che fare l’insegnante è un mestiere importantissimo, che pone le basi ai nostri piccoli infanti per una crescita educativa per garantire il futuro della società sempre migliore. Abbiamo l’impressione che molti insegnanti (non tutti ci mancherebbe altro) siano completamente staccati dal mondo reale e non si rendano conto del loro status di privilegiati. Difficilmente saranno licenziati, stipendi di oltre 5000 fr al mese, ferie ben più lunghe rispetto la popolazione normale e … prestazioni di cassa pensione fuori dalla norma e dalle regole. Normale che se si vuole raddrizzare la baracca servono sacrifici da parte di tutti, o meglio da parte dei responsabili di chi ha mal gestito la situazione (penali, multe, galera e licenziamenti) e anche da parte di chi ha usufruito fino adesso prestazioni di assoluto valore, tanto che li chiamano i “pensionati d’oro”.
Sappiamo tutti che toccare il borsino fa male, ma lo si tocca non in maniera radicale, lo si aggiusta unicamente, pur mantenendo prestazioni al di sopra della media. E questi privilegiati che fanno? Minacciano uno sciopero per rivendicare il loro borsino. Almeno se nelle loro rivendicazioni ci fossero richieste di miglioramento dell’insegnamento, di infrastrutture, di rapporti umani, insomma di alzare il livello “scarsissimo” delle nostre scuole pubbliche!
Nulla di tutto ciò! Solo minacciare lo sciopero per non avere ripercussioni economiche! Ci sembra squallido e egoistico questo atteggiamento, d’altra parte chi è alla testa del dicastero educazione? Ecco, datevi voi le risposte!
(ETC/RB)