Dal 23 al 27 settembre la versione autunnale del progetto HappyLab, organizzato da IBSA Foundation per la ricerca scientifica con il supporto del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). Si parlerà di benessere nell’era del Web2.0, social media, profili e identità che gli adolescenti mostrano sui social.
A chiusura della settimana un HappyApero aperto al pubblico con ospite l’influencer Shanti.
Lugano, 5 settembre 2024 – In che modo i social media influenzano il benessere, e il malessere, degli adolescenti? E quanto è rischioso il ricorso sempre più frequente a identità diverse, che molti ragazzi attivano per “dribblare” i genitori, i parenti, gli insegnanti? Saranno queste le domande al centro di un’iniziativa – HappyLab – organizzata dalla IBSA Foundation per la ricerca scientifica, che dal 23 al 27 settembre coinvolgerà circa 200 adolescenti del Ticino. Il Laboratorio ha anche l’avallo del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS). Con i ragazzi dialogheranno Laura Marciano, ricercatrice alla Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston e gli esperti di Rete Operativa, tra cui Dario Gennari, cofondatore dello studio medico Rete Operativa e psicoterapeuta.
Questa edizione autunnale di HappyLab segue quella primaverile, che aveva coinvolto altri 200 ragazzi e ragazze, sempre a Casa Carlo Cattaneo, l’edificio di Castagnola (Lugano) in cui a metà dell’Ottocento visse lo storico ed economista Carlo Cattaneo, ora sede della IBSA Foundation. In totale, i 400 adolescenti che hanno preso parte alle due settimane (quella primaverile e quella autunnale) sono arrivati da tutti i licei del Ticino, la scuola di Commercio, e la Fondazione Amilcare.
La settimana si concluderà il 27 con HappyApero all’USI, un evento aperto al pubblico e dedicato studenti, genitori ed esperti per un aperitivo all’insegna della riflessione e del dialogo sul tema del benessere digitale. Ospite della serata l’influencer Shanti.
Per ragionare, in modo concreto, su cosa significhi avere più identità, e sui rischi (o i benefici) collegati, i partecipanti a HappyLab verranno invitati a dipingere una serie di maschere (bianche, in partenza) per rappresentare il modo in cui si sentono sui social, raccontando poi, attraverso un dialogo collettivo, il perché delle loro scelte stilistiche, che molto spesso fanno emergere aspetti interessanti della personalità.
È frequente, in effetti – come dimostra lo studio HappyB, realizzato da Laura Marciano – che gli adolescenti abbiano un account “ufficiale”, dove si espongono poco, e poi un account più ristretto, per gli amici, dove si mostrano per come sono davvero. Infine, molti creano anche un account “fake” per osservare quello che fanno gli altri. «Da un certo punto di vista – commenta Dario Gennari– la consapevolezza di dover possedere più account rappresenta una sorta di meccanismo di difesa, una produzione di anticorpi per difendersi dai potenziali pericoli dei social media. Dunque, avere più account/maschere può essere considerato positivo, e permette anche di esprimere una serie di aspetti più nascosti della personalità, che senza maschera non sarebbe possibile manifestare. L’importante, però, è avere consapevolezza di tutto questo, e individuare bene le persone di cui ci si può fidare».
Nel caso del Liceo di Lugano 1, il tema delle maschere ha accompagnato per diversi mesi, in quattro classi, anche l’insegnamento di due docenti di italiano e di uno di lettere classiche, proprio sui concetti di maschera, appunto, ma anche di parola e felicità al tempo del web 2.0. «Sono stati creati percorsi di lettura ad hoc (anche ispirati dal corso USI “Parole che curano” e di scrittura creativa) – spiega Valeria Doratiotto Prinsi, direttrice del Liceo 1 – e abbiamo avviato anche un percorso sull’identità e sulla felicità attraverso il viaggio, che è culminato nell’elaborazione di un podcast radiofonico, in collaborazione con la RSI. Infine, una classe ha scelto di concentrarsi sul concetto di “eudaimonia” (felicità in un senso particolarmente ampio e profondo, ndr), nella filosofia antica e nella letteratura classica. Tutto focalizzato sui concetti di felicità e di identità, che sono poi i temi anche di HappyLab».
La consapevolezza, dicevamo, sarà uno dei concetti-cardine che attraverseranno i cinque giorni di Laboratori, in settembre. «Un livello giusto (né troppo basso, né troppo alto) di consumo dei contenuti digitali è legato a miglior benessere – dice Laura Marciano. – L’uso dei social non è di per sé un male, ma deve essere gestito in modo sano, collegandosi alla Rete con uno scopo specifico e per un periodo di tempo ragionevole, senza che ciò implichi un malessere cognitivo e comportamentale, che tende a cancellare il resto della vita».
I numeri, in effetti, raccontano quanto sia urgente aiutare i ragazzi a trovare l’equilibrio e la consapevolezza: secondo lo studio JAMES (un’indagine che viene svolta ogni due anni in Svizzera), il 79% dei tredicenni usa i social ogni giorno, e questa percentuale aumenta al 97% fra i diciottenni. Quanto al numero di ore trascorse davanti allo smartphone, nel 2022 la media per i ragazzi fra i 12 e i 19 anni è stata di tre ore e mezzo durante i giorni scolastici, e di ben cinque ore nel fine settimana (l’utilizzo medio dello smartphone da parte della popolazione svizzera nel suo complesso è, invece, di circa due ore al giorno).
“Quando si parla di benessere e identità giovanile, è fondamentale creare spazi di confronto e riflessione” – afferma Silvia Misiti, Direttrice di IBSA Foundation. “È esattamente con questo obiettivo che abbiamo pensato di creare gli HappyLab, parte del progetto Happiness2.0 e del più ampio Let’s Science!”.
HappyLab è un’attività che rientra in un progetto più ampio, Happiness2.0, avviato da IBSA Foundation in collaborazione con l’USI (Facoltà di comunicazione), grazie anche a un finanziamento “Agorà” del Fondo Nazionale Svizzero per la ricerca scientifica. Oltre a HappyLab, il progetto Happiness 2.0 prevede “HappyApero” (condivisione di esperienze fra ragazzi, genitori e insegnanti) e “HappyTable” (discussione fra i direttori delle scuole superiori del Ticino, insegnanti e rappresentanti delle associazioni dei genitori).
Per maggiori informazioni su HappyLab e per iscriversi al HappyApero del 27 settembre consultare il sito di IBSA Foundation: https://www.ibsafoundation.org/it/happiness2.0-2024
IBSA Foundation per la ricerca scientifica
IBSA Foundation per la ricerca scientifica è stata istituita nel 2012 a Lugano. È il promotore principale delle attività di responsabilità sociale del Gruppo IBSA. IBSA Foundation sostiene la ricerca scientifica e ne promuove la divulgazione mediante attività di formazione, arte e scienza, cultura e salute. La sua visione è andare oltre la cura, nella piena consapevolezza dell’importanza dei benefici di affiancare ai percorsi di cura la partecipazione ad attività culturali. La missione è quella di promuovere una cultura scientifica, autorevole e accessibile, attraverso la divulgazione, l’adesione a un network scientifico internazionale e il sostegno alla ricerca. Fra le varie iniziative, IBSA Foundation promuove Forum di alto livello con scienziati di fama internazionale e borse di studio in vari ambiti della ricerca di base e clinica.