Ennesimo ricorso del Guastafeste in difesa dei diritti popolari. A Massagno vietata la raccolta volante di firme senza bancarella per un’iniziativa popolare!
Lo scorso 3 febbraio ho inoltrato al Consiglio di Stato un ricorso contro una decisione del Municipio di Massagno che mi autorizza sì a raccogliere firme per un’iniziativa popolare che lancerò in aprile ( e concernente la legittima difesa) nei pressi del seggio elettorale in occasione delle elezioni comunali del 10 aprile 2016, ma mi obbliga a svolgere tale attività alla bancarella assegnatami, vietando la raccolta volante di firme al di fuori di quella postazione, e ciò “ per non creare ostacoli al passaggio dei votanti e permettere il normale svolgimento delle elezioni” : come se una singola persona in piedi, a qualche metro dalla porta di ingresso dell’edificio che ospita il seggio, può creare ostacoli al passaggio dei votanti e compromettere il normale svolgimento delle elezioni…
Ecco un altro esempio emblematico di come, nel Paese della tanto decantata democrazia diretta, vengono considerati da taluni Municipi (non tutti per fortuna !) i raccoglitori di firme che esercitano un loro diritto costituzionale : alla stregua di molestatori seriali da tenere in un angolo e a debita distanza dai cittadini ! Perché allora, già che ci siamo, non rinchiuderli in una gabbia o non metterli alla pubblica gogna ?
Il colmo dei colmi è che nella richiesta di autorizzazione da me inoltrata, avevo ricordato che la raccolta volante di firme senza bancarella nelle pubbliche piazze e vie non richiede alcuna autorizzazione , e avevo pure citato una decisione del Consiglio di Stato risalente a un episodio verificatosi nel 2011 davanti ai seggi elettorali di Giubiasco. Ma il Municipio di Massagno ha fatto orecchi da mercante : è questo l’aspetto che più fa riflettere !
Ecco testualmente cosa avevo scritto nella richiesta di autorizzazione :
“Vi rammento che qualora la bancarella fosse ubicata in una posizione non idonea per la raccolta delle firme di chi si reca al seggio elettorale, o non al riparo dalla pioggia in caso di maltempo, l’addetto alla raccolta può rinunciare a stare alla bancarella e piazzarsi all’entrata dei seggi, visto che in tal modo non v’è occupazione accresciuta di suolo pubblico e dunque non v’è bisogno di alcuna autorizzazione (vedi decisione no. 15 del 7 aprile 2011 del Consiglio di Stato su ricorso del sottoscritto concernente il Comune di Giubiasco) .”
Da notare che anche a Giubiasco il Municipio, nel 2011, mi aveva assegnato una bancarella davanti a un seggio vietandomi la raccolta volante di firme al di fuori di quella postazione, ma su mio ricorso l’Autorità cantonale non solo aveva ritenuto ingiustificato tale divieto ma aveva pure precisato che nulla mutava il fatto che io ero stato autorizzato a posare la bancarella in altro spazio.
E la riposta del Municipio di Massagno alla mia chiara indicazione, che aveva lo scopo di evitare eventuali ricorsi , è stata che la bancarella verrà fornita e posizionata dall’Ufficio tecnico allo scoperto, dove “ non esiste possibilità di metterla al coperto”, e che la raccolta “ deve essere limitata nel luogo assegnato” . Quindi – a mente del Municipio – se ad esempio piovesse o se la bancarella fosse piazzata in luogo comunque inidoneo e poco visibile , l’addetto alla raccolta delle firme non potrebbe cercare riparo magari sotto la gronda dell’edificio o non potrebbe spostarsi senza bancarella in una postazione migliore , ma dovrebbe forzatamente raccogliere firme solo nel luogo assegnato , sotto la pioggia !
E non si pensi che il Municipio di Massagno sia l’unico che pone queste limitazioni prive di buon senso oltre che anticostituzionali. Altri Municipi (fra i circa 60 a cui ho chiesto un’autorizzazione) l’hanno fatto per l’iniziativa che mi appresto a lanciare . Ma con tutto il lavoro organizzativo che il lancio di un’iniziativa popolare cantonale comporta, non posso certo passare il mio tempo a fare ricorsi su ricorsi. Per far chiarezza in modo definitivo sulla legittimità delle raccolte volanti di firme senza bancarella, un ricorso basta e avanza ! Un ricorso inoltrato per una ragione di principio, insomma , nell’interesse del libero esercizio dei diritti popolari e di tutti quei cittadini di qualsiasi colore politico che in futuro raccoglieranno firme per qualche loro iniziativa o referendum.
Nel ricorso, integralmente pubblicato sul sito www.ilguastafeste.ch, ho anche dedicato un capitolo a un commento politico , nel quale invito il Consiglio di Stato, nella sua veste di Autorità di vigilanza sui Comuni, a prendere adeguati provvedimenti per chiarire una volta per tutte ai Municipi quali siano i suoi limiti decisionali in materia, eventualmente obbligando i suoi membri a seguire degli appositi corsi di civica dedicati al funzionamento dei diritti popolari.
Giorgio Ghiringhelli