RISPOSTA DEL MUNICIPIO DI CHIASSO ALL’INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI COMUNALI CARLO COEN, DAVIDE CAPOFERRI, ISABELLA GAMBETTA E MARTINA CROCI SUL FINANZIAMENTO DEI DOCENTI DI LINGUA E INTEGRAZIONE PER ALLIEVI ALLOGLOTTI
Signore e Signori Consiglieri comunali,
La tematica è molto articolata e si compone di più elementi problematici.
1. Forte affluenza a Chiasso di bambini di lingua e cultura straniera
Negli scorsi anni e negli ultimi due in particolare, il numero dei bambini di lingua e cultura straniera alle scuole comunali ha subìto un aumento notevole, con importanti conseguenze.
Nel 2008-2009 il corso di italiano per bambini di lingua straniera ha coinvolto 6 bambini della Scuola elementare (SE) per circa 216 Unità didattiche di insegnamento (UD), nel 2012-2013 i bambini della SE erano già 15 per circa 600 UD, lo scorso anno scolastico il corso ha coinvolto 28 bambini di Scuola dell’infanzia (SI) per 576 UD e 35 bambini di SE per 1332 UD, per un totale di 1908 UD.
Quest’anno le ore totali sono 2232: 28 alloglotti su un totale di 181 allievi iscritti alla Scuola dell’infanzia fanno il 15,5% e 44 su un totale di 310 alle Scuole elementari fanno il 14,2%.
Quest’impennata, rapportata al numero totale di allievi e sezioni dell’Istituto, non è paragonabile ad altre scuole del Canton Ticino.
A parte questo, il nostro Istituto scolastico ha comunque reagito elaborando due progetti, uno per settore, nei quali assumono un ruolo essenziale le docenti di Lingua e Integrazione (LIN).
2. Status delle docenti di Lingua e Integrazione
Le docenti di lingua e integrazione che attualmente lavorano nel nostro Istituto, investono molte energie, dando un contributo notevole ai docenti titolari e trasmettendo a tutti il necessario entusiasmo.
Purtroppo il sistema non consente di garantire alle docenti LIN che l’anno successivo saranno ancora impiegate, per lo meno con lo stesso numero di ore, perché ogni anno la procedura di richiesta delle ore per allievi alloglotti viene reimpostata e le decisioni si conoscono solo a settembre.
Questa situazione di incertezza è negativa per tutti: per le docenti stesse di lingua e integrazione che ogni anno mutano sede o contesto di attività a causa del loro status di assoluta precarietà; per i docenti di classe che invece dovrebbero poter avere delle figure di riferimento stabili, con le quali costruire rapporti di collaborazione, oltre a pianificare e condividere la programmazione, in virtù del fatto che queste docenti fungono anche da tramite con la famiglia e gli interpreti a livello di comunicazione verbale; e infine per la sede scolastica: ogni anno tutto ricomincia dall’inizio senza soluzione di continuità e con il rischio concreto che l’esperienza accumulata, il know out, vada perso.
Infatti, l’elaborazione dei due progetti summenzionati, presuppone una continuità su più anni, sia per poter raggiungere gli obiettivi prefissati, sia per riuscire nel processo di integrazione della popolazione migrante nella nostra cittadina, favorendo la conoscenza e lo scambio con la popolazione indigena, proprio tramite l’amicizia e le relazioni che si creano fra i bambini.
3. Costi
Da ultimo, ma non per importanza, si impone pure una riflessione sui costi.
Le docenti LIN sono stipendiate dal Comune, che riceve dal Cantone un sussidio fondato sull’indice di forza finanziaria, che per Chiasso è del 45%. (art. 16 b Regolamento della legge cantonale sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare).
Le 2232 ore di quest’anno conducono ad un totale non perequato di fr. 157’604.–, con una partecipazione da parte del Cantone di fr. 70’921,80.
Ne consegue che vi sono Comuni non confrontati con il problema, per cui, se è vero che non ricevono un sussidio, è altrettanto vero che non sono nemmeno tenuti, né a preoccuparsi di risolvere il tema in proprio, né ad un esborso, mentre altri Comuni che si confrontano con il fenomeno, lo risolvono per sé stessi, ma anche per coloro che non ne sanno di nulla.
Appare quindi iniquo che in particolare Chiasso, oltre a preoccuparsi del fenomeno e a offrire valide soluzioni, non sia sostenuto né dalla Confederazione, né dal Cantone, né possa contare su una collaborazione da parte di tutti gli altri Comuni del Cantone, in favore di un fenomeno che non è comunale, bensì di carattere almeno cantonale, per il quale occorre al più presto trovare una soluzione a questo livello, come ad esempio un pro capite.
Non sussistono infatti giustificazioni di sorta, a cui gli altri enti possano aggrapparsi, per non voler comprendere la natura di un fenomeno a carattere nazionale, rispettivamente cantonale, come lo è del resto il fenomeno della migrazione.
In conclusione, il Municipio ringrazia gli interroganti per i contenuti dell’atto parlamentare presentato e in risposta al quesito se non sia possibile interpellare il Cantone per cercare di ottenere una migliore ripartizione dei sussidi cantonali alla spesa comunale, si osserva che da tempo l’Autorità cantonale competente viene sollecitata su più fronti, ad esempio per arrivare in favore delle docenti LIN almeno ad una parifica del loro status a quello di un incarico e non più sulla base di uno stipendio orario, già solo in virtù delle numerose ore di lavoro.
Inoltre, l’Esecutivo ha trasmesso l’interrogazione di cui è qui parola al lodevole Consiglio di Stato, chiedendo una presa di posizione, tenendo conto dell’importanza della problematica e della possibilità di modificare il quadro legislativo che non appare più attuale rispetto alla contingenza del fenomeno.
La problematica dovrà essere ulteriormente sollecitata, poiché la prima reazione del Governo cantonale è stata una conferma dello statu quo, mentre è proprio il quadro giuridico attuale che dovrebbe essere rivisto e riformulato a fronte delle mutate circostanze ed esigenze.