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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Il maltempo non dà tregua e il Cantone Ticino soffre. Speriamo che tutto questo finisca presto. Alle persone toccate dalla tragedia il nostro abbraccio e la nostra vicinanza.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia dando uno sguardo a un tema che sta suscitando notevoli discussioni: il finanziamento della 13ª AVS votata dalla maggioranza del popolo qualche mese fa. La proposta della Confederazione di ridurre la sua percentuale di finanziamento e di aumentare i contributi salariali e/o aumentare l’IVA rende scontenti tutti quanti. Da un punto di vista politico la soluzione non trova appoggio da parte di nessuno schieramento, ma fatto ancora più grave sono i cittadini che iniziano a dare segnali di grave scontento. In parte, questa reazione è causata anche dagli errori comunicativi dello stesso governo, in particolare quelli che riguardano gli annunci di sostegno finanziario alla cooperazione e allo sviluppo dei paesi esteri. Senza entrare nel merito della bontà della decisione di sostenere la ricostruzione dell’Ucraina con 5 miliardi di franchi è evidente che questo annuncio fatto in pompa magna si scontra in maniera pesante con la notizia che la 13ª AVS, che causerà un aumento dei costi di circa lo stesso importo (4.7 miliardi all’anno) dovrà essere pagato con nuovi balzelli dai cittadini.
Altrettanto poco opportuna è apparsa la dichiarazione di poche ore fa della direttrice della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), Helene Budliger Artieda che si è detta preoccupata che il Consiglio degli Stati abbia annunciato la sua intenzione di ridurre di 500 milioni di franchi l’importo per la cooperazione allo sviluppo e questo in favore dell’esercito. Anche in questo caso, la comunicazione non appare assolutamente opportuna e non tanto per il fatto che negli ultimi anni questi importi siano regolarmente aumentati come pure le spese destinate al settore dell’asilo. No, in questo caso il sentimento è un altro, ed è soprattutto quello dei cittadini delle regioni confrontate con i danni e le tragedie legate al maltempo. In questo senso, ancora una volta i cittadini si sono mostrati estremamente generosi nell’attivarsi immediatamente per fare una donazione alle tante raccolte fondi come pure nel mettersi a disposizione come volontari. Però, anche in questo caso, i cittadini si chiedono perché non ci siano state dichiarazioni immediate e chiare di sostegno finanziario a queste regioni. Sappiamo che quando si parla di finanze pubbliche la coperta è corta, ma sappiamo anche che gli equilibri in un paese devono essere assolutamente salvaguardati.
E chiudiamo la nostra newsletter con due temi che toccano da vicino il Cantone Ticino. La settimana scorsa è stato presentato il primo rapporto degli effetti dell’introduzione del salario minimo a distanza di tre anni. Le analisi indipendenti mostrano che il salario minimo ha generato risultati benefici sul mercato del lavoro, portando a un aumento del 36% dei salari orari medi che erano sotto al livello salariale minimo. In aggiunta, ha avuto anche effetti positivi sui salari “svizzeri”. Fortunatamente, non c’è stato nessun impatto negativo né sui salari più alti, né sulla disoccupazione. In “Salario minimo: solo l’inizio“ ripercorriamo la storia dell’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino“ e parliamo delle prossime misure necessarie per consentire finalmente al Ticino di essere un Cantone pienamente svizzero.
E in questa direzione va anche il contenuto dell’intervista rilasciata a Marija Milanovic di tvsvizzera.it, che ringraziamo. In questo caso, discutiamo delle ragioni che causano il fatto che “I cervelli ticinesi se le danno a gambe”. Speriamo vivamente che chi di dovere si rimbocchi le maniche e cominci a fare delle vere politiche economiche a sostegno del nostro mercato del lavoro.
Trovate qui gli articoli della settimana
I cervelli ticinesi se le danno a gambe
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
Salario minimo: solo l’inizio
La Banca Nazionale abbassa i tassi di interesse, ma…
La Banca centrale europea abbassa i tassi
Addio Credit Suisse
Il tempo libero costa tanto
120 secondi
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L’Economario – il vocabolario di economia
Vi ricordiamo che il nostro vocabolario di economia vi spiega in parole molto semplici, temi apparentemente complessi e soprattutto perché sono importanti nella nostra vita di tutti i giorni. Inflazione, PIL, consumi, commercio estero, disoccupazione: temi in apparenza complessi che vengono spiegati con parole semplici.
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I cervelli ticinesi se le danno a gambe
Salario minimo: solo l’inizio
La Banca Nazionale abbassa i tassi di interesse, ma…
La Banca centrale europea abbassa i tassi
Addio Credit Suisse
Il tempo libero costa tanto
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante