Al via la XVII edizione del Festival Internazionale di Narrazione di Arzo (25 e 25 agosto)
Dopo l’anteprima a Mendrisio il festival arriva ad Arzo
Giovedì 25 agosto
Ferruccio Cainero in L’Arco di San Marco
Venerdì 26 agosto
Musica Terrae in concerto e Mario Perrotta con Milite ignoto quindicidiciotto
Dopo l’anteprima di mercoledì 24, a Mendrisio, con lo spettacolo Occhi che raccontano. Shoah: frammenti di un racconto di parole e musica con Fabrizio Saccomanno e Claude Hauri, coprodotto dal Festival internazionale di narrazione di Arzo e Musica nel Mendrisiotto, il festival arriva ad Arzo, dove giovedì 25 agosto alle ore 21.30 nella Piazza, si terrà lo spettacolo di Ferruccio Cainero in L’Arco di San Marco.
Ferruccio Cainero, regista, attore e autore teatrale presenta lo spettacolo L’Arco di San Marco insieme agli artisti di Musica Terrae: Mario Crispi (strumenti a fiato arcaici), Juri Cainero (canto e percussioni), Neda Cainero (canto, chitarra e percussioni) e alla danzatrice Beatriz A. Navarro (coreografie e danza). Cainero ci porterà in un lungo e affascinante viaggio nel tempo, dal 40 dopo cristo fino ai nostri giorni, passando per Alessandria d’Egitto, Aquileia, Milano, Como, il Salento e Roma in una storia avvincente lunga 2000 anni.
Venerdì 26 agosto, due gli appuntamenti del Festival.
Alle 18.30 appuntamento in Piazza, concerto itinerante di Musica Terrae, che già ha accompagnato lo spettacolo di Ferruccio Cainero.
Il Gruppo si esprime in una lingua che tutti condividono, indipendentemente dalle origini. La musica e la danza sono lingue che accompagnano il viaggio umano: popoli che emergono, migrano, si mescolano e a volte spariscono lasciando la loro musica nella terra. Il gruppo propone un dialogo creativo con l’ambiente e l’architettura: che cosa racconta una finestra, un fiume, una piazza, un prato? Musica e danza s’inseriscono giocosamente nel paesaggio, facendolo risuonare con canti di qui e d’altrove.
Alle 21.30 sempre in Piazza, Mario Perrotta ritorna ad Arzo con Milite ignoto quindicidiciotto
Milite Ignoto racconta il primo, vero momento di unità nazionale. È, infatti, nelle trincee di sangue e fango che gli “italiani” si sono conosciuti e ritrovati vicini per la prima volta: veneti e sardi, piemontesi e siciliani, pugliesi e lombardi accomunati dalla paura e dallo spaesamento acuito dalla babele di dialetti che risuonavano in quelle trincee. Per questo Mario Perrotta ha immaginato tutti i dialetti italiani uniti e mescolati in una lingua d’invenzione, una lingua che diventa carne viva e che regala allo spettacolo un suono sconosciuto ma poggiato sulle viscere profonde del nostro paese.
Info Festival:
www.festivaldinarrazione.ch