La neve ha un solo vantaggio oggi: purifica l’aria e abbatte le PM10. Tutti gli impianti di sci, quelli che sono gestiti con i soldi pubblici in particolare, si nascondono da anni con l’indotto ai commerci e al mondo del lavoro. Ammettiamo che sia così anche se nutriamo molti dubbi perché sulla “Stadera” vanno posti tutti i temi come pernottamenti, costi alla comunità, e tanti altri costi di gestione con gli introiti. Tra l’altro alcuni fanno i furbetti, separando le gestioni degli impianti di sci con i vari ristoranti sulle piste. E’ risaputo, e lo ha dichiarato il direttore amministrativo di S. Moritz (stazione rinomata a livello mondiale) che senza la ristorazione anche i loro impianti sarebbero deficitari. Ritorniamo a ribadire che in Ticino solo due impianti invernali, secondo gli studi fatti da specialisti, hanno la possibilità di uscirne a medio termine con cifre in nero, tutti gli altri camminano in iniezioni straordinarie di soldi pubblici. Tra l’altro alcuni direttori di impianti Ticinesi da anni ci hanno comunicati dati poco trasparenti, e alla richiesta di informazione la loro risposta è stata quella di dirci che noi non capiamo niente. A prescindere sul fatto della nostra ignoranza, una cosa capiamo che ogni anno vengono iniettati soldi comunali e cantonali per soddisfare le brame di divertimento di pochi favoriti che possono permettersi la pratica dello sci. Il tutto a scapito di altre iniziative che potrebbero favorire in maniera certa anche il commercio locale. Dati dell’altro giorno che a causa della meteo, i negozi sportivi hanno venduto il 50% in meno rispetto l’anno passato. I ristoranti idem, i negozi di alimentari idem. Allora se si vuole essere trasparenti , ammesso che lo si voglia, diciamo che gli impianti invernali possono dare indotto (tutto da dimostrare, la “stadera” a noi sembra dia altri risultati) e che se la meteo non funziona si fanno dei danni inimmaginabili ai commercianti dei paesi limitrofi agli impianti di sci. Danni violenti perché il commerciante rischia i propri soldi, mette a repentaglio i posti di lavoro che lui ha creato, e se va male si vede costretto magari anche ad ipotecare la propria abitazione primaria mettendo a repentaglio anche la vita famigliare. Invece tutti questi Guru di pseudo imprenditori, giocano con i soldi della gente e se una stagione va male (a noi ci sembra che da 5 anni tutte le stagioni sono andate male o per troppa neve o per carenza di neve), loro non si disperano perché alla fine ci pensano le amministrazioni comunali e il cantone a mettere una “pezza” per ripartire da zero verso una ennesima perdita finanziaria, in un momento storico di grande crisi e dove queste risorse potrebbero essere utilizzate a favore della gente tutta, ivi compresi i commercianti e gli artigiani di paese, che non sono delle multinazionali, ma imprese di famiglia che ogni sera quando chiudono la saracinesca non sanno se l’indomani riapriranno ancora. Di certo i soliti Guru riprenderanno l’anno successivo, con la supponenza di chi pensa di aiutare la regione in cui vive. Forse le intenzioni magari saranno quelle ma la realtà è ben diversa da come ce la disegnano. Magari prevedere finalmente dei piani B, perché chi li ha previsti, anche senza neve ha salvato la stagione, anzi per Cardada-Cimetta è anno record. E ora sparate pure sul pianista, noi siamo in grado con cifre alla mano di sostenere quello che affermiamo. (ETiCinforma.ch/RB)