Un tema ricorrente quella della libertà di espressione e di un giornalismo libero nello scrivere cosa crede, nel pieno rispetto delle persone. Ogni volta che vi sia un tema caldo, ci si rende conto di come la stampa debba svolgere un ruolo da “cane da guardia”, non gradito di volta in volta e a seconda dei temi dalle varie fazioni. Chi fa il lavoro di parlamentare interrogando il CdS, chi replica in maniera poco trasparente, chi ci va con il piede pesante, il governo che non risponde, il tutto farcito da lettere minatorie, da interventi minatori verso la stampa e via dicendo. Noi come redazione non siamo mai intervenuti sul tema in oggetto, anche perche’ rispettiamo il diritto all’innocenza e le inchieste in corso. Non interverremo mai sul tema, tanto delicato e tanto poco chiaro (trasparenza) che non ci permette di fare un’analisi oggettiva degli avvenimenti, che non sono dati da sapere nella loro pienezza dell’accaduto. Vi un’inchiesta in corso e lasciamo che la situazione venga chiarita da chi ne ha le competenze e se poi qualcuno ha sbagliato, ammesso che abbia sbagliato, sarà sanzionato come da legge in vigore. Un unico cruccio ci pervade come redazione; le minacce verso la stampa, giusto o sbagliato che sia, sono un tentativo di mettere la museruola ai giornalisti e questo ha il sapore di regime di un tempo, dove la dittatura comandava tutto, dove certa politica tenta di pilotare le informazioni, a dipendenza dei propri interessi. Noi di ETC a questo gioco non ci siamo mai piegati, e non ci piegheremo mai, non ritireremo articoli come hanno fatto alcuni per rispettare il potere, scriveremo sempre quello che pensiamo nel rispetto dei fatti e se non sappiamo non scriviamo. Il potere che tenta di imbavagliare fatti e giornalisti e’ un potere malato a cui dobbiamo rifiutarci di sottostare, ne va della credibilità del giornalismo stesso e della libertà di espressione di un paese libero e democratico!
(redazionale)