Nella mia qualità di Presidente Distrettuale PLR di Leventina, non posso che esprimere una seria preoccupazione per l’esito della pianificazione ospedaliera recentemente votata dal Gran Consiglio. A prescindere dalle questioni di principio (collaborazione pubblico-privato) sulle cui opportunità non mi pronuncio ma che poco mi convincono, a preoccuparmi è soprattutto la probabile chiusura, più o meno imminente, dell’Ospedale di Faido. Le speranze di “sopravvivenza” dello stesso sono infatti ridotte al lumicino. Lo stesso dicasi per il Pronto Soccorso che vi è connesso, attualmente aperto 24 ore su 24 e importante punto di riferimento sia per i residenti, sia per i numerosi turisti.
Ben difficilmente si può infatti credere che il promesso reparto di medicina con soltanto 10 posti letto possa essere mantenuto a lungo. Con ogni probabilità una struttura così piccola non richiamerà né medici né pazienti. I primi saranno infatti scoraggiati dalla poca rilevanza, per non dire insignificanza, di un simile reparto. I secondi, a fronte delle necessità di doversi trasferire altrove, una volta terminata la fase acuta, preferiranno essere ricoverati da subito in un’altra struttura ospedaliera. Il destino del “nostro” ospedale è pertanto praticamente segnato.
Ciò sarebbe forse stato evitato se fosse stato accettato un emendamento del deputato Franco Celio, che proponeva di completare detto reparto di medicina con uno a minore intensità, come in quasi tutti gli altri ospedali. La maggioranza si è però dimostrata poco sensibile a queste considerazioni (mentre ha accolto una richiesta analoga a favore del Mendrisiotto!). E’ quindi difficile non interpretare il mancato sostegno nei confronti di Faido come indice di una più generale sordità nei confronti dei problemi delle regioni di montagna. Lo conferma anche il marcato ridimensionamento dell’Ospedale di Acquarossa.
Il successo del referendum in corso contro le modifiche alla legge sull’EOC, pur non avendo conseguenze dirette sulla pianificazione approvata, sarebbe un importante segnale rivolto all’Autorità cantonale affinché, in occasione dei prossimi adeguamenti della pianificazione, prenda atto che… così non va!
Invito pertanto chi non l’avesse ancora fatto, a firmarlo, affinché in vista della votazione questi temi diano almeno luogo a quell’indispensabile dibattito pubblico che finora è mancato.
Avv. Monica Sartori-Lombardi, Presidente Distrettuale PLR Leventina