Oggi abbiamo fatto i giornalisti di strada, passeggiando per il mercato di Natale a Lugano. A parte l’incontro con due visitatori speciali, due cigni in via Nassa, ci siamo resi conto che le bancarelle non sono proprio il massimo, se poi, come ci hanno detto alcuni ambulanti, i costi per averle per un mese sono onestamente alti, uno più uno non fa due. Ogni mercato di Natale in tutta la Svizzera inizia il 23 novembre e termina il 24 dicembre 2017. Il mercato di Natale, di regola, è il valore aggiunto per un periodo interessante del commercio in una città, per cui ci vuole il massimo rispetto per gli ambulanti da parte di chi organizza. Discutendo abbiamo sentito alcune lamentele che onestamente ci sentiamo di condividere. Ribadiamo che gli ambulanti vivono di questa attività e che meritano di essere messi completamente a loro agio da parte di organizzatori. I mercati di Natale sono, o dovrebbero essere, il fiore all’occhiello delle città creando quella giusta atmosfera di Festa che aiuta ad invogliare la gente a girare per mercati. Oggi abbiamo anche visto molte casette vuote o chiuse, destinate a ristoratori della piazza, i quali
hanno già le loro terrazze riscaldate, ma sembra, così ci è parso di capire e ci è stato riferito, che non vedono di buon occhio questo genere di manifestazione. Lo spettacolo infatti visto oggi è poco edificante, con casette in piazza riforma chiuse, dunque in postazioni pregiate, mentre altre bancherelle su per la via Nassa con ambulanti che propongono i loro articoli. Giusti gli orari, anzi forse poter iniziare verso le 9’00 alla mattina sarebbe ancora meglio, perché sempre ci riferiscono che la gente va presa quando va a fare la spesa. Va capito che un mercato di Natale ha più funzioni: crea atmosfera unica, quasi magica; permette agli ambulanti che lo fanno di mestiere di avere quei mezzi per sostentarsi; incrementa gli affari dei ristoratori, che se gira più gente hanno anche maggiori opportunità di avere clienti. Forse non capiamo, ma non siamo gli unici, che ci chiediamo il motivo che le casette più belle e in posizione migliori sono vuote sul giorno, dunque un brutto vedere nel contesto, e che riaprono verso ora dell’aperitivo, gestite dai ristoranti vicini! Non ci sembra sia vincente questo modus operandi. Il fatto di dividere in due la piazza con le bancarelle migliori che danno vista sull’albero di Natale decorato, vuote di giorno e le bancarelle che girano le spalle all’albero di Natale decorato, destinate agli ambulanti non ci sembra sia una pianificazione interessante o entusiasmante. Se poi sentiamo sempre gli ambulanti, ne abbiamo sentiti molti, che ogni sera devono smontare tutto e il giorno dopo rimontare e quando c’è vento forte, come l’altro giorno, o piove, la merce non tutta rimane riparata. Quando poi è stato posato l’albero di Natale, per due ore non si è potuto stare nelle bancarelle perché volava via tutto. Sono un po’ le impressioni che abbiamo raccolto e cosa abbiamo visto nella nostra passeggiata tra casette e bancarelle.
Riteniamo, e questa è nostra opinione, che per il costo richiesto agli ambulanti, bisogna metterli completamente a loro agio, permettendo di lasciare la merce nella bancarella o casetta alla sera, addirittura pensiamo debbano essere tutte casette chiuse. Dovrà esserci un servizio d’ordine serio e valido, in maniera di evitare atti vandalici e quant’altro. Bisogna rendersi conto che questi ambulanti sono in piedi tutto il giorno, oggi era particolarmente freddo, e come ringraziamento al loro impegno e alla coreografia che creano, meritano veramente le migliori postazioni, cercando una convivenza vincente con gli altri attori della piazza e in questo caso pensiamo ai ristoratori. Il mercato a Lugano, rende agli ambulanti perché vendono (questo ce lo hanno confermato in parecchi), e ci mancherebbe altro, avere una location costa non poco per cui anche la città dovrebbe, a nostro modo di vedere, facilitarne il loro impegno, che va anche a tutto vantaggio dell’ immagine di questa bella città ticinese. (ETC/rb)
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