Nel corso di una conferenza-stampa svoltasi stamane a Bellinzona è stata presentata l’iniziativa popolare sulla legittima difesa.
La prima raccolta di firme per la legittima difesa è avvenuta sabato 2 aprile al mercato di Bellinzona (vedi foto della bancarella allegata , con il sottoscritto e Mauro Minotti) , dove in tre ore sono state raccolte 100 firme.
Se il mercato si svolgesse tutti i giorni sarebbe possibile raccogliere le 7’000 firme necessarie in 70 giorni : peccato che il tempo concesso per la riuscita delle iniziative in Ticino è di soli 60 giorni, ossia – come potrete verificare nella tabella allegata che riporta le regole in vigore in tutti i Cantoni per la riuscita di iniziativa popolari legislative – il tempo più basso di tutta la Svizzera (assieme a quello di Nidwaldo, dove però sono richieste solo 250 firme).
In ben 7 Cantoni non vi è alcun limite di tempo, e nella maggioranza degli altri Cantoni il limite va da 6 mesi a 18. I cittadini ticinesi che intendono lanciare un’iniziativa popolare a livello cantonale sono dunque i più “sfigati” della Svizzera , anche perché oltre al tempo ridottissimo a loro disposizione per la raccolta delle firme devono anche raccogliere un numero di firme fra i più elevati della Svizzera (in rapporto al numero dei cittadini che possono firmare) ; pensate che nel Canton Zurigo, con 875’000 cittadini, occorrono solo 6’000 firme (pari allo 0,7% dei cittadini) mentre che in Ticino , con 213’000 cittadini, ne sono richiesti ben 7’000 (pari al 3,3%).
Specie dopo l’introduzione del voto per corrispondenza per le elezioni comunali e cantonali ( e conseguente ridottissima possibilità di raccogliere firme davanti ai seggi elettorali) é tempo di cambiare urgentemente le regole in Ticino per agevolare l’esercizio dei diritti popolari e rendere più democratico questo Cantone !
Sul F.U. del 1. aprile è stata pubblicata l’iniziativa popolare intitolata “Le vittime di aggressioni non devono pagare i costi di una legittima difesa” (la sesta promossa dal Guastafeste) la quale chiede che lo Stato rimborsi i costi legali a chi è stato assolto in procedimenti giudiziari connessi alla legittima difesa.
IMPORTANTE : Dove si potrà firmare l’iniziativa
Il formulario per le firme potrà essere scaricato dal sito www.ilguastafeste.ch, dove sarà pure possibile leggere un argomentario . Si potrà inoltre sottoscrivere l’iniziativa :
1) Agli sportelli delle Cancellerie comunali di tutti i Comuni
2) Alla bancarella situata al mercato di Bellinzona e che sarà in funzione fin verso metà maggio (salvo in caso di pioggia) .
3) Alle bancarelle che fin verso inizio maggio dovrebbero essere in funzione quasi tutti i giorni in
Piazza Dante a Lugano e al Piazzale alla Valle a Mendrisio .
Un Super-Comitato interpartitico
Nel comitato interpartitico dell’iniziativa siedono 15 politici o ex-politici appartenenti a quasi tutti i partiti presenti sulla scena politica cantonale, fra cui (fatto assai raro per un’iniziativa cantonale) ben quattro consiglieri nazionali
ARGOMENTARIO (potete scaricarlo in ogni momento sul sito www.ilguastafeste.ch)
1) CRIMINALITA’ VIOLENTA : IL TICINO GUARDA CON TIMORE ALL’ITALIA
Le statistiche indicano che negli ultimi 2-3 anni il numero di furti e rapine in Svizzera é in diminuzione, ma in Ticino ( e in particolare nel Mendrisiotto) vi é molta preoccupazione per quelle bande di malviventi, provenienti soprattutto dall’est, che, come accade con sempre maggior frequenza nelle regioni italiane d’oltre confine, non esitano a penetrare con scasso nelle ville e negli appartamenti quando sono occupate dai loro abitanti, facendo uso della violenza per farsi consegnare gioielli e denaro o per farsi dare la combinazione della cassaforte. Tant’è vero che in quelle regioni anche la gente comune ha cominciato a difendersi utilizzando le armi contro gli aggressori, e in taluni casi anche ferendoli o uccidendoli.
