GRANDI EMOZIONI IN PIAZZA IL 9 ED IL 10 AGOSTO, di Monica Mazzei
La sera del 9 Agosto, in Piazza Grande ad essere ospitati al Festival del Film, nel merito della Retrospettiva Titanus, sono stati Guido Lombardo ed il regista Dario Argento.
Argento, incantato dalla Piazza che ha molto lodato, ha rievocato le sue “disavventure” cinemtografiche, come quella volta che girò dei corti horror talmente efferrati e di effetto (erano brevissimi. Alcuni anche solo due minuti l’uno), da essere sequestrati e mai piu’ restituiti dalla polizia. In pratica, nemmeno lui li rivide mai piu’!
Guido Lombardo ha invece raccolto il testimone nella conduzione della Titanus, storica casa cinematografica italiana, fondata nel 1904 a Napoli da Gustavo Lombardo. La Titanus ha prodotto molti film importati nella storia della storia della filmografia italiana e per questo il festival gli dedica una retrospettiva.
Lo stesso Argento è stato spesso prodotto da questa casa.
Poco dopo, sul palco è avvenuta la presentazione del cast del lungometraggio, proiettato in piazza, “HIN UND WEG”.
Il 10 Agosto, invece, è stato consegnato il Pardo d’onore Swisscom alla regista Agnès Varda.
La donna, a parte la rispettabile carriera, è dotata di una irresistibile ironia, senso dello humor e di un’incredibile simpatia. Ha raccontato che in ogni suo film o quasi, c’era un animaletto e non poteva essere altrimenti: come premio, “doveva” ricevere un leopardo! Per celebrare l’avvenimento, per dimostrare il suo amore verso Locarno, sul palco ha indossato una finta pelle leopardata, facendo divertire di gusto la platea.
Agnès Varda Regista di origine belga e greca, ha firmato una filmografia dove si può respirare libertà.
La particolarità della sua esistenza, è stata l’aver conosciuto e stretto amicizia con Jim Morrison ed essere una delle poche ad aver assistito al suo funerale, prima ancora che la notizia fosse divulgata alla massa.
Nella sua filmografia, tra gli altri: “La Pointe Courte”, “Cleo dalle 5 alle 7”, “Reponse des femmes, notre corp, notre sex” ed il piu’ recente “Les Plages d’Agnès”, dedicato a se stessa, e volto a ripercorrere i luoghi a lei cari (2008).
Dopo di lei, salito sul palco anche il cast del film da li a poco proiettato: “MARIE HEURTIN”. La giovane e solare attrice protagonista Ariana Rivoire, realmente sorda, ha commosso tutta la piazza, comunicando al pubblico, grazie ad un traduttore che ha usato il linguaggio dei segni, l’importanza di questo film per sconfiggere i pregiudizi e la discriminazione nei confronti delle persone non udenti.
Le recensioni.
Concorso cineasti del presente.
HOLD YOUR BREATH LIKE A LOVER, regia di Igarashi Kohei
Giappone, 2014, Colore, 85′
Con Taniguchi Ran, Inaba Yusuke, Mine Goichi.
Prima mondiale.
Una fabbrica è dall’inizio alla fine il teatro delle vicende di un gruppo di giovani operai.
Manca poco alla fine dell’anno 2017. Le notizie dai radiogiornali non sono confortanti, ma si cerca di non pensarci. Un lungo turno di notte è l’occasione per questi giovani per scambiarsi impressioni sulla vita e la fatica di diventare definitivamente adulti.
Uno di loro ha messo incinta la ragazza, ma non vuole impegnarsi.
La giovane collega, benché bella, è ritenuta dai compagni maschi troppo triste e vecchia (ha 27 anni!), per potersi ancora sposare. Ciascuno di loro, lotta con la solitudine e con i propri fantasmi interiori e si chiede chi non vuole diventare “da grande”.
Un cane che si aggira per la fabbrica a luci spente e che non si trova, diventa il pretesto per non andare a casa.
HIN UND WEG, regia di Christian Zubert
Germania 2014, Colore, 95′
Con Florian David Fitz, Julia Koschitz, Miriam Stein.
Prima mondiale in Piazza Grande.
Un gruppo di amici affiatatissimo rimane sconvolto nell’apprendere che uno di loro, ammalato di SLA da due anni senza averlo detto a nessuno, è ormai in via di peggioramento.
La sua decisione è una e inamovibile: ricorrere alla dolce morte in Belgio, prima di aver bisogno di un respiratore.
Amici, fidanzata, mamma e fratello faticano ad assorbire il colpo, ma poi decidono coraggiosamente di accompagnarlo per stargli vicini fino all’ultimo.
Partiranno dunque in bicicletta, la loro grande passione e di panorama in panorama, città in città, scopriranno come mai prima la gioia di stare insieme e di divertirsi come bambini.
Numerosi gli episodi spassosi, nonostante il tema. Una coppia bisticcerà tutto il tempo in modo bizzarro, per la passione di lui per il porno.
Tensione ed emozione forte all’ultimo. Film piu’ vero del vero.
IL GATTOPARDO, regia di Luchino Visconti.
