Abusare delle parole é lo sport preferito di politici e organizzatori di progetti faraonici. Ma nei nostri paesi cosa vogliamo alla fine e cosa ci fa piacere. Prendiamo i carnevali come esempio. In un Paese la società costituita del carnevale, tutti volontari, parliamo nei paesi, organizzano una settimana di bagordi, a costo zero per la comunità. Cercano piccoli sponsor, si danno da fare con gastronomia e altre iniziative, in maniera che la loro organizzazione costa per esempio fr 50000 e tra sponsor e entrate varie riescono ad avere anche un attivo di gestione.
Inoltre queste organizzazioni non gravano in nessuna maniera sulle finanze pubbliche. E l’indotto direte dove é? In questa settimana di bagordi, l’organizzazione dei vari carnevali ha il merito di portare nei paesi tanta gente, in un periodo dove di regola la gente rimane a casa rintanata, e tutta questa gente si riversa nei ristoranti che per l’occasione propongono pietanze squisite e nostrane, registrando il tutto esaurito per tutta la settimana. Parliamo della gente normale, tutta la gente non solo i privilegiati che possono concedersi alternative da signori. Eccolo qui l’indotto vero, tramutato in soldini per i commerci/ristoranti dei paesi. Certo se lavorano di più i ristoranti, di riflesso i macellai, i panettieri, i magazzini e tutti registrano maggiori incassi creando benessere per l’economia dei paesi. Questo discorso non fa una grinza e permette creazione anche di posti di lavoro reali. Se per creare indotto, tutto da dimostrare, bisogna investire milioni di soldi pubblici senza una visione globale, avere conti economici in passivo e nascondersi dietro alle solite scuse di “pulcinella” impegnando risorse finanziarie importanti della comunità, penalizzando le future generazione con le solite cattedrali nei deserti indebitando all’inverosimile l’ente pubblico, meglio cento carnevali, modesti, concreti, sicuri che portano soldi freschi all’economia e non soldi viziati da operazioni che comunque lasciano sempre degli strascichi finanziari importanti negativi. Con tutti i milioni che in Ticino si investono, a volte in operazioni perdenti, per non dire fallimentari, prima ancora di concretizzarle, che si aiutino le organizzazioni che creano eventi veri. Questi portano indotti veri, non aleatori o derivanti dai soliti studi commissionati che lasciano il tempo che trovano.
Poi ci sono operazioni di immagine e finanziarie, pensiamo al Festival di Locarno, tanto per citare l’esempio più importante, dove é calcolabile il riscontro economico e di immagine internazionale con beneficio vero per il commercio della bella cittadina sul Verbano. Perché gli eventi, se organizzati con testa e rigore, sono la base della economia locale. Che poi alcuni investimenti debbano essere aiutati dal pubblico non ci piove, ma che il pubblico debba sempre intervenire in operazioni che non hanno “capo e coda” questo non ci va bene. Ma ci rendiamo conto che se un comune mette 1milione a disposizione di un gruppo organizzativo chiedendo 50 eventi all’anno x 3 anni, cosa si potrebbe organizzare? Naturalmente questi incarichi devono essere affidati a professionisti e non ad Improvvisati manager della promozione. Siamo certi che dopo tre anni questa macchina organizzativa non avrà più bisogno di ricevere finanziamenti e nel giro di una decina d’anni potrà anche restituire il milione ricevuto. Ma sempre il tutto con verifiche economiche e privilegiando sempre e comunque i commerci locali. Tutto il resto é solo “blabla” che da oltre vent’anni ci propinano ma che ci ha portato globalmente ad una situazione disperata dal profilo economico e lavorativo. Ecco allora un buon motivo per cambiare rotta e occasione principe sono le imminenti votazioni comunali dove devono essere votati solo quelle persone che hanno con loro la propositività vera e non presunta. Auspicabile dare fiducia a nuovi personaggi che con il loro entusiasmo potrebbero cercare soluzioni vere e non le solite soluzioni dove il pubblico paga indipendentemente dalle operazioni proposte. Al giorno d’oggi si vuole sempre di più e questo volere sempre scopiazzare gli altri ci sta mettendo tutti in ginocchio. Questo non lo vogliamo. Per certi il carnevale è tutto l’anno con la differenza che i conti da sanare, poi per le loro manie di grandezze, sono reali e vanno a penalizzare la popolazione tutta e di riflesso la socialità e altre pretazioni necessarie, per esempio pensiamo solo ai giovani e la loro difficoltà di vedere a medio termine delle visioni per la loro vita. (ETC/rb)