Proprio per far fronte a questa situazione eccezionale ( che rischia di ritorcersi contro le vere vittime, cioè gli
aggrediti, trasformandoli in colpevoli) , nel Parlamento italiano è già stata depositata una proposta di legge che mira a eliminare il reato di “eccesso” di difesa per chi si difende da aggressioni in casa propria. In queste circostanze, insomma, la difesa dovrebbe sempre essere legittima, e chi penetra in una casa con cattive intenzioni deve sapere che lo fa a proprio rischio e pericolo. In attesa che questa proposta faccia il suo corso , alcune Regioni, come quella lombarda ( http://www.nonprofitonline.it/docs/normative/5009.pdf ) o quella ligure, hanno già approvato – o sono sul punto di farlo – delle leggi che prevedono il patrocinio a spese della Regione nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, siano accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa e siano poi assolti.
Il fatto che il Ticino sia stato uno dei pochi Cantoni che nella votazione federale del 28 febbraio 2016 ha votato a favore dell’iniziativa dell’UDC „per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati“ (bocciata a livello federale dal 58,9% dei votanti, ma approvata in Ticino con il record nazionale del 59,4% dei votanti) dovrebbe pur far riflettere sulla situazione particolare del nostro Cantone .
2) UNA PROPOSTA LUNGIMIRANTE
La proposta dell’iniziativa tiene conto di questa evoluzione preoccupante alle porte del Ticino e, con lungimiranza, parte dal presupposto che prima o poi anche da noi le cose peggioreranno e qualcuno si difenderà con le armi ferendo o uccidendo il proprio aggressore o rapinatore (come del resto già successo nel 2005 a Brissago) . In un simile malaugurato caso la persona in questione finirà in una mare di guai, perché oltre a dover sopportare per tutta la vita le conseguenze psicologiche del suo atto, dovrà pure subire un costoso e logorante processo e dovrà dimostrare di non aver ecceduto nella sua difesa : se gli andrà male sarà condannato a una pena detentiva e dovrà pure risarcire il suo aggressore o i suoi parenti; se invece gli va bene sarà assolto ma – se difeso da un avvocato privato – arrischierà di dover far fronte a una salata fattura per pagare le spese legali (come era successo nel citato caso di Brissago, dove la persona che si era difesa uccidendo uno dei suoi rapinatori venne sì assolta ma dovette pagare di tasca propria all’avvocato una somma di 9‘000 franchi).
Ecco, in sostanza l’iniziativa chiede che in caso di assoluzione dell’imputato difeso da un avvocato di fiducia lo Stato rimborsi integralmente questi costi, perché non è giusto che un cittadino processato e assolto per essersi difeso in modo legittimo debba anche sborsare migliaia di franchi per pagarsi l’avvocato : tanto più che a garantire la sua sicurezza avrebbe dovuto essere lo Stato (in base all’art. 4 della Legge federale per la salvaguardia della sicurezza interna ogni singolo Cantone “è responsabile in primo luogo della sicurezza interna del proprio territorio” ).
Se questa la nuove legge proposta dall’iniziativa si rivelasse inutile, come i suoi oppositori certamente sosterranno, il comitato promotore sarebbe il primo a esserne contento, perché significherebbe che da noi nessuno si è trovato nella necessità di dover difendersi da qualche aggressore facendo ricorso alla violenza .
E comunque una legge inutile in più non nuocerebbe a nessuno.
Ma se essa servisse anche solo in un caso – che potrebbe toccare a ognuno di noi, a un nostro amico, a un nostro parente – allora non avremo speso inutilmente tempo, soldi ed energie e avremo contribuito a limitare i danni per qualche onesto cittadino che suo malgrado ha dovuto difendersi da un’aggressione.
3) MODIFICA DEL CODICE PENALE : IL TICINO FARA’ DA APRIPISTA ?
A titolo personale , e sottolinendo che quanto segue esula da quanto chiede l’iniziativa, aggiungo che sarei favorevole a una modifica del Codice penale nel senso di eliminare il reato di “eccesso” di legittima difesa almeno per chi si difende da malviventi che sono penetrati in casa sua per commettere un atto criminale. In tale circostanza la difesa dovrebbe sempre essere legittima, in modo automatico, senza alcun processo. Una simile modifica, del resto già proposta in Svizzera dal consigliere nazionale Lorenzo Quadri con una mozione presentata il 10 dicembre 2013 e poi stralciata dai ruoli in quanto non esaminata dal Parlamento nel termine di due anni, avrebbe il vantaggio di evitare un mucchio di guai giudiziari e finanziari alle vere vittime delle aggressioni e di evitare spese allo Stato, e renderebbe in parte inutile la nostra iniziativa . Ma
la modifica del Codice penale federale non è una cosa che si possa fare con un’iniziativa cantonale : a tal scopo occorrerebbe infatti lanciare un’iniziativa a livello federale e raccogliere 100’000 firme.
