La fotografia del povero ometto siriano morto al largo della costa turca impressiona e tocca profondamente ognuno di noi. Dopo questa tragedia ci si puo’ pero’ giustificamente chiedere perché una famiglia fuggita dalla guerra Siriana e finalmente arrivata in una nazione sicura, intraprenda a bordo di una traballante imbarcazione una rischiosa traversata verso un’altrettanto sicura isola greca. Tra Bodrum e Kos vi é giornalmente una corsa con un battello di linea della durata di 45 minuti al modico prezzo di 17 € per persona. Senza tener conto delle probabili riduzioni per i due bambini, il viaggio avrebbe costato per tutta la famiglia al massimo 68 €, cioé una frazione di quello che presumibilmente fu pagato ad un anonimo scafista. L’imprudente decisione di passare un tratto di mare aperto su una pericolosa carcassa invece che a bordo di un comodo ferryboat si è purtroppo fatalmente rivelata mortale. Purtroppo pure fatalmente mortale si era rivelata lo scorso luglio l’imprudente decisione di una madre turgoviese di lasciare o dimenticare la sua piccola bambina in un’auto parcheggiata in pieno sole a Muzzano. Nel caso della povera bimba, a parte i soliti commenti di rito, nessuno dei moralisti di turno ha puntato con il dito su qualcuno o addirittura proposto di abolire l’estate o di spegnere il sole. Quello che sciocca almeno quanto la fotografia stessa, è l’attualmente in corso, indiscreta e unidirezionale strumentalizzazione mediale e politica della tragedia turca. L’autonominatasi “Elite UEuropea” atta se tutto è in bolla a gestire in qualche modo il bel tempo ma visibilmente incapace di risolvere situazioni come le attuali, ha scelto la strada piu’ agevole passandosi reciprocamente la patata bollente dall’una all’altra parte. Gli unici ad avere i rimedi contro tutto e tutti sono i nostri cronici buonisti a doppio taglio nostrani, sempre pronti a puntare il dito contro coloro che la pensano in modo diverso definendoli “razzisti” e incolpandoli della responsabilità di questa e di altre tragedie. Già nei tempi passati simili “associazioni” bollavano innocenti creature definite in seduta stante come “fuori di squadra” quali streghe e/o indemoniate. Dove e come queste povere criste sono andate a finire, dopo di che i “giusti” si erano cosi’ come oggi lavate le mani nell’innocenza, leggasi nei volumi di storia.
Flavio Laffranchi, Losone