PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA CITTÀ DI COMO
Vincono Alessandro Ceni, Lorenzo Marone (foto in alto), Chiara Bellini e Laura Basilico.
Under 30 Camilla Ambrosoli.
A Edoardo Boncinelli un premio speciale.
Ecco i vincitori della terza edizione del Premio Internazionale di Letteratura Città di Como, a cui hanno presto parte più di 1750 autori provenienti da tutta Italia e dall’Europa e numerose case editrici di importanza nazionale (da Mondadori a Einaudi) superando così il primato delle scorse edizioni.
“Mai come quest’anno la qualità delle opere è lievitata. Purtroppo un premio prevede anche delle esclusioni, a volte sofferte. Voglio tuttavia ricordare ai partecipanti che qualsiasi giudizio è sempre soggettivo e per chi scrive la magia è nel trasmettere emozioni o concetti. Se poi vengono i riconoscimenti meglio, altrimenti poco cambia”, ha commentato Giorgio Albonico, ideatore e organizzatore della manifestazione.
Anche quest’anno il Premio Città di Como ha offerto un riconoscimento speciale a una personalità che si è particolarmente distinta per la diffusione della cultura italiana negli ultimi due anni: la scelta è caduta sullo scrittore e scienziato Edoardo Boncinelli.
I VINCITORI
La sezione “Poesia edita” è stata vinta da Alessandro Ceni con “Combattimento ininterrotto” (Effigie, 2015). Premiati anche Mariangela Gualtieri con “Le giovani parole” (Einaudi, 2015) e Luca Lanfredi con “Il tempo che si forma” (L’Arcolaio, 2015).
A Lorenzo Babini il riconoscimento per l’opera prima “Santa ricchezza”.
La sezione dedicata alle “Videopoesie” è stata vinta da Barbara Bernardi con “Kairos”, un inno ai fondamenti della vita in cui la presenza umana – anche solo nello spazio relativo di un’opera d’arte – torna magicamente in armonia con il mondo.
Vincitore della sezione “Poesia inedita” è Damiano Scaramella con “Utero bianco”. Secondi Ivana Tanzi con “Autoritratto allo specchio” e Novella Torre con “Raccolta di poesie inedite”.
Lorenzo Marone con “La tristezza ha il sonno leggero” (Longanesi, 2016) è il vincitore della sezione “Narrativa”. Tra i premiati anche Valeria Montaldi con “La randagia” (Piemme, 2016) e Pierluigi Panza con “L’inventore della dimenticanza” (Bompiani, 2014).
Per l’opera prima vincono ex aequo Mario Garofalo con “Alla fine di ogni cosa” (Frassinelli, 2016) e Michele Mauri con “Salaì, l’altra metà di Leonardo” (Bellavite, 2015).
La sezione “Saggistica” è stata vinta da Chiara Bellini con “Nel paese delle nevi” (Einaudi, 2015). Premiati anche Vincenzo Barone con “Albert Einstein. Il costruttore di universi” (Laterza, 2016) e Andrea Frova e Mariapiera Marenzana con “Newton&co. Geni bastardi” (Carocci, 2015).
Per la saggistica è stata premiata come miglior opera prima “Generazione Rosarno” (Melampo, 2015) di Serena Uccello.
Vincitrice della sezione “Racconti” è Laura Basilico con “Un manoscritto da non sprecare”. Secondi classificati Bruna Franceschini con “Cattivi pensieri” e Rosanna Pirovano con “Sono nata in un cortile”.
Tra gli “Under 30” ha vinto Camilla Ambrosoli con il volume “Con le mani e con il cuore. Antichi mestieri del lago di Como” (Editoriale Lariana, 2015). Premiati anche Silvia Montemurro con “Cercami nel vento” (Sperling & Kupfer, 2016) e Giancarlo Picci con “Le figlie dello speziale” (Kurumuny, 2014).
La sezione fotografica “Quando l’immagine racconta ed emoziona” è stata vinta da Francesco Ruffoni con “Un battito d’ali”. Secondi Tomaso Corengia con “Invecchiare insieme” e Daniela Lupi.
LIBRO D’ORO
Tra le novità della terza edizione del Premio Città di Como il “Libro d’Oro dell’anno”, un libro ritenuto migliore, più amato, venduto e ricercato dai lettori e dal pubblicato nel 2015, selezionato dalle librerie del territorio insubrico.
La scelta è caduta su “Kruso” (Del Vecchio editore) di Lutz Seiler. Un romanzo avvincente e imprevedibile disegna un arco dall’estate del 1989 al presente, fino allo stupefacente epilogo a Copenhagen, nelle catacombe della polizia di Stato danese. Kruso è la storia di un’avventura, di una splendida amicizia e di una vita che cambia. Il primo romanzo in cui la “Svolta” è un pretesto per nutrire le infinite possibilità creative dell’immaginazione, in un inno alla poesia e alla narrazione.
Il riconoscimento rimarrà negli annali del Premio sotto forma di targa speciale.