Basta dare la colpa a chi chiude la propria attività, fatta di sacrifici, povertà, illusioni e cattivi consigli. Molti negozietti aperti qualche anno fa sono frutto di situazioni difficili dei nuovi piccoli imprenditori, che hanno magari perso il loro lavoro e consigliati molte volte da consulenti dei vari uffici di disoccupazione, senza troppi approfondimenti. Ne abbiamo seguiti molti di casi, che trovandosi in disoccupazione vengono informati sulla possibilità di aprire una loro attività. Vanno in banca per un piccolo debito e non trovano certo comprensione; chiedono 30mila franchi di debito e la Banca vuole garanzie certe per il doppio del debito richiesto. Le istituzioni spingono questi poveri illusi verso il baratro, promettendo agevolazioni per pochi mesi su oneri sociali o quant’altro. Magari prelevano il capitale che hanno sul proprio conto di cassa pensione, ipotecano magari la casa, si fanno aiutare dai genitori e alla fine per gli uffici di disoccupazione un vanto che hanno consigliato questi poveri illusi ad aprire una propria attività, lavandosene poi le mani, di fatto un disoccupato in meno, ma qualche anno dopo un disperato in piu’ che dovrà chiedere l’assistenza per poter mangiare un tozzo di pane. NON FATEVI ABBINDOLARE DA FACILI ILLUSIONI, aprire oggigiorno un’attività in proprio, magari in un paesino e andare diritti verso il baratro!