Ecco perché ho dovuto accontentarmi di intervenire sulla copertura dei costi per gli imputati che sono stati assolti da un’ accusa di “eccesso” di difesa. A livello cantonale è l’unica cosa che si può fare Non è molto ma è meglio di niente.
La mia speranza è comunque che, grazie a questa iniziativa, il Ticino faccia ancora una volta da apripista a livello nazionale ( come già successo con il divieto “antiburqa”) contribuendo a lanciare a Berna e nei vari Cantoni il dibattito sulla necessità di rafforzare il diritto alla legittima difesa a favore delle persone aggredite. Trovo infatti ingiusto che oggi , in base all’articolo 15 del Codice penale, la vera vittima (cioè la persona aggredita) per evitare una condanna debba dimostrare di aver respinto “ in modo adeguato alle circostanze un’aggressione ingiusta o la minaccia ingiusta di un’aggressione imminente fatta a sé o ad altri” . Questa regola mette in pratica sullo stesso piano l’ aggressore e l’incolpevole aggredito . E’ ben normale che se un onesto cittadino poco o nulla avvezzo alla violenza si ritrova in casa , magari al buio, un criminale di cui non conosce le reali intenzioni e non sa se è armato o meno, se è minorenne o meno, se vuol “solo” rubare o usare violenza contro qualche famigliare, cerchi di difendersi come può ( ad esempio se possiede legittimamente un’arma sparando per primo), senza avere il tempo e la possibilità di valutare se la sua difesa sarà adeguata alle circostanze o sproporzionata ed eccessiva.
Poi è vero che in base all’art. 16 del Codice penale il giudice è tenuto ad attenuare la pena di chi respinge un’aggressione eccedendo i limiti della legittima difesa, ma una pena attenuata é comunque una condanna. Ed è pur vero che, sempre in base all’art. 16, “ chi eccede i limiti della legittima difesa per scusabile eccitazione o sbigottimento non agisce in modo colpevole”, ma la vittima dovrà provare la sua “non colpevolezza” nel corso di un logorante processo il cui esito rimarrà sempre incerto fino alla sentenza , e per far ciò dovrà obbligatoriamente farsi difendere da un avvocato , andando incontro a possibili grosse spese anche in caso di assoluzione.
4) AVVOCATO D’UFFICIO E AVVOCATO DI FIDUCIA : CHI LI PAGA ?
L’imputato avrà la possibilità di farsi difendere da un avvocato d’ufficio (che magari non ha molta esperienza ma che costa di meno) oppure da un proprio avvocato di fiducia (che normalmente costa assai di più ma che offre maggiori garanzie di successo) . In un caso o nell’altro se l’imputato viene condannato per il reato di “eccesso” di difesa sarà tenuto a pagare l’avvocato. In caso di assoluzione, invece, i costi dell’avvocato d’ufficio saranno assunti dallo Stato mentre che i costi dell’avvocato di fiducia, con le regole attuali, saranno in gran parte a carico dell’imputato : difatti in questo caso l’autorità penale si limita a fissare un’indennità che però di regola coprirà solo in parte o in minima parte i costi fatturati dall’avvocato.
Con la nostra iniziativa si chiede che tutti gli imputati assolti non debbano pagare un centesimo per la loro difesa, sia che abbiano fatto capo a un avvocato d’ufficio o sia che abbiano preferito farsi difendere da un loro avvocato di fiducia.
5) IL TESTO DELL’INIZIATIVA
L’iniziativa propone l’adozione di una nuova legge (denominata „Legge sul rimborso spese per procedimenti connessi alla legittima difesa“ ) che prevede un rimborso integrale a tariffa piena delle spese per l’avvocato di fiducia in caso di assoluzione per tutti i casi di legittima difesa (quindi non solo per quelli avvenuti fra le mura della propria abitazione) e anche per chi interviene a difesa di terzi .
Ed ecco il testo dell’iniziativa :
Art. 1
Il Cantone ad ogni persona residente in Ticino che é stata assolta o contro cui il procedimento nei suoi confronti è stato abbandonato da un’autorità penale svizzera per reati commessi in stato di legittima difesa, in stato di necessità o più in generale per essere stata indotta dalle circostanze a commettere un’azione per respingere un’aggressione ingiusta o la
minaccia ingiusta di un’aggressione imminente fatta a sè o ad altri , rimborsa a tariffa piena l’integralità di tutte le spese procedurali, i disborsi e le spese per la difesa di fiducia causati dalla procedura dinanzi alle autorità di perseguimento penale, alle autorità giudicanti penali, e al Tribunale federale, ivi comprese le procedure per i casi bagatellari e per i casi semplici.