Italia/Francia 1963, Colore, 187′
con Alain Delon, Burt Lancaster, Claudia Cardinale.
Proiezione in Piazza, versione a colori perfettamente restaurata.
In una corte sontuosa, l’alta società siciliana di fine Ottocento discute del futuro dell’Italia e del proprio. Un amore spavaldo nasce tra i giovani e bellissimi Delon e Cardinale.
Film indimenticabile, pietra miliare del cinema.
Premi Speciali: Premio Raimondo Rezzonico Nansun SHI
SHUN LIU NI LIU, regia di Tsui Hark
Hong Kong/China 2000, Colore, 113′
con Nicholas Tse, Wu Bai, Candy Lo.
Un uomo padre non da molto, decide di guadagnare di piu’ e inaugurare un’ottima carriera, lavorando come guardia del corpo. Gli toccherà un ricco uomo d’affari stanco, con il quale finirà per fronteggiarsi in modo imprevisto.
Retrospettiva Titanus
LE AMICHE, ragia di Michelangelo Antonioni
Italia 1955, B/N, 105′.
Con Eleonora Rossi Drago, Gabriele Ferzetti, Franco Fabrizi.
(Il film è introdotto da Bernard Eisenschitz).
Il film affronta il problema della solitudine nelle giovani donne libere, indipendenti e in carriera.
Donne spesso vittime di amori infelici e della propria incapacità di dare e ricevere affetto, oltreché che, spesse volte, del cinismo delle loro stesse amiche, quelle che vogliono sapere tutto e poi giudicano.
La libertà deve per forza avere un prezzo cosi’ amaro?
Il film sorprende per la sua attualità e per la sincerità dei dialoghi.
Premi Speciali: Premio Raimondo Rezzonico Nansun SHI
SUN LUNG MOON HAK CHAN, regia di Raymond Lee
Hong Kong 1992, Colore, 103′
con Maggie Cheung, Brigitte Lin, Tony Leung.
Ambientato sotto la Dinastia MING, vede un losco Capo di Stato farsi largo e conquistare sempre piu’ terra grazie alla propria sete di sangue e mancanza di scrupoli.
Alcuni guerrieri, fra i quali una misteriosa coppia nella quale la donna, vestita al maschile, pare aver giurato di sacrificare la propria femminilità alla causa, tenterà di fermarlo.
Ricco di acrobazie, di amore inespresso, e delle trovate di una giovane e carina locandiera, molto sfrontata e divertente.
MARIE HEURTIN, regia di Jean-Pierre Améris
Francia 2014, Colore, 95′
con Isabelle Carré, Ariana Rivoire, Brigitte Catillon.
Prima mondiale in Piazza Grande.
All’inizio è possibile confondersi e credere di star assistendo ad una nuova versione di “Anna dei Miracoli”.
Invece si tratta di una storia vera, avvenuta in Francia alla fine dell’Ottocento.
Protagonista una quattordicenne nata sordo-cieca e con la quale la famiglia, a causa delle evidenti difficoltà, ha gettato la spugna. Quando la consegnano ad una scuola-istituto per sordi gestita da alcune suore, la ragazzina, ingestibile e per questo spesso legata, comunica alla stregua di un piccolo animaletto selvatico.
Sorella Marguerite, contro tutti e tutto, si impegnerà, senza mai mollare, nel recupero della piccola, che si rivelerà incredibilmente intelligente, compiendo, giorno dopo giorno, il miracolo.
Ma come spiegare proprio tutto, anche ciò che siamo abituati a spiegare a parole, ad una giovane felice di aver scoperto il mondo e trovato qualcuno che l’ami per come è?
L’amore può tutto e le mani, nella scena finale, si fanno danza verso cielo.
LES PLAGES D’AGNèS, regia di Agnès Varda
Francia 2008, Colore e B/N, 110′.
con Agnès Varda.
Proiettato in Piazza Grande.
Un docu-film autobiografico, attraverso il quale, durante una lunga passeggiata, conosciamo i luoghi cari e i momenti salienti della vita della celebre cineasta premiata al Festival del Film Locarno 2014.
Concorso Cineasti del presente.
SUD EAU NORD DéPLACER, regia di Antoine Boutet.
Francia 2014, Colore, 110′.
Prima mondiale, opera prima.
Una multinazionale asiatica sta cercando di bonificare un territorio del sud, in modo di sottrarle in pratica l’acqua, bene prezioso, per trasportarla fino al nord della Cina.
I lavori diventano sempre piu’ incalzanti, rovinando l’ambiente circostante, che, sporcato e soffocato da detriti e cemento, sta addirittura cambiando via via morfologia e natura.
Una voce dentro la coscienza degli uomini pare risvegliarsi. E’ la natura stessa che ammonisce contro lo sfruttamento sena limite.
Desolazione in un paesaggio urbano che pare post atomico, nel quale un cagnolino abbaia alla solitudine e alla sua paura.
Fotogallery 9 Agosto:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.756302977760965.1073741900.141679852556617&type=1
Fotogallery 10 Agosto:
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.756317307759532.1073741901.141679852556617&type=1
Articolo e foto di Monica Mazzei
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