Risultano in calo del 7,6% le vendite di trattrici nei principali paesi europei nel periodo inerente ai primi otto mesi dell’anno appena trascorso (2015). Le stime, che includono anche la Turchia, sono state presentate alla fine del mese di agosto dall’associazione europea dei costruttori Cema.
Sono 109 mila le macchine immatricolate rispetto alle 117 mila dello stesso periodo della anno precedente. Tutti i paesi presi in esame registrano cali consistenti: Francia -4,4% in ragione di 19 mila macchine immatricolate nel periodo considerato, Germania -8,7% (21.200 macchine); Regno Unito -16% (8.700 macchine). Meno evidente il passivo in Italia che, in relazione ai dati elaborati da FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni registrate dal Ministero dei Trasporti, segna una flessione del 3% (poco più di 14 mila macchine). Purtroppo però anche questa minima differenza va a sommarsi ai costanti cali registrati nel Paese a partire dall’anno 2009, cali che hanno portato il numero delle trattrici immatricolate ai minimi storici (18.178 nel 2014). Si spera in una maggiore fiducia nel tornare ad investire per l’acquisto di macchine e attrezzature agricole con il nuovo anno, grazie anche all’annuncio del Governo di fine ottobre sullo stanziamento di 45 milioni di euro per il 2016 per l’acquisto di tali macchine.
Per rimanere in tema di meccanizzazione agricola informiamo che si è chiusa con un vero successo l’edizione 2015 di Agrilevante. Andato in scena lo scorso mese di ottobre, dal 15 al 18, presso gli spazi espositivi della Fiera del Levante di Bari, l’evento ha registrato un nuovo record di visitatori raggiungendo quota 58.400 (il 10% dei quali di provenienza estera) pari ad un incremento del 17% rispetto ai 50 mila dell’edizione scorsa (2013). La rassegna internazionale delle macchine e delle tecnologie per l’agricoltura, l’agroindustria e la cura del verde si è conclusa confermando il suo trend positivo consolidando il proprio ruolo di evento guida nel Mediterraneo, punto di riferimento per gli operatori dell’Europa meridionale, dei Balcani, del Medioriente, del Nordafrica e dell’Africa Sub-sahariana.
A raggiungere la bella città pugliese in occasione della manifestazione sono stati gli agricoltori, i contoterzisti, i rivenditori di macchine agricole, ma anche le famiglie e i giovani studenti del settore. Oltre 300 le aziende espositrici, più di 40 gli incontri di carattere tecnico e divulgativo organizzati. Tra gli incontri d’affari quelli con gli operatori economici delle delegazioni ufficiali estere, organizzati in collaborazione con l’Agenzia ICE, che hanno visto la partecipazione di oltre 100 operatori e di 160 aziende espositrici. Nei tre giorni di “business-to-business” si sono contati più di 1.700 incontri fra aziende e operatori, svoltisi in un’apposita “Area internazionalizzazione” allestita all’interno del Quartiere Fieristico barese.
”Farm Machinery to Feed the World” è stato invece il titolo dell’incontro 2015 del Club of Bologna, svoltosi lo scorso 21 settembre presso il Teatro della Terra del Parco della Biodiversità in Expo.
Con l’iniziativa si è voluto sottolineare e trasmettere a una più ampia platea il ruolo fondamentale della meccanizzazione agricola al proposito di Expo 2015: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Se nel 2050, secondo le stime FAO, sarà necessario aumentare la produzione alimentare del 60-70% nel più profondo rispetto delle riserve verdi del pianeta, si dovrà ragionare principalmente attraverso un aumento delle rese per gli ettari delle superfici attualmente coltivate.
In un’intensa giornata di lavori, gli esperti del Club of Bologna hanno affrontato le problematiche e le strategie necessarie a garantire la produzione di risorse di cibo sufficienti per una popolazione mondiale in crescita esponenziale, evidenziando come la forte innovazione che ha caratterizzato lo sviluppo della meccanizzazione agricola in questi ultimi anni la renda elemento determinante per coniugare produzione agricola e sostenibilità ambientale.
Successo oltre ogni previsione anche per la quarta edizione di EIMA Agrimach, la rassegna internazionale della meccanica agricola che si è tenuta a New Delhi dal 3 al 5 dicembre scorso. Tre giornate di kermesse che hanno proposto macchine, attrezzature e componentistica negli stand all’interno dei padiglioni, nelle aree esterne dedicate ai brand della meccanica agricola e nella vasta corte riservata alle prove in campo.
Per questa edizione sono state 270 le aziende presenti, di cui ben 33 italiane, mentre i visitatori hanno raggiunto il numero di 40.300, con un incremento del 26% rispetto alla precedente edizione del dicembre 2013.
Con questo importante risultato gli enti organizzatori – la federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria FICCI e la federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma – sono stati decisamente premiati per il lavoro svolto negli anni. Sin dalla prima edizione della manifestazione infatti Ficci e FederUnacoma hanno voluto impostare la rassegna non come un “mercato” delle macchine agricole, ma come un’esposizione di innovazioni tecnologiche “business-to-business”, rivolte in primo luogo agli operatori economici e ai professionisti del settore.
La collaborazione italo-indiana nel settore della meccanica agricola, viene così decisamente rafforzata; una collaborazione che coinvolge, oltre a FederUnacoma in veste di organizzatore, anche l’Agenzia ICE, il Ministero italiano dello Sviluppo Economico e la Regione Emilia Romagna, sul cui comprensorio territoriale si trovano alcuni tra i maggiori poli produttivi della meccanica agricola italiana con molti dei marchi che hanno in questi anni intrapreso attività commerciali e di produzione in India.
Nel contesto di EIMA Agrimach si è anche tenuto il secondo Meeting dell’ANTAM, l’Asian Network for Testing Agricultural Machines. Il Meeting ha visto la partecipazione di 17 Paesi dell’Asia e del Pacifico sotto l’egida dell’UN-ESCAP/CSAM (Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia e il Pacifico) e ha portato all’approvazione dei primi due Codici di prova che armonizzano le procedure di certificazione tra i Paesi aderenti.
Un ruolo di primo piano lo ha assunto l’ENAMA, l’Ente italiano per la meccanizzazione agricola, presente nell’Advisory Panel del Meeting insieme con OECD, UNIDO e FAO, e incaricato di svolgere la funzione di Technical Reference Unit per tutte le attività del network asiatico.
Attraverso ENAMA, di cui FederUnacoma è uno dei soci, l’Italia è dunque parte attiva nel sistema di certificazione per i 17 Paesi asiatici, che proprio da EIMA Agrimach ha preso avvio.
Fabrizio Salce