(L’articolo 2 stabilisce solo le modalità di entrata in vigore della nuova legge, se approvata dal Gran Consiglio o dal Popolo.)
N.B. Alla fine del testo é stato aggiunto che il rimborso delle spese comprende anche „le procedure per i
casi bagatellari e per i casi semplici“. Perché questa precisazione ?
In base all’art. 130 del CPP (Codice di procedura penale) l’imputato é obbligato a farsi difendere da un avvocato di sua fiducia o da un avvocato d‘ufficio in taluni casi di una certa gravità. L’art. 132 stabilisce quando si deve far capo al difensore d’ufficio; ma lo stesso articolo sancisce che quando ci si trova di fronte a un caso „bagatellare“ (quando cioé si prospetta una pena detentiva inferiore a quattro mesi o a una pena pecuniaria inferiore a 120 aliquote giornaliere o a un lavoro di pubblica utilità inferiore a 480 ore) e il caso non presenta particolari difficoltà cui l’imputato non potrebbe far fronte da solo, non vi é difesa d’ufficio (!). Nei casi bagatellari, che normalmente vengono decisi direttamente dal Procuratore pubblico con un decreto, se qualcuno vuole un avvocato per contestare la decisione del Procuratore deve dunque assumere un avvocato privato, e anche in caso di assoluzione si troverà a dover pagare di tasca sua una bella fetta dell’onorario visto che l’indennità concessa dal giudice può essere assai inferiore alla nota dell’avvocato.
6) POSSIBILI OBIEZIONI CONTRO L’INIZIATIVA
A. L’iniziativa favorirebbe il Far West, spingendo la gente a difendersi con violenza.
E‘ assolutamente falso, perché l’iniziativa non modifica in alcun modo il Codice penale e non chiede di introdurre alcuna impunità automatica per chi si difende facendo uso della violenza. Per chi viene condannato per eccesso di difesa non cambia dunque nulla rispetto ad ora : non avrà sconti di pena e dovrà pagarsi il suo difensore privato o d’ufficio. Non vi é dunque alcun effetto di incitamento a difendersi in modo eccessivo; del resto quando qualcuno é costretto a difendersi lo fa nel modo più efficace possibile ( magari eccedendo nella difesa ), senza pensare in quel momento alla questione secondaria dei costi dell’avvocato.
B. Se l’iniziativa passasse lo Stato dovrebbe far fronte a costi maggiori.
Considerato che questo tipo di procedimenti sono (finora…) fortunatamente assai rari e che comunque una parte degli imputati farà capo, come finora, all’avvocato d’ufficio (che in caso di assoluzione già attualmente é a carico dello Stato) , gli eventuali costi supplementari sarebbero minimi sia in cifre assolute e sia in rapporto a quanto già oggi spende il Cantone per l‘assistenza giudiziaria gratuita ( nel 2014, ad esempio, il Cantone ha concesso il gratuito patrocinio in 610 casi per il penale e in 957 casi per il civile , spendendo complessivamente circa 6,5 milioni di franchi – di cui circa metà per il penale – e di questa somma circa 470‘000 franchi sono stati restituiti dagli imputati). In ultima analisi tocca comunque ai cittadini- contribuenti decidere se é giustificato spendere qualcosina in più a favore di chi si difende in modo legittimo da aggressioni, tenendo conto del fatto che a tutti potrebbe capitare in futuro di usufruirne
C. L’iniziativa é inutile perché chi é imputato per un qualunque reato può far capo alla difesa d’ufficio.
Innanzi tutto, per i casi bagatellari (fino a 4 mesi di detenzione) non é prevista la difesa d’ufficio (vedi art. 132 cpv 2 del CCP), e poi non sempre gli imputati possono scegliere l’avvocato d’ufficio che vogliono e , soprattutto per i casi gravi, é comprensibile che essi preferiscano affidare la propria difesa a un avvocato che conoscono e che ha più esperienza. Quindi anche il cittadino che, indipendentemente dalla sua situazione finanziaria – e a suo rischio e pericolo (perché in caso di condanna non avrà alcun rimborso) – decide di far capo al più oneroso avvocato privato per difendersi meglio, ha diritto in caso di assoluzione di vedersi rimborsare l’integralità delle spese, come avviene per chi é difeso da un avvocato d’ufficio.
