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Care amiche, cari amici, buona domenica!
Finalmente l’acqua sembra darci un po’ di tregua e magari questo ci consentirà qualche passeggiata all’aria aperta e qualche grigliata in famiglia. Per chi invece volesse gustare le prelibatezze del nostro territorio anche oggi potrà farlo visitando Cantine aperte nel Sopraceneri.
Sintesi della settimana ed evoluzione
La nostra informazione domenicale dell’Economia con Amalia dando un’occhiata alla situazione internazionale e in particolare all’andamento dei prezzi al consumo che perlopiù si sono mostrati stabili in questo mese di aprile. Nell’Eurozona l’inflazione su base mensile ha segnato + 0.6% (il mese precedente era +1.1%), mentre quella annuale è stata del 2.4%, esattamente come il mese precedente. I dati delle singole nazioni variano dal 3.3% della Spagna, al 2.2% tedesco per arrivare fino allo 0.8% italiano. Anche i dati delle variazioni mensili mostrano tendenzialmente una certa stabilità. Guardando solo a questo indicatore saremmo tentati di dire che probabilmente l’inflazione a breve si collocherà nel suo tasso teorico “perfetto” che ci dice che deve essere al massimo del 2%. Situazione leggermente diversa quella negli Stati Uniti dove la conferma di un’inflazione ancora al 3.4% è accompagnata da un peggioramento degli indicatori che prevedono un andamento economico ancora piuttosto incerto e una crescita del prodotto interno lordo (PIL) nei prossimi trimestri inferiore all’1%.
Anche in Svizzera purtroppo i dati dell’andamento del PIL non sono incoraggianti. La segreteria di Stato per l’economia (SECO) questa settimana ha pubblicato per la prima volta dopo solo 45 giorni dalla fine del trimestre una stima preliminare di questo indicatore. Purtroppo il PIL nel primo trimestre del 2024 è cresciuto solo dello 0.2%, mostrando un rallentamento rispetto ai periodi precedenti che avevano visto una crescita dello 0.3%. I dati dettagliati saranno resi noti tra qualche settimana, ma dalle anticipazioni parrebbe esserci una crescita del settore terziario, quello dei servizi, mentre il settore industriale andrebbe avanti a mostrare difficoltà. E di difficoltà paiono essercene anche nel mondo del lavoro. Oltre ad aver preso atto della tabella di marcia relativa ai licenziamenti previsti da UBS, questa settimana abbiamo appreso la triste notizia degli oltre 70 licenziamenti (su 191 collaboratori) nell’azienda farmaceutica Pfizer a Zugo e dei 150 licenziamenti che Migros annuncerà martedì. A tutte queste persone vada la nostra più grande solidarietà.
E di merci che faticano a transitare parliamo nel caso dell’Austria che ha imposto dei divieti di circolazione ai mezzi pesanti sull’autostrada del Brennero. È dal 2010 che per tutelare la qualità dell’aria il Tirolo ha messo dei limiti al transito dei TIR in particolare per quanto riguarda il transito notturno, alcune tipologie di merci trasportate (marmo, pietre, cemento, …) e il divieto di circolazione d’inverno al sabato. In aggiunta, l’Austria ha anche deciso di dosare il traffico e quindi di limitare il numero di veicoli che transitano in un’ora. Probabilmente chi sta leggendo la notizia non ravvede nessun problema: una nazione ha tutto il diritto di proteggere il suo territorio. Non la pensa così invece l’Italia che si è rivolta alla commissione europea invocando una violazione della libera circolazione delle merci e delle persone. E l’Unione Europea non ha potuto far altro che dare ragione all’Italia. A esultare naturalmente gli autotrasportatori e tutti coloro che fanno del traffico su strada il principale veicolo delle esportazioni. Non è ancora nota la reazione dell’Austria, ma anche questa decisione dovrebbe farci essere molto cauti quando si tratta di relazioni con l’Unione Europea.
E chiudiamo la nostra newsletter con l’articolo settimanale “Disoccupati? Sì, no, forse… “. In questi giorni sono stati pubblicati i dati sul tasso di disoccupazione calcolato secondo il metodo dell’organizzazione internazionale del lavoro (ILO). Purtroppo l’indicatore mostra un tasso di disoccupazione per il Ticino in crescita e che si assesta al 7.2%, ben lontano dal dato calcolato dalla SECO e che è del 2.9%. Per poter dare risposta alla grave mancanza di lavoro è molto importante conoscere quanto è ampio il fenomeno.
Trovate qui gli articoli della settimana
Disoccupati? Sì, no, forse…
Se vi siete persi gli articoli delle scorse settimane, eccoli:
L’Unione Europea pensa mentre la Cina fa
L’importante differenza fra ricchezza e benessere
Politica: Giù le mani dalla Banca Nazionale Svizzera
Svizzera La crisi mondiale si fa sentire anche in Svizzera
Ticino: sempre più poveri e infelici
120 secondi
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Ticino: sempre più poveri e infelici
In attesa di quello che ci riserverà l’economia la prossima settimana, vi auguro una splendida domenica!
Un caro abbraccio,
Amalia Mirante