D. L’iniziativa é inutile perché l’art. 429 del CPP già prevede che l’imputato ha diritto a un’indennità per le spese sostenute se é pienamente o parzialmente assolto.
In una puntata di Falò dedicata alla legitima difesa e andata in onda il 7 gennaio 2016, era stato intervistato anche un brissaghese che anni fa aveva ucciso con una coltellata uno dei suoi rapinatori, e che si era fatto difendere da un avvocato privato; il brissaghese era stato assolto ma per finire , malgrado l’indennità ricevuta, aveva dovuto sborsare di tasca sua ben 9‘000 franchi per l‘avvocato.
E. Non é giusto che lo Stato paghi le spese dell’avvocato di fiducia a chi può permettersi di pagarsele di tasca propria.
Si tratta di una questione di principio e di solidarietà e non di reddito. Lo Stato é responsabile della sicurezza di tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito, e se un cittadino é costretto a difendersi da un’aggressione, e lo fa in modo legittimo, non é giusto che debba assumersi i costi dell’avvocato. L’iniziativa offre anzi anche ai meno abbienti la possibilità, che oggi é assai remota, di farsi difendere da un avvocato di fiducia anziché da un avvocato d’ufficio, perché in caso di assoluzione i costi gli saranno rimborsati.
F. Con l’approvazione dell’iniziativa si creerebbe una disparità di trattamento verso altri tipi di reati penali che non prevedono il rimborso integrale delle spese legali per gli imputati assolti.
Non si può fare di ogni erba un fascio. Non tutti i reati penali sono uguali fra di loro. Un atto normativo lede il principio dell’uguaglianza sancito dall’art. 8 cpv 1 della Costituzione federale se a fronte di situazioni uguali (che nel caso in questione non sono date) opera distinzioni giuridiche su aspetti rilevanti non giustificate da motivi ragionevoli, oppure se sottopone a regime identico situazioni che presentano differenze tali da rendere necessario un trattamento diverso. Le situazioni paragonate nella prima ipotesi non devono essere necessariamente identiche sotto ogni aspetto; deve però esservi similitudine nei fatti pertinenti per la decisione da prendere. Entro i limiti di tali principi e dell’arbitrio il legislatore cantonale dispone di un ampio potere discrezionale, nel quale il Tribunale federale interferisce con riserbo e non lo limita attraverso le proprie concezioni d’impostazione di una questione.
In definitiva non si può paragonare fra di loro reati penali che sono differenti fra di loro e che dunque per il rimborso dei costi legali possono dipendere da una scelta politica giustificata da motivi ragionevoli. L’imputazione di eccesso di legittima difesa implica un coinvolgimento fisico e psicologico che non si riscontra in altri tipi di reati, e in ogni caso chi per difendere se stesso o i suoi famigliari da un’aggressione ha dovuto uccidere o ferire un malvivente é una vittima sia che esca vincente o sia (soprattutto) che esca perdente dal processo.
Né vanno dimenticate le responsabilità dello Stato in materia di sicurezza, per cui se lo Stato non é in grado di garantire sicurezza a tutti i cittadini é ragionevole che si assuma almeno i costi legali di quei cittadini che, avendo dovuto provvedere da sé alla propria sicurezza, sono poi stati processati e assolti.
Inoltre – altro fatto non riscontrabile per altri tipi di reato – un giorno o l’altro TUTTI i cittadini possono trovarsi di fronte a situazioni che volenti o nolenti li possano indurre a difendersi da eventuali aggressioni e a commettere un eventuale reato di eccesso di legittima difesa . Difatti il Ticino confina con uno Stato in cui sempre più spesso negli ultimi tempi – specie al Nord – avvengono furti e rapine perpetrati con inaudita violenza da bande di criminali , specialmente dell’est , che ogni tanto compiono razzie in territorio ticinese.
Non a caso la gravità della situazione in Italia ha spinto il Consiglio regionale della Lombardia ad approvare, il 24 giugno 2015, una legge che prevede il patrocinio a spese della Regione nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini che, vittime di un delitto contro il patrimonio o contro la persona, siano accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa e siano poi assolti.
E non a caso questa situazione ha portato il Ticino ad essere uno dei pochi Cantoni ad aver approvato , nella votazione federale del 28 febbraio 2016, l’iniziativa dell’UDC „per l’attuazione dell’espulsione degli stranieri che commettono reati“ (bocciata a livello federale dal 58,9% dei votanti, ma approvata in Ticino con il record nazionale del 59,4% dei votanti !).
Vi sono dunque molti motivi ragionevoli che giustificano quanto chiede l’iniziativa.
Giorgio Ghiringhelli